Il tribunale per i minorenni di Milano ha programmato per il 15 maggio il processo abbreviato a carico di riccardo chiarioni. Il ragazzo, ora 18enne, è accusato di aver ucciso i suoi genitori e il fratello minore nella loro casa di paderno dugnano, la notte tra il 31 agosto e il primo settembre 2024. Il caso ha colpito profondamente la zona milanese, dove si erano appena celebrati momenti di festa familiare.
Il giorno della tragedia a paderno dugnano
Nella villetta di paderno dugnano si stava festeggiando il compleanno del padre di riccardo chiarioni. La serata, che avrebbe dovuto essere di gioia, è terminata con un evento drammatico. Durante la notte, il giovane ha impugnato un coltello e ha inflitto 108 coltellate ai genitori e al fratello di 12 anni. L’episodio ha sconvolto l’intera comunità locale, che difficilmente dimenticherà la tragedia consumatasi in una famiglia apparentemente serena.
La perizia psichiatrica e il quadro mentale del giovane
Il 4 aprile scorso il perito franco martelli, specialista in psichiatria e criminologia clinica, ha presentato la sua relazione tecnica nel corso dell’incidente probatorio. Secondo il suo riscontro, chiarioni al momento del fatto era parzialmente incapace di intendere e volere. Nel periodo che ha preceduto il gesto, il ragazzo sembrava vivere su un doppio piano, sospeso tra la realtà e una fantasia personale chiamata da lui “mondo dell’immortalità”. Questo è stato descritto come un rifugio mentale dove provava a isolarsi da ogni legame affettivo, arrivando alla tragica conclusione che per raggiungere quel mondo si dovesse liberare degli affetti.
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I risultati della perizia sono stati confermati durante l’udienza alla presenza della gip laura margherita pietrasanta, dei consulenti dei pubblici ministeri sabrina ditaranto ed elisa salatino, oltre a quelli della difesa rappresentata dall’avvocato amedeo rizza. La relazione ha indicato con urgenza la necessità di cure psichiatriche specifiche per il giovane.
Le posizioni divergenti sui disturbi psichici
Il quadro della capacità di intendere e volere di riccardo chiarioni non trova unanimità tra gli esperti. Lo psichiatra marco mollica, incaricato dalla difesa, sostiene che il ragazzo “non potesse minimamente comprendere o controllare le sue azioni al momento del delitto”. Al contrario, i consulenti della procura per i minorenni hanno escluso l’esistenza di un disturbo mentale così grave da incidere in modo decisivo sulle responsabilità penali del giovane. Questo contrasto sarà uno degli aspetti centrali del processo, perché inciderà sulle eventuali misure da applicare e sulle dinamiche del rito abbreviato.
Scenari penali e rischi per riccardo chiarioni
L’accusa principale nei confronti del giovane è omicidio aggravato con l’aggiunta della premeditazione. In base al codice penale, il 18enne rischia una pena intorno ai 20 anni di carcere o potenzialmente più severa. Nel calcolo della condanna, però, si dovranno considerare diversi fattori. In primo luogo, la richiesta del rito abbreviato potrebbe ridurre la pena. Poi, si dovranno valutare eventuali attenuanti che il giudice potrebbe riconoscere. Non da ultimo, il vizio parziale di mente accertato dalla perizia potrà influire sulla sentenza, con possibile orientamento verso misure di sicurezza psichiatrica.
I funerali delle vittime, avvenuti qualche giorno dopo la tragedia, hanno riunito un’intera comunità nel cordoglio, mostrando l’impatto che questa vicenda ha avuto sulle famiglie e sulle realtà vicine a paderno dugnano. Il dibattimento già fissato a maggio segnerà la fase successiva di un episodio che resta al centro dell’attenzione giudiziaria e sociale.