Il 12 luglio 2001, nel cuore di bari vecchia, un quindicenne di nome michele fazio veniva ucciso per errore in una sparatoria legata alla criminalità organizzata. A distanza di ventiquattro anni da quell’episodio tragico, la città ha mantenuto viva la memoria del ragazzo con una commemorazione in largo amendoni, il luogo esatto dell’omicidio. La vicenda continua a rappresentare un monito contro le mafie e un appello a proteggere i giovani da queste dinamiche.
l’assassinio di michele fazio e il contesto storico
Michele fazio aveva solo quindici anni quando è stato colpito mortalmente durante uno scontro armato fra gruppi mafiosi che si disputavano il controllo del territorio. Quel giorno stava tornando a casa dopo aver lavorato: un gesto semplice trasformato in tragedia dalla violenza criminale che allora imperversava nelle strade di bari vecchia. L’omicidio non fu casuale ma frutto delle tensioni tra clan rivali; purtroppo michele era una vittima innocente coinvolta senza alcun legame diretto con quelle attività.
L’episodio segnò profondamente la comunità locale e accese l’attenzione sulle conseguenze della presenza mafiosa nella città pugliese. Nel corso degli anni successivi si sono susseguiti interventi istituzionali e iniziative sociali volte a contrastare questa forma di illegalità diffusa nel quartiere antico della città.
le parole dei familiari: impegno contro le mafie e tutela dei giovani
Durante la cerimonia commemorativa del 2025, pinuccio fazio – padre di michele – ha ribadito come lui insieme alla moglie lella portino avanti “un impegno a non dimenticare” quanto accaduto al figlio. La coppia dedica molto tempo ad incontrare ragazzi nelle scuole e nelle parrocchie per raccontare cosa significhi vivere sotto l’incubo delle organizzazioni criminali. L’obiettivo è chiaro: allontanare i giovani dalle logiche della mafia prima che vi entrino dentro.
Lella fazio ha ricordato con dolore che quest’anno sarebbe stato quello del quarantesimo compleanno del figlio mai festeggiato; rivolgendosi poi alle madri invita tutte loro a collaborare attivamente con forze dell’ordine e magistratura per salvaguardare i figli dal rischio droga o coinvolgimento nella malavita. Ha infine rivolto parole dure ai membri delle cosche presenti sul territorio accusandoli apertamente per aver rovinato intere generazioni attraverso lo spaccio.
libera puglia e sindaco: riflessioni sulla cultura mafiosa oggi
Don angelo cassano, referente regionale dell’associazione libera, ha sottolineato come sia necessario “rinnovare costantemente l’impegno” contro ogni forma di mafia ma anche contro quella mentalità mafiosa ormai radicata nella società locale. Ha richiamato attenzione sul disagio giovanile che spesso diventa terreno fertile dove queste organizzazioni riescono ad attecchire facilmente grazie all’offerta illusoria di sostegno o guadagni rapidi.
Il sindaco vito leccese, presente alla cerimonia, ha riaffermato quanto sia fondamentale sostenere modelli educativi basati sulla legalità capace davvero far emergere valori collettivi positivi nello stare insieme quotidiano ai cittadini baresi. Ha riconosciuto come ventiquattro anni fa bari fosse diversa sotto molti aspetti ma avverte che ancora oggi persistono fenomeni illegali ed episodi legati allo spaccio su cui occorre mantenere alta vigilanza.
commemorazione come stimolo sociale
La commemorazione annuale serve quindi anche da stimolo concreto affinché tutti gli attori sociali continuino senza tregua questo percorso difficile verso una convivenza più sicura priva dell’influenza malavitosa nelle vite dei più giovani.