Il soccorso alpino ha portato a termine con successo il recupero di uno speleologo rimasto intrappolato nella grotta “Abisso Paperino”, a Colla Termini, nel comune di Ormea, in provincia di Cuneo. L’uomo ha riportato un trauma cranico dopo essere stato colpito da una scarica di sassi. Le squadre di soccorso hanno lavorato tutta la notte per raggiungerlo e metterlo in salvo.
Un intervento difficile a 40 metri di profondità
Lo speleologo è stato trovato a circa 40 metri sotto terra, in una zona della grotta molto stretta e complicata da raggiungere. La caduta dei massi gli ha provocato un trauma cranico serio, mettendo a rischio la sua vita. Sul posto i soccorritori hanno montato una tenda riscaldata, per garantire un ambiente protetto dove potergli prestare i primi soccorsi e stabilizzarlo.
La parte più complicata è stata la conformazione del percorso sotterraneo. Per poter trasportare il ferito, i tecnici hanno dovuto liberare tre passaggi molto stretti, ostruiti da detriti e rocce. Per farlo hanno usato esplosivi controllati, maneggiati da personale specializzato. È stato un lavoro delicato, fatto con la massima attenzione per non aggravare la situazione o danneggiare la grotta.
Il soccorso alpino al centro del salvataggio
Le operazioni sono durate tutta la notte e hanno visto impegnate una cinquantina di persone del Corpo nazionale del soccorso alpino. I tecnici sono arrivati da varie regioni, tra cui Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Trentino, Alto Adige, Friuli e Umbria. Hanno lavorato a turni per mantenere l’intervento sempre attivo ed efficace.
Il soccorso alpino ha coordinato ogni fase: dalla valutazione iniziale fino all’uso degli esplosivi per liberare i passaggi. Per restare in contatto con la superficie hanno sfruttato un cavo telefonico, uno strumento fondamentale per dirigere le operazioni e aggiornare le squadre sulla situazione dello speleologo.
Le condizioni dello speleologo e il prosieguo delle cure
Al momento le condizioni dello speleologo sono stabili. Dopo il trauma causato dai sassi, è stato curato nella tenda riscaldata, in attesa di poterlo trasportare fuori dalla grotta per ulteriori controlli.
La priorità resta stabilizzarlo, vista la profondità e la difficoltà del soccorso. L’intervento tiene conto sia dell’infortunio sia dei rischi legati al trasferimento attraverso passaggi stretti e irregolari. Le prossime ore saranno decisive per il trasporto e per valutare eventuali cure ospedaliere.
Questo salvataggio, in condizioni così complesse, dimostra la preparazione e la capacità organizzativa del Corpo nazionale del soccorso alpino. L’operazione a Colla Termini entra così negli annali per la rapidità e la precisione con cui è stata condotta dalle squadre specializzate.
Ultimo aggiornamento il 21 Luglio 2025 da Andrea Ricci