Processo per violenze sessuali: padre accusato dalla figlia di 16 anni, udienza fissata per il 12 giugno

A Pavia, una ragazzina di 16 anni ha denunciato abusi sessuali da parte del padre, avvenuti dall’età di sei a tredici anni. Il processo inizierà il 12 giugno.
Processo per violenze sessuali: padre accusato dalla figlia di 16 anni, udienza fissata per il 12 giugno Processo per violenze sessuali: padre accusato dalla figlia di 16 anni, udienza fissata per il 12 giugno
Processo per violenze sessuali: padre accusato dalla figlia di 16 anni, udienza fissata per il 12 giugno - unita.tv

Una drammatica vicenda ha preso piede a Pavia, dove una ragazzina di 16 anni ha rivelato agli psicologi di aver subito abusi sessuali da parte del padre per un lungo periodo. La giovane, attualmente in cura per anoressia, ha condiviso la sua esperienza durante le sedute di terapia, portando all’apertura di un procedimento penale a carico del genitore. Il processo è previsto per il 12 giugno, e l’uomo, 50 anni, affronterà le accuse senza avvalersi di riti alternativi.

La testimonianza della ragazza e l’inizio del percorso legale

La giovane ha iniziato a raccontare la sua storia durante le sedute di terapia per affrontare i gravi disturbi alimentari che l’hanno portata a pesare solo 30 chili. Secondo quanto riportato, la ragazza ha subito violenze dal padre a partire dall’età di sei anni fino ai tredici. Le confidenze fatte agli psicologi hanno innescato un’azione legale, con la segnalazione alla Procura che ha portato all’allontanamento della ragazza dal nucleo familiare. Attualmente, la minorenne vive in una comunità protetta, dove riceve supporto e assistenza.

Il padre, difeso dall’avvocato Marco Sommariva, ha scelto di affrontare il processo senza chiedere misure alternative, mantenendo la sua posizione di fronte alle accuse. Non sono state adottate misure cautelari nei suoi confronti, il che ha sollevato interrogativi sulla gestione del caso e sulla sicurezza della giovane.

Dettagli sugli abusi e la situazione familiare

Le presunte violenze si sarebbero verificate con una frequenza di tre volte a settimana, sempre all’insaputa della madre, che, secondo le dichiarazioni della ragazza, non avrebbe mai notato nulla di sospetto. La famiglia viveva in un appartamento popolare nel quartiere ovest di Pavia, e la giovane ha spiegato che gli abusi avvenivano soprattutto quando il padre era ubriaco.

La ragazzina, che non aveva mai parlato di queste esperienze traumatiche prima di iniziare la terapia, ha trovato la forza di rivelare la verità solo in un contesto di supporto professionale. Questo solleva interrogativi sull’importanza di un ambiente sicuro e di fiducia per le vittime di abusi, che spesso faticano a condividere le proprie esperienze a causa della paura o della vergogna.

Il processo e il supporto legale per la giovane

In vista del processo, la giovane si è costituita parte civile, assistita da un curatore speciale e dall’avvocato Umberto Battaglia. La sua partecipazione attiva al procedimento rappresenta un passo importante nel suo percorso di guarigione e nella ricerca di giustizia. Il processo si svolgerà davanti a un collegio di giudici presieduto da Fabio Lambertucci, e si prevede che la testimonianza della ragazza sarà cruciale per il corso della causa.

La vicenda ha suscitato un forte interesse mediatico e solleva questioni importanti riguardo alla protezione dei minori e alla necessità di interventi tempestivi in situazioni di abuso. La comunità e le istituzioni sono chiamate a riflettere su come garantire un ambiente sicuro per i giovani e a promuovere iniziative di sensibilizzazione sui temi della violenza domestica e degli abusi.

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