Processo a Erik Zorzi: l’audio inquietante di Nicoleta Rotaru ascoltato in aula

Il processo a Erik Zorzi per l’omicidio della ex moglie Nicoleta Rotaru, avvenuto ad Abano Terme il 2 agosto 2023, svela dettagli inquietanti attraverso registrazioni audio di violenze domestiche.
Processo a Erik Zorzi: l'audio inquietante di Nicoleta Rotaru ascoltato in aula Processo a Erik Zorzi: l'audio inquietante di Nicoleta Rotaru ascoltato in aula
Processo a Erik Zorzi: l'audio inquietante di Nicoleta Rotaru ascoltato in aula - unita.tv

Il processo contro Erik Zorzi, accusato dell’omicidio della ex moglie Nicoleta Rotaru, ha rivelato dettagli agghiaccianti durante la quarta udienza. Un audio registrato dalla vittima prima della sua morte è stato presentato in aula, offrendo uno sguardo inquietante sulla dinamica di violenza che ha caratterizzato la loro relazione. La registrazione, trovata nel cellulare di Nicoleta, contiene prove schiaccianti degli abusi subiti dalla donna, rendendo il caso ancora più drammatico.

La tragica morte di Nicoleta Rotaru

Nicoleta Rotaru, 37 anni, è stata trovata morta il 2 agosto 2023 nel bagno della sua abitazione ad Abano Terme, in provincia di Padova. La scoperta è avvenuta dopo che Erik Zorzi, il suo ex marito, ha dato l’allerta. Inizialmente, le autorità hanno ipotizzato un suicidio, ma le indagini hanno svelato una verità ben più complessa. Il corpo di Nicoleta presentava segni di violenza, con una cintura di pelle stretta attorno al collo, un dettaglio che ha immediatamente sollevato sospetti.

Le indagini hanno rivelato che Nicoleta aveva registrato migliaia di file audio sul suo cellulare, documentando le violenze subite da Zorzi. Queste registrazioni sono diventate prove fondamentali nel processo, dimostrando che la donna aveva cercato di proteggere se stessa e le sue figlie da un compagno violento. La registrazione ascoltata in aula, che cattura le ultime parole di Nicoleta, è stata un momento cruciale durante il processo.

L’audio inquietante e le sue rivelazioni

Durante l’udienza del 19 marzo, è stata riprodotta la registrazione in cui Nicoleta pronuncia le ultime parole: “Erik, ti prego”. Questo momento straziante è avvenuto poco prima del femminicidio. La registrazione inizia con una lite tra i due, in cui Zorzi accusa Nicoleta di essere stata con un altro uomo. La tensione cresce, e il dialogo culmina in un grido disperato di Nicoleta, seguito da una risposta inquietante di Zorzi: “Perché l’hai fatto? Io ti amavo. Nico, Nico, sveglia! Ti prego, mi stai distruggendo”. Queste frasi, pronunciate in un contesto di violenza, hanno colpito profondamente i presenti in aula.

Il file audio, della durata di circa 63 ore, è stato scoperto dal consulente della Procura, Ulrico Bardari, un esperto di cybersicurezza. Inizialmente chiamato per indagare su un possibile suicidio, Bardari ha trovato prove che hanno cambiato la direzione delle indagini. La registrazione si interrompe solo quando la batteria del cellulare di Nicoleta si scarica, evidenziando la gravità della situazione.

Le testimonianze di violenza familiare

Oltre all’audio della notte del femminicidio, sono state presentate altre registrazioni che documentano la violenza domestica perpetrata da Zorzi. In una di queste, risalente al 13 gennaio 2023, l’uomo insulta la figlia maggiore, minacciandola con frasi violente. La reazione di Nicoleta è stata immediata, avvertendo Zorzi delle conseguenze delle sue azioni. Queste registrazioni non solo rivelano la brutalità del comportamento di Zorzi, ma anche il clima di paura e intimidazione che regnava all’interno della famiglia.

Un’altra registrazione, datata 4 ottobre 2022, mostra la madre di Zorzi che parla con i Carabinieri, descrivendo il comportamento violento del figlio. Le sue parole sono cariche di angoscia: “Mio figlio è violento, è cattivo, mi ha fatto tanto male e non è la prima volta”. La madre di Zorzi ha anche raccontato di essere stata aggredita, esprimendo la sua preoccupazione per la sicurezza di Nicoleta e delle sue nipoti.

Queste testimonianze, unite alle registrazioni audio, hanno creato un quadro chiaro della violenza domestica che ha caratterizzato la vita di Nicoleta Rotaru e delle sue figlie, rendendo il processo un momento cruciale per la giustizia e la consapevolezza su questo tema delicato.