Il prefetto di Vibo Valentia, Anna Aurora Colosimo, ha disposto un accesso antimafia nel Comune di Soriano Calabro. L’operazione nasce da una delega del ministro dell’Interno e punta a chiarire se esistano forme di influenza o collegamenti con la criminalità organizzata all’interno dell’amministrazione locale.
La decisione del prefetto Colosimo segue procedure previste dalla legge per contrastare infiltrazioni mafiose nelle istituzioni pubbliche. Nel comunicato ufficiale si sottolinea che l’intervento serve a compiere accertamenti approfonditi sul possibile condizionamento o interferenza della criminalità organizzata nell’attività comunale. L’obiettivo è verificare se vi siano rapporti diretti o indiretti tra soggetti legati alla mafia e membri o funzionari dell’ente locale.
Questo tipo d’ispezione mira anche a identificare eventuali anomalie nella gestione amministrativa, come appalti sospetti, nomine influenzate o altre forme di pressione illegale che potrebbero compromettere la trasparenza degli atti pubblici. La presenza della commissione rappresenta uno strumento per tutelare l’integrità delle istituzioni democratiche sul territorio calabrese.
La Commissione incaricata si è insediata il giorno stesso dell’annuncio ed è chiamata a completare le indagini entro un periodo massimo di tre mesi. Questo termine può essere prorogato una sola volta qualora emergano elementi che richiedano ulteriori approfondimenti. Il gruppo operativo è composto da funzionari esperti in materia giuridica e investigativa, capaci di valutare documentazione amministrativa, ascoltare testimonianze e analizzare situazioni sospette nel Comune.
Il lavoro svolto dovrà portare alla redazione di una relazione dettagliata indirizzata alle autorità competenti; essa servirà da base per eventuali provvedimenti amministrativi come scioglimento del consiglio comunale o azioni giudiziarie mirate contro responsabili individuati durante le verifiche.
Vibo Valentia ha conosciuto in passato diversi interventi antimafia volti a contrastare radicamenti criminali nelle realtà locali. Soriano Calabro rientra tra i comuni monitorati periodicamente dalle forze dello Stato proprio perché collocato in un territorio dove operano gruppi mafiosi attivi da decenni. Gli accessi ispettivi sono strumenti già impiegati più volte nella zona con risultati concreti: alcune amministrazioni locali sono state sciolte quando sono emersi legami diretti con clan malavitosi.
L’iniziativa attuale conferma la volontà delle istituzioni centrali nel mantenere alta l’attenzione su queste aree sensibili attraverso controlli serrati sulle attività politiche ed economiche degli enti territorialmente coinvolti.
“È fondamentale preservare la trasparenza e legalità negli enti pubblici per garantire una corretta amministrazione al servizio dei cittadini,” ha dichiarato il prefetto Colosimo.
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