Processo a ultras rossoneri: Milan e Lega Serie A si costituiscono parte civile

Il Tribunale di Milano accoglie la richiesta di A.C. Milan e Lega Calcio Serie A di costituirsi parte civile contro gli ultras Christian Rosiello, Francesco Lucci e Riccardo Bonissi, accusati di gravi reati.
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Processo a ultras rossoneri: Milan e Lega Serie A si costituiscono parte civile - unita.tv

Il Tribunale di Milano ha recentemente accolto la richiesta di A.C. Milan e della Lega Calcio Serie A di costituirsi come parti civili nel processo che coinvolge tre ultras della squadra rossonera. Gli imputati, Christian Rosiello, Francesco Lucci e Riccardo Bonissi, sono accusati di gravi reati, tra cui associazione a delinquere e aggressioni. Questo sviluppo segna un passo significativo nella lotta contro la violenza e le pratiche illecite legate al tifo calcistico.

Dettagli del processo e degli imputati

Il processo, che si svolge presso la Sesta sezione penale del Tribunale di Milano, ha visto la presenza di tre figure chiave: Christian Rosiello, 42 anni, noto per essere stato bodyguard del rapper Fedez, Francesco Lucci, 45 anni, fratello di Luca Lucci, leader della Curva Sud, e Riccardo Bonissi. Le accuse formulate contro di loro comprendono non solo l’associazione a delinquere, ma anche lesioni, resistenza a pubblico ufficiale, estorsione e aggressioni.

Le indagini, condotte dai pubblici ministeri Paolo Storari e Sara Ombra sotto la supervisione del procuratore Marcello Viola e dell’aggiunta Alessandra Dolci, hanno rivelato un quadro inquietante. Gli imputati avrebbero orchestrato estorsioni legate alla vendita di biglietti per le partite, costringendo i tifosi a pagare mazzette nei parcheggi circostanti lo stadio San Siro. Inoltre, sono accusati di aver partecipato a risse e violenze contro ultras di altre squadre, steward e forze dell’ordine.

Le posizioni di A.C. Milan e Lega Calcio Serie A

La decisione di A.C. Milan e della Lega Calcio Serie A di costituirsi parte civile è motivata dalla necessità di tutelare i propri interessi e di inviare un messaggio chiaro contro la violenza nel calcio. Durante l’udienza, l’avvocato Matias Manco, rappresentante della Lega, ha sottolineato come le condotte degli imputati abbiano causato danni patrimoniali e non patrimoniali alle due entità. Manco ha dichiarato che il presidente Simonelli, insieme a Luigi De Siervo, intende dimostrare un forte supporto a tutte le indagini in corso.

Questa mossa è vista come un passo necessario per preservare l’integrità del club e della competizione, in un contesto in cui la violenza e le pratiche illecite minacciano la reputazione del calcio italiano. La Lega Calcio ha espresso la volontà di combattere attivamente contro tali comportamenti, che danneggiano non solo le società, ma anche i tifosi onesti.

La difesa degli imputati e le contestazioni

Dall’altro lato, la difesa degli imputati, rappresentata dall’avvocato Jacopo Cappetta, ha contestato la legittimità della richiesta di parte civile da parte di A.C. Milan. Cappetta ha sostenuto che non ci sia stato alcun danno d’immagine per il club, poiché la squadra stessa utilizza immagini di tifosi con torce per promuovere la vendita dei biglietti sul proprio sito ufficiale. Questa argomentazione ha portato il legale a chiedere l’esclusione del Milan dal processo come parte civile.

Tuttavia, il Tribunale di Milano ha respinto questa richiesta, accogliendo le istanze di A.C. Milan e della Lega Calcio Serie A. La decisione del tribunale evidenzia l’importanza di affrontare con serietà le problematiche legate alla violenza nel calcio e di garantire che le istituzioni sportive siano protette da comportamenti illeciti.

Il processo proseguirà, e si prevede che emergeranno ulteriori dettagli sulle attività degli imputati e sul loro impatto sul mondo del calcio.

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