
Il liceo Montessori di Roma è attraversato da tensioni interne tra la dirigente Anna Maria De Luca e delegati sindacali della Cgil, legate a divergenze politiche, accuse di mobbing e conflitti sulla libertà di espressione. - Unita.tv
Il liceo Montessori di Roma, con circa mille studenti distribuiti su due sedi, è al centro di una controversia interna che coinvolge la dirigente scolastica Anna Maria De Luca e alcuni delegati sindacali della Cgil. La preside accusa di aver subito un anno di forti ostruzionismi e false accuse che hanno compromesso l’armonia della scuola, creando divisioni tra docenti basate su informazioni distorte.
La preside anna maria de luca racconta il clima di tensione nel liceo
Anna Maria De Luca si presenta come una dirigente scolastica sotto pressione da parte di alcuni sindacalisti della Cgil, protagonisti di quello che definisce un vero e proprio attacco personale. Racconta di aver vissuto mesi difficili, segnati da accuse infondate e manipolazioni dei fatti, che ha definito «oggettivi e incontrovertibili». Le tensioni hanno sfociato in riunioni organizzate ad hoc, in cui, secondo la preside, sono state diffuse falsità con lo scopo di mettere gli insegnanti gli uni contro gli altri.
La situazione ha avuto un impatto negativo non solo sul clima lavorativo ma anche sullo stato di salute della dirigente. De Luca afferma di aver sviluppato sintomi riconducibili al mobbing, passando molte notti insonni. Nonostante queste difficoltà, la preside mantiene una posizione ferma: non intende abbandonare la scuola. Difende con decisione l’idea di poter esprimere liberamente le proprie opinioni, sottolineando la necessità di rispetto reciproco anche quando esistono divergenze di vedute.
Scontro politico sulla riforma valditara e sostegno a christian raimo
Il conflitto secondo la preside è nato da motivi politici e ideologici. Il punto di rottura è stato il sostegno espresso da un gruppo di docenti del liceo Montessori al professor Christian Raimo. Raimo era stato oggetto di una sanzione da parte dell’ufficio scolastico regionale, e una lettera di solidarietà firmata dagli insegnanti ha inasprito ulteriormente i rapporti con le rappresentanze sindacali vicine alla Cgil.
De Luca inoltre spiega che il suo sostegno alle riforme del ministro Valditara ha accentuato la frattura. Il sostegno a queste riforme, controverse in ambito educativo, è stato percepito come un segnale di schieramento politico, cosa che ha scatenato una risposta dura da parte dei delegati sindacali. La preside precisa di non essersi mai identificata con posizioni di destra, ma di aver espresso le proprie idee in modo libero, anche a costo di attirarsi critiche e opposizioni interne.
Le accuse di mobbing e la difesa della libertà di pensiero
Anna Maria De Luca denuncia una forma di isolamento forzato e violenza psicologica sul posto di lavoro, fenomeno che identifica come mobbing. Lo definisce come un tentativo di «distruggere» chi non si adegua al pensiero dominante all’interno della sua scuola. Critica infatti chi si proclama difensore dei diritti delle donne e della libertà di espressione ma che, a suo avviso, agisce invece sopprimendo queste stesse libertà nel suo caso.
Nonostante la pressione e le difficoltà, la preside ribadisce di voler continuare il proprio lavoro, convinta che il diritto a esprimere liberamente il proprio pensiero sia un valore imprescindibile. La sua posizione riflette una spaccatura profonda all’interno dell’istituto, segno delle tensioni che attraversano il mondo della scuola tra politica, sindacato e esigenze di gestione quotidiana.
Il caso del liceo montessori come esempio di tensioni scolastiche
Il caso del liceo Montessori rappresenta un esempio delle difficoltà di mantenere un equilibrio in ambienti complessi e plurali, dove il confronto tra opinioni diverse rischia di degenerare in conflitti personali. Le istituzioni e le parti coinvolte dovranno lavorare per ristabilire un clima di collaborazione e rispetto, fondamentale per il buon funzionamento di un contesto scolastico così ampio e articolato.