
A Villa Pamphili, a Roma, è stato ritrovato il corpo senza vita di una bambina di circa sei mesi, con sospetto strangolamento, e di una donna nelle vicinanze. La procura ha avviato un’indagine in corso, ancora in attesa dei risultati del dna per chiarire identità e dinamiche. - Unita.tv
Il ritrovamento del corpo senza vita di una bambina di circa sei mesi in villa Pamphili, a Roma, ha aperto un’indagine delicata coordinata dalla Procura locale. Le autorità stanno lavorando sulla base dei primi accertamenti medico-legali che indicano un possibile decesso per strangolamento. I dettagli ancora incompleti sull’identità della bambina e della donna trovata senza vita nelle vicinanze alimentano l’indagine in corso.
Il ritrovamento e stato nel parco di villa pamphili
Sabato scorso, all’interno di villa Pamphili, una delle aree verdi più estese e frequentate di Roma, è stato scoperto il corpo di una bimba di pochi mesi. Il corpo si trovava in una zona appartata del parco, situazione che ha subito destato sospetti tra le forze dell’ordine intervenute. A circa duecento metri dal luogo del ritrovamento della bimba, gli agenti hanno poi trovato un’altra persona senza vita, una donna che potrebbe essere la madre della piccola.
Il parco, notoriamente frequentato da famiglie e cittadini per passeggiate e attività all’aperto, è stato successivamente transennato per consentire le operazioni di rilievo. Il fatto ha suscitato sgomento tra i residenti ed è diventato oggetto di attenzione mediatica immediata.
Risultati iniziali dall’autopsia e ipotesi degli inquirenti
L’autopsia è stata eseguita nei giorni successivi al ritrovamento del corpo della bambina. Secondo le prime conclusioni riportate dagli inquirenti, la causa probabile del decesso è riconducibile a un strangolamento. I medici legali hanno riscontrato segni compatibili con questa forma di morte violenta senza indicare, per ora, altre cause aggiuntive come traumi esterni evidenti.
Il quadro medico-legale è al centro dell’indagine perché potrebbe confermare un episodio criminoso, escludendo quindi altre ipotesi come un incidente o una malattia improvvisa. Da questo punto parte l’esame di ogni pista possibile da parte della procura.
Analisi dei campioni dna per accertare le identità
Le autorità stanno attendendo i risultati delle analisi del dna sia per la neonata sia per la donna trovata senza vita nel parco. L’obiettivo è stabilire con certezza l’identità della piccola, così da cercare riscontri nelle denunce di scomparsa o in segnalazioni di persone scomparse nell’area. La verifica del dna della donna servirà a confermare o meno il possibile legame materno con la bambina.
Questa fase è cruciale per la prosecuzione delle indagini. I risultati potrebbero indirizzare gli investigatori verso la ricostruzione degli eventi e il movente dietro questa drammatica vicenda. Anche i test sui cellulari, eventuali telecamere di sorveglianza nel parco e testimonianze dei passanti sono presi in esame.
Il ruolo della procura e le indagini in corso a roma
La procura di Roma ha assunto il coordinamento delle indagini immediatamente dopo il rinvenimento. Le attività si concentrano su una ricostruzione rapida ma precisa di quanto successo, a partire dall’analisi delle prove raccolte sul posto e degli accertamenti medico-legali. Gli inquirenti stanno interrogando eventuali testimoni e stanno battendo tutte le piste, comprese quelle legate a causa familiare o a dinamiche di violenza domestica.
Si tratta di un caso delicato che richiede grande cautela, viste le condizioni di vulnerabilità coinvolte e la possibile responsabilità di adulti. La procura mantiene alta la riservatezza attorno alle informazioni per tutelare la fase investigativa.
Il silenzio sulle cause precise della morte, insieme all’attesa di dati fondamentali come quelli del dna, lascia aperte diverse ipotesi. Il caso della piccola di villa Pamphili rimane sotto osservazione mentre si raccolgono nuovi elementi per diradare ogni dubbio circa il dramma che ha colpito una famiglia nella capitale.