Policlinico san donato lancia nuovi workshop per prevenire le aggressioni a medici e operatori del pronto soccorso
Il policlinico San Donato affronta episodi di violenza nel pronto soccorso con workshop formativi per medici e operatori, mirati a migliorare la gestione delle situazioni di aggressività e sicurezza.

Il Policlinico San Donato affronta gli episodi di violenza al pronto soccorso con workshop formativi per il personale sanitario e misure di sicurezza come guardie giurate e pulsanti anti-panico. - Unita.tv
Negli ultimi tre anni il policlinico san donato ha vissuto una serie di episodi di violenza ai danni del personale sanitario, soprattutto nell’area del pronto soccorso. Per affrontare questa situazione, l’ospedale ha deciso di proporre una serie di workshop formativi rivolti a medici, infermieri e operatori del cup. L’obiettivo è migliorare la capacità di riconoscere segnali di aggressività e reagire in modo sicuro, riducendo i rischi legati a casi di tensione con pazienti e accompagnatori. Questa iniziativa si inserisce in un più ampio piano di sicurezza che vede già l’implementazione di misure concrete come la presenza costante di guardie giurate e strumenti di allarme rapido.
Episodi di violenza e clima di tensione al pronto soccorso: un bilancio preoccupante
Negli ultimi tre anni al policlinico san donato si sono verificati circa quindici episodi di aggressione ai danni del personale medico e degli operatori sanitari. Le aggressioni non si sono limitate a insult i e minacce verbali, ma hanno spesso coinvolto spintoni e contatti fisici, mettendo a rischio la sicurezza di chi lavora in un ambiente già complesso e stressante di suo. Tra questi eventi, uno dei più gravi rimane l’omicidio del dottor giorgio falcetto, ucciso alla fine del 2023 nei pressi del pronto soccorso. L’episodio ha scosso profondamente tutto il personale e ha portato a una riflessione urgente sulle misure di prevenzione da adottare.
La costante esposizione a episodi di violenza rende il pronto soccorso un luogo difficile, dove la tensione può crescere rapidamente. Oltre ai medici, anche gli impiegati del cup si trovano spesso a confrontarsi con pazienti agitati o in situazioni di forte stress, aumentando così il bisogno di strumenti formativi e supporto adeguato per gestire queste emergenze. Il policlinico ha voluto affrontare queste sfide con molta attenzione, investendo sia in formazione che in sicurezza fisica.
Misure di sicurezza implementate e strumenti per la protezione del personale
Per garantire una maggiore sicurezza a chi lavora in pronto soccorso, il policlinico san donato ha introdotto da tempo un presidio fisso con guardie giurate presenti 24 ore su 24 all’ingresso dell’area. La guardia giurata rappresenta un primo filtro e deterrente contro possibili comportamenti aggressivi che si manifestano già dall’ingresso nell’ospedale. Questo presidio continuo permette inoltre di intervenire con tempestività qualora emergano tensioni o situazioni di pericolo.
Un’altra misura adottata è stata l’installazione di un pulsante anti-panico collegato direttamente con la portineria dell’ospedale. In situazioni di emergenza, il personale può attivare il dispositivo per allertare immediatamente le forze dell’ordine, favorendo così una risposta rapida e coordinata. Questo sistema è pensato per agire in presenza di episodi di violenza o minacce gravi, mettendo in sicurezza chi si trova di fronte a rischi concreti. L’insieme di queste iniziative testimonia un impegno deciso del policlinico per creare un ambiente più protetto e tranquillo per chi fa parte del personale sanitario.
Workshop formativi per riconoscere e gestire situazioni di aggressione
Nelle prossime settimane il policlinico san donato organizzerà una serie di workshop rivolti principalmente a medici, operatori del pronto soccorso e impiegati del cup. La formazione punta a fornire competenze pratiche per identificare tempestivamente segnali di tensione o aggressività da parte dei pazienti e capire come intervenire senza mettere a rischio la propria sicurezza. I corsi affronteranno diversi aspetti, tra cui tecniche di comunicazione efficace, gestione dello stress e modalità di allerta in caso di pericolo.
Il contributo della gsd foundation ha permesso di strutturare un percorso formativo calibrato sulle esigenze specifiche di chi lavora in ambienti ad alto rischio. L’attenzione è rivolta non solo all’aspetto tecnico ma anche al sostegno psicologico del personale, che spesso vive situazioni di forte pressione emotiva. Un medico o un operatore in grado di riconoscere i segnali di un paziente agitato può evitare un’escalation di violenza, gestendo meglio la situazione.
L’iniziativa si presenta come un tassello importante per rafforzare la cultura della sicurezza interna, con l’obiettivo di prevenire reazioni violente e garantire l’incolumità di chi dedica le proprie giornate alla cura degli altri. La formazione rappresenta un modo per aumentare la consapevolezza, introdurre protocolli precisi e rendere più tempestiva la mobilitazione delle risorse di sicurezza già attive in ospedale.