Quattro mamme di coppie omogenitoriali hanno ufficialmente registrato la loro genitorialità a Torino, con la firma del sindaco Stefano Lo Russo. Questo passaggio è avvenuto a seguito della sentenza della Corte costituzionale del 22 maggio 2025, che ha dichiarato incostituzionale il divieto per la madre intenzionale di riconoscere come proprio il figlio nato da procreazione medicalmente assistita praticata regolarmente all’estero. La decisione segna una novità importante per il riconoscimento dei diritti familiari nelle coppie dello stesso sesso.
La sentenza della corte costituzionale e il riconoscimento della genitorialità
La pronuncia della Corte costituzionale ha cambiato le regole sul riconoscimento della genitorialità nelle coppie omogenitoriali. Prima di questa sentenza, la legge italiana non permetteva alla madre intenzionale, diversa da quella biologica, di far valere il proprio diritto sul figlio nato attraverso fecondazione assistita all’estero. Il divieto ha reso difficile per molte famiglie ottenere la tutela giuridica necessaria, lasciando i figli in una situazione di incertezza legale.
Il 22 maggio 2025, la Corte ha stabilito che questa limitazione viola i principi costituzionali di uguaglianza e tutela della famiglia. Da quel momento, ogni madre intenzionale può presentarsi in qualsiasi ufficio anagrafe e ottenere il riconoscimento formale del figlio, senza più fare affidamento a procedure giudiziarie lunghe o imprevedibili. La sentenza è stata letta come un passo avanti verso una maggiore parità di diritti per tutte le forme di famiglia.
La reazione del sindaco di Torino Stefano lo russo e il ruolo dell’amministrazione locale
Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha partecipato direttamente alla registrazione di quattro madri di coppie omogenitoriali, sottolineando l’importanza politica e civile di questo atto. Lo Russo ha ribadito che il riconoscimento della genitorialità non deve più essere lasciato alla discrezionalità degli enti locali, ma riconosciuto come un diritto da garantire in ogni anagrafe d’Italia.
Ha anche segnalato l’inefficacia del Parlamento su questa materia, auspicando che la sentenza spinga i parlamentari a intervenire con una legge ad hoc. Lo Russo ha ricordato come la sua amministrazione sostenga da tempo l’introduzione del matrimonio egualitario, e vede questo riconoscimento come un passo intermedio importante. Per lui, il tema si collega a una lunga battaglia civile iniziata anni fa, che ora trova conferma anche nel campo normativo.
Implicazioni per coppie e bambini: diritti e tutele ora più accessibili
Con questa novità, entrambe le mamme in una coppia omogenitoriale ottengono gli stessi diritti e doveri nei confronti dei figli, eliminando una disparità che fino a ieri generava difficoltà pratiche e legali. Il registro della genitorialità garantisce al bambino pari tutele rispetto a quelli nati in famiglie eterosessuali, in termini di eredità, assistenza sanitaria, diritto alla rappresentanza legale.
In passato, molte famiglie si trovavano a dover affrontare complessi e costosi iter giudiziari solo per mettere nero su bianco un rapporto riconosciuto affettivamente e socialmente. Ora invece basterà richiedere la registrazione in anagrafe sulla base della sentenza, riducendo tempi e incertezze. Questo cambiamento influisce non solo sulla dimensione privata, ma anche sui servizi di assistenza sociale e scolastica, che potranno gestire le pratiche con maggiore chiarezza normativa.
I limiti attuali e le prospettive future delle normative sulle famiglie omogenitoriali in Italia
Nonostante il progresso rappresentato dalla sentenza e dalle prime registrazioni, restano questioni aperte nel quadro legislativo italiano. La mancanza di una legge sul matrimonio egualitario e sulle unioni civili completa lascia molte famiglie senza una tutela stabile. Il Parlamento, come ha ricordato il sindaco Lo Russo, non ha ancora dato risposte definitive.
Al momento il riconoscimento riguarda solo la genitorialità nel caso di procreazione assistita all’estero, mentre altri ambiti, come l’adozione condivisa o la stepchild adoption, continuano a incontrare ostacoli legali. L’auspicio del mondo delle associazioni per i diritti civili è che questa sentenza spinga verso una riforma più ampia che tuteli tutte le forme di famiglia nel Paese.
Nel mentre, l’amministrazione di Torino ha avuto un ruolo concreto nell’applicazione immediata della sentenza senza indugi, dimostrando come le istituzioni locali possano agire per garantire i diritti riconosciuti. L’esperienza di queste prime registrazioni sarà osservata con interesse per capire come si diffonderà la pratica in altre città italiane.
Ultimo aggiornamento il 30 Luglio 2025 da Andrea Ricci