Home Cronaca Piemonte Valerio Berruti porta a Milano ‘More Than Kids’, una mostra dedicata ai bambini e alle sfide globali
Piemonte

Valerio Berruti porta a Milano ‘More Than Kids’, una mostra dedicata ai bambini e alle sfide globali

Condividi
Valerio Berruti presenta a Milano la mostra 'More Than Kids' sulle sfide globali dei bambini. - Unita.tv
Condividi

La mostra “More than kids” di Valerio Berruti apre a Palazzo Reale di Milano, presentando un percorso artistico incentrato sull’infanzia come riflesso delle emergenze contemporanee. Le opere dell’artista piemontese puntano lo sguardo sulle difficoltà attuali – guerre, migrazioni e crisi climatica – attraverso la forza espressiva e simbolica dei bambini, protagonisti di immagini, sculture e installazioni monumentali.

Il senso profondo di ‘More Than Kids’: i bambini sono specchio del presente

Valerio Berruti ha sempre trovato nella figura infantile un linguaggio capace di coniugare poesia e denuncia sociale. L’elemento scatenante per questo progetto è stato un ricordo d’infanzia: la madre che piangeva davanti a una sua foto da bambina. Quel momento si è trasformato in un’ispirazione per sviluppare un lavoro che interroga il presente attraverso gli occhi e i volti dei bambini. Questi non sono solo soggetti, ma diventano mediatori di messaggi urgenti. Berruti stesso afferma che “quei bambini siamo noi”, sottolineando come le sfide che affrontano siano sfide di tutta l’umanità, e lo sguardo di quei piccoli diventi un invito a non distogliere l’attenzione.

La mostra raccoglie, con una varietà di tecniche – sculture, arazzi, disegni e animazioni –, una riflessione sul conflitto, la migrazione e il cambiamento climatico, temi resi evidenti proprio dalla fissità degli sguardi infantili. Non è solo una questione estetica: il lavoro di Berruti vuole smuovere le coscienze, facendo capire che oggi restare in silenzio significa prendere parte alle ingiustizie e ai disastri in atto.

Installazioni monumentali e simboli forti nel cortile e nelle sale di Palazzo Reale

L’installazione d’ingresso accoglie il pubblico con una scultura monumentale di una bambina che fissa il cielo. Il gigantesco busto porta scritto il messaggio “Don’t let me be wrong”, una denuncia esplicita verso chi ignora i segnali del cambiamento climatico ormai vicino al punto di rottura. Quest’opera, accompagnata da una colonna sonora di Daddy G dei Massive Attack, crea un’atmosfera intensa e riflessiva fin dal primo passo in mostra.

Nel percorso interno, un’altra figura di bambina appare sospesa a un salvagente, in un angolo buio. Questo simbolo richiama la tragedia delle migrazioni, temi che in questo momento storico impattano numerose comunità. La visita prosegue con “Un mondo nuovo”, un’installazione che sfrutta l’uso contrastante di luci e ombre per comporre sagome sulle pareti di Palazzo Reale, intrecciando la dimensione reale e quella simbolica.

L’opera “L’abbraccio più forte” spicca per il suo coinvolgimento emotivo e tangibile. Creata per finanziare l’ospedale di Verduno, in provincia di Cuneo, ha permesso la raccolta di 140mila euro che hanno contribuito a inaugurare un ambulatorio mobile per le zone limitrofe. Qui i soggetti si toccano, si abbracciano, a differenza di molte altre opere centrate sull’isolamento o sulla distanza, interpretando una forma di cura e speranza.

Corpi Di Silenzio, volti dei conflitti e il richiamo contro l’inerzia climatica

Al centro dell’allestimento figurano i calchi chiamati “Nel silenzio”. Sono forme di corpi avvizziti, segnati dalla siccità e dal calore, che rappresentano una testimonianza visiva dell’umanità che rischia di soccombere ai danni delle crisi ambientali. Le sculture diramate come un urlo muto denunciano sia l’inazione politica sia l’incapacità collettiva di affrontare i problemi adesso evidenti.

Il progetto artistico mira a far emergere pure il tema delle guerre contemporanee con “Nel nome del padre”. Questa installazione porta in scena 42 bambini con lo stesso volto ma capelli diversi, volti a rappresentare i tanti teatri di conflitto nel mondo. Essi guardano una coetanea chino e distolto negli occhi, creando un’immagine densa di significati, che lascia aperta la domanda sulla responsabilità, sull’innocenza e sul peso di ogni guerra. Anche qui Berruti lascia uno spazio di incompletezza volutamente aperto a chi osserva, per stimolare riflessione e dialogo.

Un momento di leggerezza tra la tensione: la giostra con la musica di Einaudi

La chiusura della mostra introduce un elemento di serenità. Una grande giostra bianca si muove lentamente al ritmo di una musica appositamente composta da Ludovico Einaudi. Al posto dei cavallini, piccoli passerotti animano questa installazione, che suggerisce un momento di gioco e magia dopo il viaggio tra immagini forti e temi impegnativi.

Questa parte finale mostra un lato diverso dell’infanzia, quello più leggero e spontaneo, opponendosi alle difficoltà mostrate nelle sale precedenti. Il contrasto tra fragilità e forza, tra angoscia e speranza, attraversa tutta la rassegna, lasciando allo spettatore un’esperienza multipla e sospesa tra denuncia e poesia. La mostra di Berruti a Palazzo Reale riconferma così l’importanza dell’arte come spazio di interrogazione sociale e umana, ancora volta richiamando l’attenzione sulle responsabilità collettive.

Ultimo aggiornamento il 21 Luglio 2025 da Matteo Bernardi

Written by
Matteo Bernardi

Matteo Bernardi è un blogger versatile che racconta con passione e precisione temi legati a cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute. La sua scrittura unisce rigore informativo e attenzione per i dettagli, con l’obiettivo di offrire ai lettori contenuti aggiornati, accessibili e mai banali. Ogni suo articolo è pensato per informare e stimolare il pensiero critico.

Unita.tv è un sito d’informazione generalista che offre aggiornamenti su cronaca, politica, spettacolo, gossip, sport e altri temi d’attualità, con uno stile dinamico e accessibile.

Info & Comunicati

Per info e comunicati stampa inviare email a: info@unita.tv

Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.