A Firenze, una manifestazione ha coinvolto circa 30-40 conducenti di risciò, golf car e caddy elettrici che hanno parcheggiato i loro mezzi in piazza della Signoria, proprio davanti a Palazzo Vecchio. La protesta nasce contro un regolamento comunale che vieta l’ingresso di questi veicoli nell’area Unesco destinata al trasporto turistico. Tra i partecipanti ci sono anche lavoratori stranieri che stanno cercando un rappresentante per trattare con l’amministrazione.
La protesta dei conducenti e il divieto nei luoghi storici
Il cuore della protesta riguarda la decisione del Comune di Firenze di limitare fortemente la circolazione dei mezzi alternativi usati per spostare turisti nel centro storico protetto dall’Unesco. Risciò, golf car e caddy elettrici sono da tempo impiegati come mezzo ecologico per visitare le vie più strette e delicate della città senza ricorrere a veicoli tradizionali più ingombranti o inquinanti.
Nuovo regolamento e reazioni degli operatori
Con questo nuovo regolamento firmato dagli assessori Vicini e Giorgio, però, l’accesso all’area Unesco sarà vietato o sottoposto a regole molto restrittive. Questo ha provocato malumore tra gli operatori del settore che vedono compromessa la loro attività lavorativa. Molti conducenti lamentano una mancanza totale di confronto preventivo con il Comune prima dell’approvazione delle norme.
Il ruolo politico nella gestione del conflitto: le critiche del m5s
Lorenzo Masi, capogruppo M5S in consiglio comunale a Firenze, ha commentato duramente la situazione definendo “invasione” la presenza massiccia dei caddy in piazza della Signoria durante la protesta. Secondo Masi questa situazione era prevedibile vista l’assenza di dialogo tra amministratori e categorie interessate.
Convocazioni e mancanze comunicative
Masi ricorda come solo il giorno prima alcuni rappresentanti degli operatori fossero stati convocati in commissione sviluppo economico per presentarsi ma senza ricevere risposta dagli assessori competenti Vicini e Giorgio. Critica anche il fatto che non fosse stata informata nemmeno tutta la commissione sull’imminente conferenza stampa relativa al nuovo regolamento.
La ricerca di rappresentanza da parte dei lavoratori stranieri coinvolti
Tra i manifestanti ci sono diversi conducenti stranieri impegnati nel trasporto turistico con risciò o golf car elettrici nelle strade fiorentine. Questi stanno provando ad organizzarsi autonomamente per scegliere chi possa parlare ufficialmente con i funzionari comunali ed esporre richieste o proposte alternative alle nuove norme restrittive.
Difficoltà di interlocuzione unica
La difficoltà maggiore sembra essere proprio quella legata alla mancanza di un interlocutore unico riconosciuto dal Comune capace quindi sia da parte degli operatori italiani sia esteri presenti sul territorio fiorentino si possa negoziare una soluzione condivisa evitando ulteriori tensioni sul piano sociale ed economico legate alla mobilità turistica alternativa nel centro storico.
Gli effetti sulle attività turistiche alternative nel centro storico patrimonio unesco
Il blocco imposto ai risciò, golf car e caddy rischia ora ripercussioni pesanti su tutte quelle piccole realtà imprenditoriali basate su questi mezzi ecologici utilizzati soprattutto dai turisti. Firenze punta infatti sulla tutela ambientale dell’area storica ma deve bilanciare questa esigenza con le opportunità offerte da servizi innovativi nella mobilità sostenibile.
Scenario incerto e sfide future
Questa nuova fase normativa apre uno scenario incerto dove molti autisti potrebbero perdere lavoro mentre cresce lo scontro politico sulla gestione delle regole urbane. Il Comune dovrà valutare se mantenere rigide limitazioni oppure trovare soluzioni flessibili capaci anche di salvaguardare posti lavoro senza compromettere il decoro urbano.
Gli sviluppi saranno seguiti attentamente nei prossimi giorni data l’importanza del turismo per l’economia della città e il rispetto del paesaggio storico fiorentino.