Il 2025 registra nuove tensioni in Val di Susa, dove nei giorni scorsi gruppi No Tav hanno occupato l’autostrada Torino-Bardonecchia, provocando scontri con le forze dell’ordine. L’azione ha coinvolto il lancio di pietre e fumogeni, generando momenti di violenza che hanno messo a rischio la sicurezza degli agenti e degli automobilisti nella zona. L’episodio ha suscitato forte reazione istituzionale, con richiami alla fermezza e all’applicazione di misure più severe per contrastare tali comportamenti.
Occupazione dell’autostrada e aggressione ai cantieri in Val Di Susa
L’evento si è svolto nell’area della Val di Susa, lungo l’autostrada Torino-Bardonecchia, via cruciale per il traffico verso il confine francese e importante snodo commerciale. Gruppi organizzati di No Tav, contrari alla costruzione della linea ferroviaria Torino-Lione, hanno bloccato la strada in maniera improvvisa, interrompendo la circolazione. Durante la manifestazione, i manifestanti hanno assaltato i cantieri in corso, cercando di impedire i lavori con azioni dirette e violente.
I manifestanti hanno lanciato pietre e fumogeni contro gli operatori di polizia intervenuti per ripristinare l’ordine, trasformando la protesta in una vera e propria guerriglia urbana. Lo scontro ha creato situazioni di tensione e pericolo, con alcune persone che hanno rischiato di rimanere coinvolte nei disordini. Quest’episodio si distingue per la sua intensità rispetto a precedenti forme di protesta, assumendo un carattere più aggressivo e violento.
La reazione della premier meloni e l’appello alla sicurezza
La premier Giorgia Meloni ha commentato con durezza gli eventi, definendo vergognosi gli atti compiuti. Nel suo comunicato, la presidente del Consiglio ha sottolineato che tali comportamenti non rappresentano le modalità legittime di espressione del dissenso in una democrazia. Ha condannato con fermezza la violenza e ha espresso solidarietà alle forze dell’ordine impegnate nel controllo della situazione.
Meloni ha ricordato che, grazie al decreto sicurezza approvato dal governo, sono previste misure più rigorose per punire chi si rende responsabile di azioni violente e di sovversione dell’ordine pubblico. La premier ha evidenziato il ruolo degli agenti, uomini e donne in divisa che hanno dato prova di professionalità e dedizione. Le dichiarazioni mirano a rassicurare l’opinione pubblica e a riaffermare la linea politica dello Stato nella gestione di episodi di violenza urbana.
Contesto storico e attuale delle contestazioni no tav in Val Di Susa
Le proteste No Tav in Val di Susa durano da oltre vent’anni, con manifestazioni periodiche contro la costruzione della nuova linea ferroviaria Torino-Lione. In passato molte proteste si sono svolte in modo pacifico, ma diverse volte la tensione è degenerata in scontri con le forze dell’ordine. Il movimento No Tav rappresenta un punto di frattura sociale e politico, con forti contrasti tra oppositori e sostenitori del progetto infrastrutturale.
L’area della Val di Susa si conferma teatro di un conflitto a sfondo ambientale e politico, in cui il diritto a manifestare si confronta con le esigenze di sicurezza pubblica e continuità dei lavori. Negli ultimi anni il confronto si è fatto più acceso, complicato anche da interventi legislativi che inaspriscono le sanzioni per chi blocca le opere pubbliche.
L’episodio del blocco dell’autostrada di recente conferma come la questione resti aperta e fonte di tensione, con ripercussioni sull’ordine pubblico e i trasporti in una zona strategica del nord Italia. Le autorità monitorano la situazione con attenzione, per evitare ulteriori escalation.
Impatto sulla circolazione e intervento delle forze dell’ordine
Il blocco dell’autostrada ha causato disagi significativi al traffico, con lunghe code e rallentamenti soprattutto nelle ore di punta. I viaggiatori diretti verso il confine hanno subito ritardi imprevedibili, mentre le operazioni di sgombero e controllo si sono prolungate per diverse ore.
Le forze dell’ordine sono intervenute tempestivamente, ma hanno dovuto fare i conti con l’aggressività dei manifestanti. Oltre al lancio di oggetti e fumogeni, sono state registrate spinte e resistenze fisiche che hanno rallentato il ripristino della viabilità.
Le autorità hanno poi operato per evitare ripercussioni maggiori, rimuovendo barricate e ristabilendo l’ordine pubblico. In alcuni casi, sono state predisposte identificazioni e denunce per i responsabili degli scontri. Dall’episodio emerge la difficoltà di gestire manifestazioni che sfociano in violenza, con impatti diretti su chi transita nella zona.
Ultimo aggiornamento il 26 Luglio 2025 da Rosanna Ricci