L’autostrada Torino-Bardonecchia è stata interrotta nei pressi del cantiere dell’autoporto di San Didero a causa di una manifestazione organizzata dal movimento No Tav. Alcune centinaia di manifestanti hanno occupato la carreggiata, mentre nel corso delle tensioni hanno dato fuoco ad alcune masserizie. Gli scontri con le forze dell’ordine continuano, segnando una nuova giornata di protesta sul fronte dell’Alta Velocità tra Torino e Lione.
Occupazione dell’autostrada e azioni aggressive a San Didero
Sul tratto dell’autostrada Torino-Bardonecchia, all’altezza del cantiere dell’autoporto di San Didero, è stata disposta la chiusura a causa dell’occupazione da parte di circa quattrocento manifestanti No Tav. Il gruppo, che fa parte della più ampia protesta contro il progetto di Alta Velocità, ha posizionato masserizie incendiandole sulla carreggiata per bloccare il traffico e attirare attenzione sul proprio dissenso. La manifestazione si è svolta in un clima di alta tensione, con i partecipanti impegnati anche nel lancio di pietre e bombe carta contro le forze di polizia schierate a protezione del cantiere.
Questa azione fa seguito a un percorso di mobilitazione che ha visto i manifestanti dirigersi verso l’area del cantiere, per poi procedere all’occupazione della strada. I danni materiali e la gestione dell’ordine pubblico in seguito a questi fatti mettono a dura prova le forze dell’ordine impegnate nel mantenimento della sicurezza in una zona sensibile per la realizzazione dell’opera infrastrutturale.
Marcia e contestazione contro i cantieri dell’alta velocità
La protesta rientra nell’ambito di una marcia denominata “ai cantieri della devastazione”, organizzata dal movimento No Tav. Il termine scelto dai manifestanti per definire i lavori in corso vuole esprimere il loro netto rifiuto verso l’opera ferroviaria tra Torino e Lione. Durante le azioni di protesta, prima dell’occupazione dell’autostrada, i No Tav avevano realizzato una ‘battitura’ delle recinzioni del cantiere di San Didero, una forma di manifestazione simbolica per rivendicare il blocco della costruzione.
Il movimento si è mobilitato con l’obiettivo di fermare i lavori attraverso manifestazioni che in passato hanno già causato scontri con la polizia e che oggi continuano ad assumere toni violenti. La mobilitazione punta a diffondere resistenza soprattutto nelle zone interessate dal tracciato ferroviario e dai cantieri, radunando attivisti e cittadini contrari al progetto infrastrutturale considerato dannoso per il territorio.
Intervento delle forze dell’ordine e situazione ai cantieri di San Didero e chiomonte
Le forze di polizia, presenti nel luogo del presidio per garantire la sicurezza del cantiere, hanno risposto agli atti di aggressione con l’uso di idranti. L’impiego di questi mezzi ha l’obiettivo di disperdere i manifestanti e contenere il livello della protesta, a cui hanno partecipato circa quattrocento persone a San Didero. Parallelamente, un altro gruppo simile in numero è arrivato quasi al cantiere di Chiomonte, dopo aver percorso i sentieri di Giaglione.
Questi eventi mostrano la volontà del movimento No Tav di mantenere una pressione costante nelle aree di cantierizzazione. Le autorità continuano a monitorare con attenzione i luoghi più caldi dei lavori, affrontando decine di contatti tra polizia e manifestanti. La situazione resta instabile sul territorio, con possibili ripercussioni sulla viabilità e sul prosieguo delle operazioni infrastrutturali. Restano sotto osservazione le risposte delle istituzioni e l’eventuale evoluzione delle mobilitazioni nelle prossime ore.
Ultimo aggiornamento il 26 Luglio 2025 da Davide Galli