Un’operazione dei carabinieri ha portato alla luce una situazione di grave disagio per numerosi animali all’interno di un’abitazione nel cuore di Torino. La scoperta ha acceso i riflettori sulle condizioni di detenzione di varie specie, aggravate dalla presenza di sporcizia e mancanza di cure basilari.
La scoperta degli animali maltrattati nel centro di Torino
L’intervento è avvenuto dopo ripetute segnalazioni da parte dei residenti della zona, che lamentavano odori forti e infestazioni di insetti provenienti da un appartamento nel centro storico della città. Preoccupati dalla situazione, i vicini avevano allertato le autorità competenti, fornendo dettagli che hanno spinto la procura a emettere un mandato di perquisizione.
I carabinieri del nucleo Cites, specializzati nella tutela della fauna, sono intervenuti con l’appoggio dei vigili del fuoco. All’interno dell’appartamento gli agenti hanno trovato diverse stanze serrate al buio, con le finestre bloccate per impedire la fuoriuscita di suoni e odori. Le condizioni in cui erano costretti gli animali erano decisamente precarie: ambienti sporchi, presenza di escrementi ovunque e mancanza di acqua e cibo. L’atmosfera era resa ancora più pesante da un caldo soffocante, che aumentava il disagio degli animali presenti.
Le specie coinvolte e le condizioni di detenzione scoperte
Nel corso del blitz, sono stati soccorsi circa quaranta pappagalli, due tartarughe d’acqua, un drago barbuto, un cane e un gatto. Tutti gli animali erano rinchiusi senza alcuna attenzione alle loro necessità, in stanze buie. Secondo gli operatori intervenuti, la scelta di mantenere l’ambiente oscurato e senza ventilazione serviva a contenere i rumori, in particolare i richiami degli uccelli, per non disturbare il vicinato.
Oltre alla mancanza di cibo e acqua, le condizioni igieniche lasciavano molto a desiderare. La presenza di escrementi sparsi e di sporcizia diffusa rendeva evidente la negligenza nei confronti degli animali. Anche il caldo e il ristagno d’aria hanno peggiorato ulteriormente le condizioni di detenzione.
Intervento veterinario e provvedimenti successivi sull’immobile
Gli animali sono stati presi in custodia dal servizio veterinario dell’Asl locale e trasferiti in strutture adeguate. Il personale sanitario ha potuto così valutare lo stato di salute delle varie specie e avviare le cure necessarie. L’affidamento in custodia giudiziale garantisce che gli animali siano protetti e seguiti finché non sarà definito il loro futuro.
Sul fronte dell’immobile, l’autorità locale ha coinvolto la polizia municipale per avviare le procedure di sanificazione. L’obiettivo è restituire all’abitazione condizioni igieniche accettabili, eliminate contaminazioni e odori nocivi derivanti dalla situazione di degrado riscontrata.
La posizione della proprietaria e le implicazioni legali
La donna proprietaria degli animali è ora indagata per maltrattamento di animali, una procedura avviata dalla procura. Le accuse si basano sulle condizioni oggettive di abbandono e sofferenza in cui erano costretti gli animali, unite alla negligenza nell’assicurarne bisogni fondamentali come cibo, acqua e igiene.
Questa vicenda ripropone con forza il tema della tutela degli animali in ambito urbano e delle responsabilità che comporta tenere creature viventi in ambienti domestici. Gli inquirenti proseguiranno le indagini per verificare tutti i dettagli e accertare eventuali altre violazioni legate alla custodia degli animali.
L’intervento si inquadra in un lavoro più ampio volto a contrastare casi simili, che spesso restano nascosti ma creano condizioni di sofferenza estese. La collaborazione tra forze dell’ordine e servizi veterinari è fondamentale per rispondere con tempestività a segnali di emergenza di questo tipo e per recuperare situazioni di maltrattamento.
Ultimo aggiornamento il 19 Luglio 2025 da Matteo Bernardi