Nel processo che vede imputato Giampiero Gualandi per l’omicidio volontario aggravato di Sofia Stefani, emergono dettagli cruciali sulla dinamica degli eventi del 16 maggio 2024. La testimonianza del maresciallo maggiore Matteo Filippone ha fornito un quadro preciso sui tempi in cui è stata cancellata la chat tra Gualandi e la vittima, poco prima dell’omicidio. L’udienza ha visto anche il confronto tra i periti informatici delle parti e l’inizio della deposizione del consulente balistico.
La testimonianza del maresciallo maggiore matteo filippone sulla cancellazione della chat
Davanti alla corte d’assise di Bologna, il maresciallo maggiore Matteo Filippone ha ricostruito gli ultimi momenti di interazione digitale tra Giampiero Gualandi e Sofia Stefani. Secondo il suo racconto, fino alle 15:39 dello stesso giorno dell’omicidio, Gualandi aveva ancora contatti con la vittima tramite una chat. La cancellazione dei messaggi è avvenuta entro le 15:55 circa, pochi minuti prima che Stefani venisse uccisa nell’ufficio dove lavorava Gualandi ad Anzola Emilia.
Filippone ha precisato che questa ricostruzione non rappresenta una verità assoluta ma si basa sull’analisi tecnica delle comunicazioni digitali recuperate durante le indagini. Il dettaglio temporale è fondamentale perché delimita un arco preciso in cui sono stati eliminati i messaggi scambiati tra i due colleghi coinvolti in una relazione extraconiugale.
Il contesto processuale e le accuse contro giampiero gualandi
Giampiero Gualandi, ex comandante della polizia locale di Anzola Emilia, è accusato dall’accusa principale di aver ucciso volontariamente Sofia Stefani con un colpo sparato dalla sua pistola d’ordinanza nel pomeriggio del 16 maggio 2024. Il movente contestato riguarda futili motivi legati al loro rapporto personale clandestino.
La difesa sostiene invece che il colpo sia partito accidentalmente durante una colluttazione scoppiata all’interno dell’ufficio comandato da Gualandi stesso. Questo contrasto sulle cause dello sparo rappresenta uno dei nodi principali su cui si concentra il dibattimento davanti al giudice Pasquale Liccardo.
Confronto fra i periti informatici sulle modalità di cancellazione dei messaggi
Durante l’udienza si è svolto un confronto serrato fra Lorenzo Benedetti, consulente informatico scelto dalla difesa insieme agli avvocati Claudio Benenati e Lorenzo Valgimigli, e il maresciallo Filippone incaricato dall’accusa. Benedetti ha sostenuto che la rimozione delle conversazioni non fu totale ma selettiva, quindi alcuni messaggi sarebbero rimasti visibili o recuperabili.
Filippone invece mantiene la posizione secondo cui gran parte dei contenuti scambiati furono eliminati entro quel breve intervallo temporale precedente all’omicidio. Questa divergenza tecnica assume rilievo nel valutare se vi siano stati tentativi consapevoli da parte dell’imputato per nascondere elementi utili alle indagini.
L’avvio della deposizione del consulente balistico luigi desideri
A chiusura dell’udienza odierna si è aperta la fase dedicata alla prova balistica con l’audizione del maresciallo Luigi Desideri, esperto del Ris chiamato dalla procura guidata dalla procuratrice aggiunta Lucia Russo. Desideri dovrà illustrare gli esiti degli accertamenti tecnici sulla pistola d’ordinanza utilizzata da Gualandi e sulle dinamiche dello sparo fatale.
Questa parte sarà decisiva per chiarire se lo sparo possa essere stato accidentale o intenzionale, elemento centrale nella definizione delle responsabilità penali nel processo. I prossimi sviluppi dipenderanno molto dalle analisi scientifiche presentate dal consulente balistico.
Aggiornamenti sull’attività giudiziaria e risultati tecnici
L’attività giudiziaria prosegue con attenzione ai dettagli tecnici emersi finora nelle audizioni odierne dedicate a ricostruire ogni aspetto rilevante legato alla morte di Sofia Stefani nell’ambiente lavorativo ad Anzola Emilia.