Provvedimenti contro attivisti ambientalisti a Milano: il questore emette divieti e fogli di via

Il questore di Milano emette venti provvedimenti contro dodici attivisti di ‘Ultima Generazione’ dopo le proteste al ristorante ‘Cracco’, sollevando interrogativi sulla gestione delle manifestazioni in spazi pubblici.
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Provvedimenti contro attivisti ambientalisti a Milano: il questore emette divieti e fogli di via - unita.tv

Le recenti manifestazioni organizzate dal movimento ambientalista ‘Ultima Generazione’ hanno portato a una serie di provvedimenti da parte del questore di Milano. In particolare, sono stati emessi venti provvedimenti nei confronti di dodici persone coinvolte in azioni di protesta presso il ristorante ‘Cracco’, situato nella celebre Galleria Vittorio Emanuele II. Le manifestazioni, avvenute nei giorni 19, 23 e 26 marzo, hanno attirato l’attenzione non solo per il loro messaggio, ma anche per le modalità di attuazione, che hanno sollevato interrogativi sulla gestione delle proteste in spazi pubblici.

Dettagli delle manifestazioni e modalità di protesta

Le azioni di protesta hanno visto gli attivisti consumare cibo all’interno del ristorante ‘Cracco’ prima di esporre uno striscione con la scritta “Ultima Generazione – il giusto prezzo“. Successivamente, si sono seduti a terra, opponendo resistenza passiva. Questo tipo di azione ha suscitato reazioni contrastanti, con alcuni che hanno sostenuto il diritto di esprimere dissenso su questioni ambientali, mentre altri hanno criticato l’uso di spazi pubblici e privati per tali manifestazioni. Il 23 marzo, un episodio particolare ha visto alcuni manifestanti imbrattare gli arredi del ristorante, un atto che ha contribuito a inasprire le reazioni delle autorità.

Provvedimenti emessi dal questore

In seguito a queste manifestazioni, il questore di Milano ha preso provvedimenti significativi. Sono stati emessi sette avvisi di avvio del foglio di via obbligatorio, due fogli di via obbligatori e undici provvedimenti Dacur, che vietano l’accesso ai locali pubblici. I destinatari di questi provvedimenti includono sette cittadini italiani, di cui quattro uomini di età compresa tra i 29 e i 71 anni e tre donne di età compresa tra i 21 e i 32 anni. A due donne di 30 e 29 anni è stato notificato un foglio di via obbligatorio della durata di due anni, mentre gli undici cittadini colpiti dal provvedimento Dacur non potranno accedere né permanere nei pressi dei locali pubblici del centro di Milano.

Implicazioni dei provvedimenti e reazioni

Il foglio di via obbligatorio impone ai destinatari di non fare ritorno nel comune di Milano, salvo motivi di salute, studio o lavoro, previa autorizzazione della Questura. I provvedimenti Dacur, d’altra parte, sono mirati a garantire la sicurezza e l’ordine pubblico, impedendo l’accesso ai luoghi di ritrovo più frequentati della città. Queste misure hanno suscitato dibattiti accesi tra sostenitori dei diritti civili e chi sostiene la necessità di mantenere l’ordine pubblico. La questione si inserisce in un contesto più ampio di tensioni tra attivismo ambientale e gestione delle manifestazioni in spazi pubblici, un tema che continua a essere al centro del dibattito pubblico in Italia.