Il dibattito sull’uso dei libri scolastici torna a infiammarsi dopo la denuncia di paola frassinetti, sottosegretario all’istruzione e al merito. Nel volume “trame del tempo, dal novecento a oggi”, pubblicato da laterza e adottato in alcune scuole italiane, sarebbero presenti giudizi politici che secondo frassinetti risultano parziali e orientati contro fratelli d’italia . La questione solleva interrogativi sull’imparzialità dei testi didattici e sulla necessità di garantire un insegnamento storico equilibrato.
Le critiche della sottosegretaria all’istruzione sui contenuti del libro
Paola frassinetti ha espresso forte sorpresa per i passaggi contenuti nel libro “trame del tempo, dal novecento a oggi”. Secondo quanto riportato dalla stampa, il testo conterrebbe attacchi politici espliciti rivolti a fratelli d’italia accompagnati da valutazioni considerate faziose. Frassinetti ha evidenziato come l’insegnamento della storia richieda equilibrio nell’esposizione delle tesi. “È fondamentale offrire agli studenti più punti di vista su eventi storici complessi per permettere loro di sviluppare opinioni personali fondate su dati oggettivi.”
La critica si concentra dunque sulla presunta mancanza di neutralità nel testo adottato nelle scuole italiane. La presenza di giudizi che sembrano schierati rischierebbe infatti di influenzare il percorso formativo degli studenti con una visione politica anziché storica. L’intervento della sottosegretaria mette in luce l’importanza che i materiali didattici rispettino criteri rigorosi nella presentazione degli argomenti.
La segnalazione all’associazione italiana editori e le possibili conseguenze
In seguito alla scoperta dei contenuti contestati, paola frassinetti ha annunciato l’intenzione di segnalare il libro all’associazione italiana editori . Questa mossa punta ad avviare verifiche approfondite sul materiale didattico in questione. L’obiettivo è accertare se effettivamente vi siano elementi non conformi ai principi dell’insegnamento storico imparziale.
Se le verifiche confermassero la presenza di valutazioni politiche inappropriate o tendenziose, potrebbero scaturire provvedimenti affinché “trame del tempo” non venga più utilizzato negli istituti scolastici italiani. Questo intervento rappresenta un tentativo diretto per tutelare gli standard educativi e assicurare che gli studenti ricevano informazioni basate su fatti senza distorsioni ideologiche.
La segnalazione coinvolge anche la casa editrice laterza, chiamata a rispondere alle contestazioni riguardo al contenuto del volume pubblicato nel 2025. Il caso riapre così il confronto sul ruolo degli editori nella selezione dei testi destinati alle scuole pubbliche.
Insegnare storia tra obiettività e pluralismo delle interpretazioni
L’insegnamento della storia si fonda sulla capacità degli educatori e dei materiali didattici di presentare eventi con chiarezza mantenendo distacco critico dalle posizioni politiche contemporanee. Non è raro che episodi storici abbiano interpretazioni diverse; proprio questo pluralismo aiuta gli studenti a comprendere la complessità del passato senza subire condizionamenti ideologici.
Un testo scolastico dovrebbe quindi offrire varie chiavi interpretative senza imporre un’unica visione definitiva o parziale. Nel caso denunciato da paola frassinetti emerge invece una preoccupazione legata alla possibile imposizione indiretta attraverso formulazioni caricate emotivamente o politicamente orientate verso uno schieramento specifico come fratelli d’italia.
Garantire questa distinzione è essenziale per formare cittadini capaci di analizzare criticamente le informazioni ricevute durante il percorso educativo scolastico ed evitare derive politicizzate nella narrazione storica ufficiale adottata nelle classi italiane.
Il confronto aperto e le nuove sensibilità nel 2025
Il confronto aperto sulle modalità con cui viene raccontata la storia nelle scuole resta quindi centrale anche nel 2025 mentre emergono nuove sensibilità riguardo al rispetto dell’equilibrio nei libri usati dagli insegnanti italiani ogni giorno negli istituti pubblici nazionali.
