Progetto contro la violenza di genere a pozzuolo: avanti con la rete di prevenzione e corresponsabilità
Il Comune di Pozzuolo d’Adda promuove una rete di prevenzione contro la violenza di genere, coinvolgendo associazioni, polizia locale e servizi sociali per supportare le vittime e sensibilizzare la comunità.

Il Comune di Pozzuolo d'Adda ha avviato una rete territoriale con associazioni, polizia locale e servizi sociali per prevenire e contrastare la violenza di genere, con un aumento significativo delle denunce nel 2024 e progetti mirati anche al coinvolgimento degli uomini a rischio. - Unita.tv
Il Comune di Pozzuolo d’Adda sta spingendo su un’iniziativa che punta a rafforzare la lotta contro la violenza di genere. Il progetto coinvolge realtà locali diverse, come associazioni, polizia locale e servizi sociali, in una rete che mira a intercettare i segnali di rischio nelle relazioni e nella comunità, con l’obiettivo di prevenire episodi violenti soprattutto tra privati cittadini. Il 2024 ha visto un aumento dei casi segnalati dagli sportelli antiviolenza nel territorio, rendendo questa iniziativa ancora più urgente e significativa.
La rete territoriale per combattere la violenza di genere nel comune di pozzuolo d’adda
La serata in auditorium a Pozzuolo d’Adda ha messo al centro del dibattito la creazione di una rete di prevenzione che unisca forze diverse sul territorio. Comune, associazioni locali, la Rete Antiviolenza Viola, assistenti sociali e polizia locale hanno partecipato ad un confronto pubblico per consolidare impegni comuni contro la violenza di genere. In questa realtà, piccola ma concreta, i cittadini stessi sono chiamati a diventare sentinelle, a cogliere e segnalare atteggiamenti sospetti o situazioni a rischio, che possono emergere nei luoghi di incontro quotidiani come scuole, palestre, oratori e eventi sportivi.
Le parole di stefania pedroni
L’assessora ai servizi sociali Stefania Pedroni ha ribadito l’importanza di non chiudersi nel silenzio, ma di dialogare in modo aperto e senza paure, affinché tutta la comunità si senta coinvolta nella prevenzione. “L’obiettivo ultimo è la sottoscrizione di un patto di corresponsabilità, un accordo che formalizzi l’impegno di soggetti pubblici e privati nell’affrontare insieme il fenomeno, proteggendo chi si trova in situazioni di vulnerabilità e promuovendo una cultura del rispetto e della sicurezza.”
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I dati del 2024 e l’attività della rete antiviolenza viola
La Rete Antiviolenza Viola è attiva nel territorio da sette anni e gestisce cinque sportelli dedicati all’ascolto e al sostegno delle vittime di violenza. Il 2024 ha segnato un incremento significativo delle richieste di aiuto: 274 accessi registrati nello sportello, il 35% in più rispetto all’anno precedente. Si tratta di donne che denunciano storie di violenze di diversa natura, spesso restate nascoste fino a quel momento.
Questo aumento testimonia quanto la violenza di genere resti un problema presente e radicato anche in zone come l’Adda Martesana. La rete non si limita a raccogliere richieste, ma mette in campo azioni di sensibilizzazione e prevenzione, per intercettare le situazioni difficili prima che degenerino. L’accesso agli sportelli offre alle vittime un punto di riferimento dove trovare supporto psicologico e legale, oltre a percorsi personalizzati per uscire dalla spirale violenta.
Coinvolgimento e sensibilizzazione
Le azioni della rete hanno lo scopo di coinvolgere tutta la popolazione, puntando a una maggiore consapevolezza e all’educazione al rispetto, indispensabili per cambiare atteggiamenti culturali e sociali che troppo spesso legittimano violenze e maltrattamenti.
Il progetto u.o.mo: coinvolgere gli uomini a rischio per fermare la violenza
Accanto ad interventi rivolti principalmente alle donne, a Pozzuolo d’Adda si è avviato il progetto U.O.Mo, una iniziativa rivolta a uomini che manifestano comportamenti violenti o che riconoscono di avere atteggiamenti a rischio nelle relazioni di coppia. La Fondazione Somaschi, che gestisce gli sportelli antiviolenza, ha sottolineato che finora le adesioni sono state poche.
Chiara Sainaghi e Carmen Maturo, referenti dell’iniziativa, spiegano che la vera sfida è far emergere tra gli uomini stessi la capacità di riconoscere i segnali premonitori della violenza, spingendoli a chiedere aiuto prima che la situazione diventi grave. “Il percorso è delicato, perché le resistenze culturali e personali per affrontare certe dinamiche restano forti.”
Questo progetto nasce con l’idea di offrire una possibilità concreta di cambiamento, incoraggiando il dialogo e proponendo modelli di relazioni basati sul rispetto. Lo sforzo è allineato con la rete più ampia che coinvolge istituzioni e associazioni, nella convinzione che la prevenzione passi anche attraverso un’attenzione attiva agli uomini e alle loro scelte.
Il valore della responsabilità maschile
Il confronto diretto con gli uomini a rischio è un passo fondamentale per contrastare la violenza da radici culturali e personali, sottolineano le referenti.
Il ruolo della polizia locale nella rete anticrimine di pozzuolo d’adda
Salvatore Guzzardo, comandante della polizia locale, ha ribadito a più riprese come il contributo della polizia rappresenti un tassello fondamentale nella lotta alla violenza di genere. “La divisa fa parte di una squadra che opera sul territorio a fianco di assistenti sociali, associazioni e volontari, con l’obiettivo di garantire sicurezza e risposte tempestive alle segnalazioni.”
La polizia locale è coinvolta non solo negli interventi diretti, ma anche in attività di prevenzione e sensibilizzazione. Questo impegno facilita il raccordo con altre autorità competenti, contribuendo a creare un sistema di tutela più efficace. Nel corso dell’incontro, Guzzardo ha fatto notare che senza una squadra coesa e attenta, rischia di sfumare l’intera funzione di contrasto alla violenza.
Lavoro di rete e impegno condiviso
Il modello adottato a Pozzuolo d’Adda punta dunque a un lavoro di rete dove ogni attore è indispensabile. La polizia locale funge da elemento di supporto costante, raggiungendo anche luoghi dove la violenza può rimanere nascosta, e offrendo un canale sicuro per chi decide di denunciare. Con questi presupposti, la sicurezza nella comunità può crescere e diventare una realtà concreta.