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Presunte gare truccate per lavori nelle carceri lombarde, indagine della procura di milano e guardia di finanza

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Un’inchiesta della procura di milano e della guardia di finanza ha portato alla luce sospetti su gare d’appalto pilotate per lavori in sei carceri lombarde. Le indagini riguardano appalti nei penitenziari di san vittore e opera a milano, oltre che nelle strutture di pavia, como, brescia e monza. L’accusa principale è quella di scambi illeciti legati a tangenti per ottenere i contratti.

Le carceri coinvolte nell’indagine sulle gare d’appalto

Le presunte irregolarità si concentrano esclusivamente su sei istituti penitenziari situati in lombardia. San vittore ed opera sono i due principali carceri milanesi sotto la lente degli investigatori. A questi si aggiungono le strutture detentive presenti a pavia, como, brescia e monza. Tutti questi luoghi risultano coinvolti nei bandi sospetti oggetto dell’inchiesta.

Le attività investigative hanno mostrato come i bandi relativi ai lavori all’interno delle carceri siano stati probabilmente manipolati per favorire specifiche imprese o soggetti collegati agli indagati. L’obiettivo sarebbe stato quello di garantire l’assegnazione dei contratti dietro il versamento illecito di mazzette.

Dettagli sulle modalità operative

Gli investigatori ipotizzano che la manipolazione dei bandi sia avvenuta attraverso accordi segreti tra funzionari pubblici e rappresentanti delle imprese appaltatrici. Questi ultimi avrebbero beneficiato di informazioni riservate e criteri di selezione alterati per assicurarsi l’aggiudicazione dei lavori.

Acquisizioni documentali al provveditorato regionale del dipartimento amministrazione penitenziaria

Gli accertamenti delle fiamme gialle si stanno concentrando sugli uffici del provveditorato regionale per la lombardia del dipartimento per l’amministrazione penitenziaria , ubicati vicino al carcere san vittore a milano. Qui gli investigatori stanno raccogliendo tutti i documenti relativi ai bandi contestati.

Queste acquisizioni non sono state formalizzate come vere e proprie perquisizioni ma rappresentano un’attività mirata ad ottenere prove scritte utili all’approfondimento dell’indagine. Il materiale raccolto servirà a chiarire modalità operative dei bandi sospetti e individuare eventuale collusione tra funzionari pubblici ed imprenditori interessati ai lavori nelle carcerazioni lombarde.

Valore economico delle gare sotto esame nell’inchiesta giudiziaria

Secondo quanto emerso dalle prime ricostruzioni investigative, il valore complessivo degli appalti potenzialmente truccati ammonterebbe ad alcune centinaia migliaia di euro almeno. Questa cifra indica una dimensione significativa degli affari contestati nel contesto delle manutenzioni o ristrutturazioni dei penitenziari coinvolti.

La somma sottolinea anche l’interesse economico rilevante dietro alle operazioni illegali ipotizzate dalla procura meneghina nella gestione dei fondi pubblici destinati alle opere negli istituti detentivi regionali.

Approfondimento sul contesto economico

Gli appalti pubblici nel settore penitenziario rappresentano un ambito delicato per la gestione dei fondi, dove il rischio di infiltrazioni illecite può compromettere l’efficienza e la trasparenza. Questa indagine getta luce su pratiche censurabili che danneggiano l’interesse pubblico e alimentano la corruzione.

Intervento della guardia di finanza con sequestri informatici e telefonici

Il nucleo polizia economico finanziaria della guardia di finanza a milano ha eseguito diverse azioni durante le indagini coordinate dal procuratore marcello viola: fra queste figurano sequestri mirati su dispositivi elettronici appartenenti ai tre soggetti attualmente iscritti nel registro degli indagati.

Sono stati posti sotto controllo telefoni cellulari, computer portatili ed altri supporti digitali allo scopo d’estrarre informazioni utilissime sul sistema fraudolento ipotizzato dagli inquirenti riguardo alle procedure concorsuali truccate nel settore pubblico-carcerario locale.

Parallelamente proseguono le attività documentali presso gli uffici dap regionali, finalizzate alla raccolta completa delle evidenze relative agli appalti incriminati senza però configurare veri attacchi invasivi agli ambienti lavorativi dove si svolgono tali funzioni amministrative pubbliche.

Written by
Elisa Romano

Elisa Romano è una blogger italiana che si occupa di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute. Con uno stile chiaro e coinvolgente, racconta i fatti e le storie del momento, offrendo riflessioni e approfondimenti per un pubblico sempre più attento e informato.

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