Home Processo Igor Sollai: attesa per la sentenza sulla morte di Francesca Deidda il 2 luglio a Cagliari

Processo Igor Sollai: attesa per la sentenza sulla morte di Francesca Deidda il 2 luglio a Cagliari

Il processo a Igor Sollai per l’omicidio della moglie Francesca Deidda si avvia verso la conclusione, con richieste di risarcimento e attesa per la sentenza della Corte d’Assise di Cagliari.

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Il processo a Cagliari contro Igor Sollai per l’omicidio della moglie Francesca Deidda, avvenuto nel maggio 2024, si avvicina alla sentenza, con le parti civili che chiedono risarcimenti e la difesa che contesta le aggravanti. - Unita.tv

Il processo contro Igor Sollai, accusato di aver ucciso la moglie Francesca Deidda, rimane sotto i riflettori a Cagliari. Il caso riguarda un femminicidio avvenuto nel maggio 2024 a San Sperate, con il rinvenimento del corpo in un borsone alcuni mesi dopo. Oggi le udienze si sono concentrate sulle arringhe finali: le parti civili hanno chiesto un risarcimento significativo, mentre la difesa ha contestato alcune aggravanti. Ora si attende la decisione della Corte d’Assise.

Il contesto del processo e la vicenda di francesca deidda

Francesca Deidda, 42 anni, scomparve il 10 maggio 2024 da San Sperate, in Sardegna, senza lasciare tracce. Le ricerche portarono al ritrovamento dei suoi resti il 18 luglio successivo all’interno di un borsone abbandonato nelle campagne fra Sinnai e San Vito, nel sud dell’isola. L’indagine puntò subito il dito contro il marito, Igor Sollai, 43 anni, che confessò il delitto.

Il processo a carico di Sollai ha preso avvio per omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. Le accuse includono anche l’aggravante della premeditazione e altre circostanze che possono inasprire la pena. La Corte d’Assise di Cagliari ha seguito con attenzione tutte le fasi, ascoltando testimonianze e analisi della procura.

Il caso catturò l’attenzione pubblica per la crudezza del delitto e per le modalità di occultamento del corpo. È considerato un esempio di violenza domestica estrema, con implicazioni che riguardano il comportamento di Sollai e la dinamica della coppia.

Interventi delle parti civili e richiesta di risarcimento

Nell’udienza più recente, le parti civili si sono presentate con i loro avvocati per esporre le conclusioni. Il fratello di Francesca, Andrea Deidda, era rappresentato dall’avvocato Gianfranco Piscitelli. Lo zio Efisio Zuncheddu aveva come difensore Roberto Pusceddu, mentre le zie materne della vittima erano seguite dalle legali Elisabetta Magrini e Pamela Piras.

Le parti civili hanno aderito alla richiesta del pubblico ministero Marco Cocco, che ha chiesto l’ergastolo con un anno di isolamento diurno per Sollai. Sul piano economico, la richiesta complessiva di risarcimento è arrivata a 1,4 milioni di euro suddivisi in modo specifico: 500 mila euro per il fratello e 300 mila euro ciascuno per gli zii.

L’avvocato Piscitelli ha descritto Sollai come “un bugiardo patologico esperto nel manipolare la realtà,” ritenendo questa caratteristica un elemento pericoloso per la società. Ha poi sottolineato quanto Francesca fosse legata emotivamente a Sollai, identificandolo come un punto di riferimento centrale nella sua vita.

Le richieste economiche mirano a compensare il danno morale e il lutto subito dai familiari, inserendosi in una dimensione di giustizia civile che accompagna la sentenza penale.

La difesa e la messa in discussione delle aggravanti

I legali di Igor Sollai, Carlo Demurtas e Laura Pirarba, hanno preso la parola cercando di mettere in dubbio alcuni aspetti chiave dell’accusa. Pur non negando il delitto, si sono concentrati sulle aggravanti che potrebbero peggiorare la posizione del loro assistito.

L’avvocato Demurtas ha spiegato che l’obiettivo difensivo non è negare il fatto in sé ma evidenziare elementi che sollevino un ragionevole dubbio sulla presenza delle aggravanti contestate: crudeltà, premeditazione, futili motivi e minorata difesa. Secondo la difesa, nessuna di queste aggravanti sarebbe applicabile.

In particolare, hanno insistito che non ci fossero prove sufficienti a dimostrare la premeditazione o la crudeltà intenzionale nell’azione di Sollai. Anche la motivazione del delitto, spesso determinante per stabilire il tipo di pena, è stata rappresentata come meno chiara o determinante rispetto a quanto sostenuto dall’accusa.

Attesa per la decisione della corte d’assise di cagliari

Il prossimo 2 luglio la Corte d’Assise di Cagliari renderà nota la sentenza nel processo a carico di Igor Sollai. La decisione riguarda non solo la condanna, ma anche la conferma delle aggravanti e la quantificazione del risarcimento per i familiari della vittima.

Il caso ha attraversato mesi di indagini e udienze, mettendo in evidenza un episodio di violenza domestica che ha scosso la Sardegna. La parola finale dei giudici segnerà un punto decisivo per la famiglia Deidda e per la comunità di San Sperate.

Sino ad allora, a rimanere dominanti sono le dichiarazioni delle parti, le prove emerse e il dibattito legale che ha animato le fasi conclusive del processo. L’attenzione resta alta, a riflettersi anche nella sollecitazione di pene severe espresse dalla procura e nelle strategie di difesa mirate a mitigare l’impatto delle accuse più gravi.