Il processo d’appello a carico di Alessandro Impagnatiello, condannato per l’omicidio della fidanzata incinta, riaccende il dibattito sul rispetto verso le vittime e sulla rappresentazione mediatica dei casi di cronaca nera. La famiglia della vittima denuncia l’uso improprio delle immagini che ritraggono Giulia insieme al suo assassino, sottolineando come questo non sia informazione ma una forma di violenza.
La protesta della famiglia tramontano contro la diffusione delle immagini
Chiara Tramontano, sorella di Giulia, ha espresso su Instagram un durissimo messaggio rivolto ai media che continuano a pubblicare una foto in cui sua sorella appare abbracciata ad Alessandro Impagnatiello. Quel gesto fotografico viene interpretato dalla famiglia come un’offesa alla memoria della ragazza e alla sua dignità. La presenza costante dell’immagine nei media non racconta più i fatti ma li oscura sotto uno spettacolo doloroso.
Secondo Chiara Tramontano questa pratica alimenta una forma di umiliazione nei confronti di chi non può difendersi più e trasforma il racconto giornalistico in complicità con chi ha provocato quella tragedia. La richiesta è ferma: smettere immediatamente con questa esposizione che aggiunge sofferenza ai familiari già provati da quanto accaduto.
Dettagli sul processo d’appello contro impagnatiello
Il procedimento giudiziario riprenderà domani mattina alle 9:30 presso il tribunale competente. Alessandro Impagnatiello, ex barman condannato all’ergastolo in primo grado per l’omicidio pluriaggravato della fidanzata incinta al settimo mese, sarà presente insieme alla sua avvocatessa Giulia Geradini. Quest’ultima chiederà ai giudici del secondo grado di escludere due aggravanti fondamentali: quella della premeditazione e quella della crudeltà.
Inoltre verranno richieste le attenuanti generiche per alleggerire la posizione dell’imputato rispetto alla sentenza emessa nel primo grado. Dall’altra parte invece Maria Pia Gualtieri, sostituta procuratore generale, dovrebbe sostenere davanti ai giudici l’opportunità di confermare la pena dell’ergastolo inflitta in precedenza.
Presenza costante dei familiari durante le udienze
La mamma Loredana Femiano insieme al padre Franco hanno sempre seguito da vicino ogni fase del processo assieme agli altri fratelli Chiara e Mario. Tutti sono assistiti dagli avvocati Giovanni Cacciapuoti e Daniele Cacciapuoti che rappresentano legalmente i diritti dei familiari nel corso delle udienze.
La loro partecipazione continua testimonia quanto sia centrale per loro ottenere giustizia senza dimenticare mai il dolore vissuto da tutta la famiglia dopo questa tragedia consumatasi pochi mesi fa.
Le udienze si svolgono in un clima carico emotivamente dove ogni dettaglio processuale assume un peso significativo nella ricerca della verità sulle circostanze dell’assassinio e sulle responsabilità penali attribuite ad Alessandro Impagnatiello.