la cappella sistina ha ospitato un momento storico per la chiesa cattolica: la prima messa celebrata da papa prevost alla presenza di papa Leone XIV e di tutti i cardinali elettori e non elettori. la liturgia si è svolta nel rispetto delle tradizioni vaticane, con letture in inglese e spagnolo e la celebrazione ufficiale in latino, la lingua che da sempre caratterizza le messe solenni al centro della cristianità.
La celebrazione liturgica e le lingue scelte per la prima messa di papa prevost
la messa di papa prevost ha mantenuto la struttura tradizionale delle celebrazioni solenni in vaticano, facendo rivivere l’uso del latino come lingua liturgica principale durante tutta la funzione. le letture della liturgia “pro ecclesia” sono state proclamate in inglese e spagnolo, scelta che riflette non solo le lingue più usate nelle messe internazionali del vaticano, ma anche il profilo personale del nuovo pontefice.
Un pontefice con un retaggio internazionale
infatti, papa prevost è nato negli stati uniti e ha trascorso una parte consistente della sua vita in perù come missionario. questo retaggio personale ha influenzato la selezione delle lingue, usate per le letture prima e seconda, al fine di coinvolgere una platea più ampia di fedeli in tutto il mondo. l’inglese e lo spagnolo sono così tornati protagonisti in una celebrazione così rilevante, sottolineando il carattere internazionale del vaticano e il ruolo del papa in quanto figura globale.
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Le parole di papa Leone XIV durante l’omelia nella prima messa
durante la sua omelia, papa Leone XIV ha offerto un commento diretto e attuale sul vangelo, indicando le sfide che oggi incontra la fede cristiana in varie società. ha osservato come in molti ambienti la fede venga ancora considerata una debolezza o una posizione superata, sostituita da valori materiali e mondani quali la tecnologia, il denaro, il potere o il piacere.
in questi contesti, ha spiegato il pontefice, la testimonianza cristiana si fa ardua: chi crede spesso subisce il biasimo o la derisione. addirittura, talvolta viene tollerata solo con compatimento, senza vero rispetto. papa Leone XIV ha anche evidenziato una distinzione significativa che riguarda molti battezzati, i quali pur riconoscendo in Gesù un leader carismatico, ne riducono la figura a quella di un semplice uomo forte, smarrendo così la dimensione spirituale e autentica della fede.
Un monito per la comunità cristiana
“chi detiene autorità deve accettare di sparire dietro la figura di Cristo, per permettere a lui di essere al centro e riconosciuto”, ha affermato Leone XIV.
L’impegno richiesto a chi esercita ministeri di autorità nella chiesa
la prima messa di papa prevost si è conclusa con un richiamo preciso e rivolto soprattutto a chi svolge ruoli di guida all’interno della chiesa. Leone XIV ha sottolineato che chi detiene autorità deve accettare di “sparire” dietro la figura di Cristo, per permettere a lui di essere al centro e riconosciuto. questa pratica significa mettersi in secondo piano, sottrarsi al protagonismo personale per favorire la conoscenza e la gloria di Gesù.
ha ricordato poi l’importanza di farsi piccoli, in modo che sia Gesù ad emergere nel cammino dei fedeli, proponendo una dedizione totale per fare in modo che nessuno venga privato della possibilità di amarlo. questo impegno ha segnato un passaggio fondamentale non solo per i ministri ecclesiastici, ma anche per il nuovo papa prevost stesso, che ha invocato la grazia divina e l’intercessione di Maria madre della chiesa per sostenere questo percorso di servizio e umiltà.
la presenza di tutti i cardinali, elettori e non, insieme a papa Leone XIV, ha confermato il carattere solenne e collettivo di questo inizio pontificato, segnando una tappa significativa nella vita della chiesa e nella storia contemporanea del vaticano.