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Processo Grillo jr, requisitoria del pm e tensione in aula durante l’udienza decisiva sul caso di stupro di gruppo

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Il procedimento giudiziario che vede coinvolto Ciro Grillo e i suoi tre amici per un presunto stupro di gruppo avvenuto nel luglio 2019 in Sardegna è arrivato a un momento cruciale. Dopo anni di indagini e udienze, la requisitoria del pubblico ministero ha messo sotto accusa gli imputati con richieste severe. Le dichiarazioni emotive in aula, le prove presentate e le versioni contrastanti hanno reso questa giornata particolarmente intensa.

Il contesto dell’accusa: il caso del luglio 2019 in sardegna

Nel luglio 2019 una giovane donna, conosciuta durante una vacanza sulla Costa Smeralda, ha denunciato un’aggressione sessuale subita da quattro ragazzi genovesi, tra cui Ciro Grillo. Il reato contestato è quello di stupro di gruppo, punito dal codice penale con pene fino a quattordici anni di carcere. La vicenda si trascina da oltre tre anni tra indagini serrate e numerose udienze che hanno cercato di ricostruire quanto accaduto nelle ore successive all’incontro nei locali della zona.

La vittima sostiene che dopo alcuni approcci iniziali i quattro abbiano agito contro la sua volontà nella villa dove si erano spostati insieme ad altri amici. Gli imputati invece negano ogni abuso sostenendo che il rapporto sia stato consensuale fin dall’inizio. Questa divergenza fondamentale ha alimentato uno scontro acceso nel corso delle fasi processuali.

La difesa degli imputati: sesso consenziente o abuso?

Ciro Grillo jr., figlio del fondatore del movimento Cinque Stelle, ha più volte ribadito davanti ai giudici la sua estraneità ai fatti come descritti dalla parte offesa. In lacrime durante l’ultima udienza ha affermato: “Nessuno di noi ha mai approfittato”. Ha sottolineato inoltre il suo percorso negli studi giuridici proprio per comprendere meglio le dinamiche legali legate al processo.

Gli accusati sostengono che quel rapporto sessuale sia nato da un consenso reciproco; secondo loro la ragazza avrebbe cambiato versione solo dopo essere tornata a Milano per vergogna o ripensamenti successivi alla serata trascorsa insieme sull’isola sarda. Questo racconto punta a smontare l’ipotesi dell’abuso ma non convince completamente gli inquirenti né parte della procura.

La requisitoria dura del procuratore gregorio capasso

Il pubblico ministero Gregorio Capasso non lascia spazio a dubbi nella sua arringa finale davanti al tribunale: mette sotto accusa tutta la ricostruzione difensiva sin dalle prime ore dell’incontro tra le due giovani milanesi e i quattro genovesi nei locali della Costa Smeralda.

Un video portato come prova mostra infatti una scena diversa rispetto alla versione fornita dagli imputati riguardo al presunto bacio iniziale tra Ciro Grillo jr. e la ragazza identificata come S.. Secondo Capasso lei si ritrae chiaramente dimostrando disagio già allora.

Poi c’è tutta quella serie continua d’approcci sessuali insistenti descritti dal pm come “una valanga” su una persona sempre più incapace fisicamente ed emotivamente d’opporre resistenza agli eventi successivi nella villa privata dove sarebbe avvenuto lo stupro collettivo. Il fatto che tutti fossero ubriachi viene ammesso dagli stessi protagonisti ma questo elemento secondo l’accusa aggraverebbe ulteriormente la responsabilità dei ragazzi coinvolti.

La tensione in aula mentre il processo va avanti

L’intervento della procura segna quindi uno snodo decisivo nel processo perché conferma con forza il quadro accusatorio basandosi sulle testimonianze raccolte, sui video acquisiti, sulle analisi dei comportamenti rilevati nelle ore incriminate. L’esito finale ora dipenderà dall’esame attento delle prove da parte dei giudici chiamati a valutare ogni singolo dettaglio emerso negli ultimi sei anni.

La tensione resta alta nell’aula mentre si attendono le prossime mosse difensive prima della sentenza definitiva su uno dei casi più seguiti degli ultimi tempi nel panorama giudiziario italiano.

Written by
Davide Galli

Davide Galli scrive per capire, non solo per raccontare. Blogger dallo stile asciutto e riflessivo, attraversa i temi di cronaca, politica, attualità, spettacolo, cultura e salute con uno sguardo mai convenzionale. Nei suoi articoli c’è sempre una domanda aperta, un invito a leggere tra le righe e a non fermarsi alla superficie.

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