Pm di milano vogliono sentire nuovi testimoni nel caso fausto e iaio, rilanciata l’inchiesta sul duplice omicidio del 1978

La procura di Milano riapre l’inchiesta sull’omicidio di Fausto e Iaio, cercando nuove testimonianze e analizzando materiale dattilografico per fare luce su un caso irrisolto da decenni.
La procura di Milano ha riaperto l'inchiesta sull'omicidio di Fausto e Iaio, giovani uccisi nel 1978, puntando su nuove testimonianze e analisi dattilografiche per chiarire i legami con gruppi di estrema destra e attentati dell'epoca. - Unita.tv

Le indagini sul caso Fausto e Iaio, i due giovani uccisi a Milano nel 1978, sono tornate ad accendere i riflettori. La procura ha deciso di riaprire l’inchiesta, puntando a raccogliere nuove testimonianze importanti. Si tratta di pochi testimoni, meno di dieci, tra cui spiccano figure legate all’ex area della destra eversiva. Il caso, che ha segnato un pezzo di storia italiana, torna così allo studio approfondito degli inquirenti, con novità anche sulle analisi di materiale cartaceo collegato agli eventi.

Le richieste della procura di milano per nuove testimonianze

La procura di Milano ha formalizzato la richiesta di ascolto di alcuni testimoni chiave per far luce sulle circostanze dell’omicidio di Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci, noti come Fausto e Iaio. L’istanza è stata accolta dalla gip Maria Idria Gurgo di Castelmenardo, che ha autorizzato la riapertura del fascicolo. Il numero esiguo di persone coinvolte indica un’indagine mirata: meno di dieci testimoni, selezionati in base a conoscenze legate all’ambiente di estrema destra degli anni Settanta.

Questi testimoni potrebbero fornire dettagli importanti su eventi, movimenti e comportamenti di gruppi che all’epoca operavano anche nell’area milanese. L’intento è ricostruire con maggiore precisione i passaggi di una vicenda rimasta oscurata per decenni, con ricadute non solo giudiziarie ma anche sulla memoria collettiva. L’ordinanza della gip specifica che le audizioni avranno un ruolo centrale per approfondire aspetti finora poco esplorati.

Approfondimenti sulla consulenza dattilografica e il legame con gli attentati a roma

Accanto alla raccolta di nuove testimonianze, la procura ha chiesto una consulenza dattilografica su volantini trovati in quei giorni e che contengono riferimenti diretti al duplice omicidio e a due attentati avvenuti a Roma. Questo tipo di analisi punta a verificare se gli stampati siano riconducibili a fonti comuni, ipotizzando così una regia dietro le azioni violente e terroristiche di quel periodo.

L’analisi dattilografica consente di esaminare i caratteri, gli spazi, e le peculiarità delle macchine da scrivere o dei dispositivi utilizzati per produrre il materiale. I risultati potranno confermare legami tra gruppi o individui coinvolti, oppure aprire nuove piste investigative. È un passo fondamentale per comprendere la rete che avrebbe agito dietro i fatti di Milano e Roma, spesso associati a una stagione segnata da tensioni politiche e violenze ideologiche.

Il contesto storico dietro il duplice omicidio di fausto e iaio

Il delitto di Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci avvenne nel maggio 1978, durante un periodo di forte conflitto sociale e politico in Italia, noto come gli “anni di piombo”. I due giovani erano attivi in ambiti di sinistra, militanti e impegnati nella denuncia contro le forze di estrema destra. La loro morte, avvenuta in piena notte a Milano, è rimasta a lungo senza una chiara risposta giudiziaria.

Le nuove indagini si inseriscono in una lunga storia di tentativi per fare luce sull’omicidio, che ha segnato un punto di rottura nella società milanese e nazionale. I processi precedenti hanno portato a condanne e assoluzioni, ma restano molte zone d’ombra. La riapertura dell’inchiesta rappresenta un nuovo capitolo che potrebbe cambiare la narrazione sugli anni di piombo e sui rapporti tra movimenti politici estremi.

Impatto e attese dalla riapertura dell’inchiesta

La decisione della gip di Castelmenardo di riaprire il fascicolo, accettando le richieste della procura, ha riacceso l’attenzione su un caso rimasto congelato per decenni. Chi conosce la vicenda osserva con interesse la selezione ristretta di testimoni chiave e il ricorso a nuove tecniche investigative che possono offrire indicazioni più precise.

Seguiranno gli interrogatori e l’analisi dei risultati della consulenza dattilografica. Questi sviluppi potranno influenzare l’orientamento dell’inchiesta, aprendo la strada a possibili nuove incriminazioni o conferme di sospetti fino a oggi ipotizzati. Il caso continua a mobilitare non solo chi fa parte del mondo giudiziario ma anche la società civile, attratta dal desiderio di sapere cosa realmente accadde nella Milano di quasi cinquant’anni fa.