Il tragico episodio avvenuto ieri a Termini Imerese ha portato alla morte di un sub olandese di 39 anni. L’incidente si è verificato durante le operazioni di recupero del Bayesian, un evento che sta attirando l’attenzione degli inquirenti e degli esperti del settore. Le prime informazioni raccolte fanno luce sulle dinamiche dell’esplosione che ha colpito l’uomo mentre lavorava sott’acqua insieme a un collega.
Cosa è successo dentro l’acqua durante il taglio del boma
Le operazioni coinvolgevano la rimozione di un pezzo metallico chiamato boma tramite un cannello, strumento che utilizza una fiamma ossidrica per tagliare il metallo. Il sub olandese e il suo compagno stavano procedendo con questa fase delicata quando si è verificata una deflagrazione improvvisa. Secondo le prime ricostruzioni, la fiamma avrebbe innescato esplosione di bolle di idrogeno presenti in acqua, formando così una miscela altamente esplosiva.
Le bolle di idrogeno si sarebbero generate proprio durante il taglio, condensandosi nella zona sott’acqua e venendo accidentalmente infiammate dalla fiamma del cannello. Questa combinazione ha prodotto una forza esplosiva che ha scagliato un frammento di metallo verso il sub. La collisione con il pezzo metallico è stata letale, provocando lesioni immediate e il successivo decesso.
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Indagine della procura di termini imerese
La Procura di Termini Imerese ha aperto un’inchiesta per chiarire le cause dell’incidente e accertare eventuali responsabilità . Al momento, l’ipotesi principale resta quella dell’esplosione dovuta a bolle di idrogeno generate durante il taglio con fiamma ossidrica. Questa teoria dovrà essere confermata o smentita dagli esami autoptici che sono stati disposti subito dopo la tragedia.
L’autopsia avrà il compito di definire con precisione le cause del decesso, fornendo informazioni dettagliate sulle ferite riportate e sull’eventuale ruolo dell’esplosione come fattore direttamente mortale. Il risultato di queste analisi sarà fondamentale per indirizzare l’indagine e per comprendere meglio quali misure di sicurezza potevano essere prese o migliorate per evitare un simile incidente.
Rischi dell’utilizzo della fiamma ossidrica sott’acqua e operazioni di recupero
L’uso del cannello per il taglio di strutture metalliche durante lavori subacquei è una pratica conosciuta, ma porta con sé rischi specifici. Oltre al classico pericolo di tagli o ustioni, la presenza di gas infiammabili come l’idrogeno rende queste operazioni potenzialmente esplosive. Il caso del Bayesian evidenzia proprio questa criticità : la generazione di bolle di idrogeno non è sempre visibile o prevedibile e può diventare un fattore letale.
Questi rischi richiedono protocolli molto rigidi e tecnologie di controllo per prevenire la formazione di gas o la loro infiammabilità durante i tagli subacquei. In questo incidente, sembra che qualcosa non abbia funzionato come previsto. Le norme di sicurezza verranno sicuramente rivalutate alla luce di quanto avvenuto per evitare che situazioni simili si ripetano.
Reazione della comunità subacquea e controlli
L’incidente ha scosso la comunità dei sub e degli operatori marini. Gli addetti ai lavori stanno seguendo con attenzione l’evolversi delle indagini e sollevano l’attenzione sulla necessità di migliorare la sicurezza durante operazioni di recupero complesse come quella del Bayesian. Il rischio connesso all’uso di fiamme in ambienti subacquei richiede valutazioni attente e formazione specifica.
Le autorità e gli operatori del settore valuteranno probabilmente nuove indicazioni per regolamentare meglio questi lavori. Potranno emergere prove utili anche dal monitoraggio dei dispositivi e dall’analisi delle procedure seguite durante l’operazione. La morte del sub olandese è un campanello d’allarme per tutti gli operatori marittimi che lavorano con attrezzature pericolose sott’acqua.