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Proposta di legge per settimana nazionale della scrittura a mano e lettura su carta nelle scuole

Una nuova iniziativa parlamentare in Italia promuove la scrittura manuale e la lettura su libri cartacei per migliorare le capacità cognitive dei giovani, contrastando l’abuso di dispositivi digitali.

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Il Parlamento italiano promuove la settimana nazionale della scrittura a mano e l’introduzione di ore obbligatorie di lettura su carta nelle scuole, per contrastare gli effetti negativi dell’uso eccessivo di dispositivi digitali sullo sviluppo cognitivo dei giovani. - Unita.tv

Una nuova iniziativa parlamentare punta a portare in primo piano la scrittura manuale e la lettura su libri cartacei nelle scuole italiane. Questo provvedimento arriva dopo mesi di studi che mostrano come l’abuso dei dispositivi digitali incida negativamente sulle capacità cognitive e comportamentali soprattutto dei giovani. L’obiettivo è riconoscere l’importanza di queste pratiche tradizionali per la salute mentale e lo sviluppo intellettuale.

La proposta della settimana nazionale della scrittura a mano

La settimana nazionale della scrittura a mano nasce da una proposta legislativa presentata dalla deputata Monica Ciaburro. Il progetto di legge ha concluso l’iter nella commissione Cultura della Camera e attende di essere discussa in aula. Secondo il testo, la celebrazione si svolgerà ogni anno a partire dal 15 gennaio, con lo scopo di valorizzare la scrittura in corsivo e la calligrafia come elementi fondamentali per formare le capacità cognitive e conservare la cultura italiana.

Il disegno di legge prevede anche la creazione di un Comitato nazionale che verrà affiancato dal ministero della Cultura. Questo ente coordinerà le iniziative legate alla settimana, oltre a preparare la candidatura per far dichiarare la scrittura a mano in alfabeto latino patrimonio Unesco. L’attenzione si concentra dunque sul riconoscimento ufficiale della scrittura manuale come bene culturale e strumento educativo.

I rischi rilevati dai neurologi

Il neurologo Pierluigi Brustenghi, intervenuto oggi al Senato, ha evidenziato come la scrittura e la lettura su carta vadano oltre la mera funzione didattica. Queste attività stimolano la memoria, l’attenzione e aiutano a sviluppare uno spirito critico indispensabile per affrontare i problemi quotidiani. L’abuso di smartphone e altri dispositivi digitali, invece, ha creato un aumento dei disturbi cognitivi e anche psichiatrici tra i giovani.

Brustenghi ha sottolineato che la scrittura manuale è una sorta di ginnastica per il cervello, che aiuta a mantenere vive le facoltà mentali. Dal punto di vista psicologico, la lettura tradizionale contribuisce a ridurre aggressività, impulsi incontrollati e ansia. Questi effetti positivi rendono la scrittura manuale e la lettura su libri cartacei strumenti preziosi per migliorare la salute mentale delle nuove generazioni.

Rafforzare la lettura e la scrittura nelle scuole primarie

Al Senato è stato presentato un secondo disegno di legge promosso dalla senatrice Lavinia Mennuni che si concentra sulle scuole primarie. Questo provvedimento stabilisce l’introduzione di un’ora settimanale obbligatoria dedicata alla lettura su carta e allo studio della calligrafia. L’obiettivo è rafforzare le biblioteche scolastiche e stimolare negli alunni una relazione diretta con il libro cartaceo.

Il progetto prevede inoltre contributi pubblici per enti, associazioni e istituti scolastici che realizzano iniziative sulle alfabetizzazioni tradizionali e la sensibilizzazione all’importanza della lettura su libri fisici. La norma vuole creare ambienti in cui il libro non sia solo un oggetto scolastico ma anche un mezzo per coltivare la concentrazione e la creatività.

Difendere le capacità cognitive contro la tecnologia

Andrea Cangini, direttore dell’Osservatorio Carta, Penna & Digitale della Fondazione Luigi Einaudi, ha dichiarato che le due proposte legislative si pongono come risposta concreta all’uso eccessivo di dispositivi digitali. Il problema è diffuso tra i giovani, che digitano sempre più spesso e scrivono molto meno a mano, oltre a leggere quasi esclusivamente su schermi.

Cangini ha spiegato che l’obiettivo non è rifiutare la tecnologia o tornare al passato ma ristabilire un equilibrio. Carta e penna offrono strumenti necessari per mantenere ed esercitare le funzioni mentali in modo completo. Dunque il provvedimento non contrappone digitale e analogico ma invita a gestire la tecnologia per evitare che comprometta lo sviluppo cognitivo dei più giovani.

Le proposte legislative seguono l’input dell’Osservatorio Carta, Penna & Digitale, nato nell’ottobre 2024 per difendere abitudini che secondo neurologi e studiosi rappresentano una “medicina” contro l’impatto negativo dell’eccesso di smartphone sulla mente. Il dibattito parlamentare segna così un passo importante per riportare la scrittura manuale e la lettura tradizionale al centro dell’attenzione pubblica e dell’educazione scolastica.