La Festa del Piemonte torna anche quest’anno sul Colle dell’Assietta, luogo simbolico della battaglia storica tra la Val Chisone e la Val di Susa del 19 luglio 1747. Questa celebrazione richiama non solo l’importanza militare di quella vittoria austrio-piemontese contro le forze franco-spagnole, ma anche il legame profondo con la cultura e l’identità piemontese. La manifestazione richiama amministratori, cittadini e associazioni locali in un evento che unisce passato e presente attorno ai valori fondanti della regione.
Il significato storico della Battaglia Del Colle dell’Assietta nel contesto piemontese
Il 19 luglio 1747, sul Colle dell’Assietta, si è svolta una delle battaglie decisive nella storia del Piemonte. Pur essendo in netta inferiorità numerica, le truppe austro-piemontesi riuscirono a respingere l’esercito franco-spagnolo. Questo scontro consolidò il prestigio internazionale del Piemonte e contribuì in modo determinante a definire i confini territoriali dell’epoca. Le conseguenze di quella vittoria si riverberarono negli anni successivi, influenzando il processo che avrebbe portato all’Unità d’Italia.
La battaglia non si limita a un fatto militare ma rappresenta uno snodo fondamentale nel cammino politico e sociale del Piemonte. Le forze vittoriose dimostrarono compattezza e determinazione, simboli che ancora oggi vengono richiamati come insegnamento. Sul colle l’Assietta, attraverso la rievocazione e la Festa del Piemonte, si mantiene viva memoria dei sacrifici e del senso di appartenenza che hanno forgiato la comunità piemontese.
L’intervento del presidente del Consiglio Regionale e il valore simbolico del luogo
Durante l’evento di quest’anno, Davide Nicco, presidente del Consiglio regionale del Piemonte, ha rivolto un saluto importante a nome dell’assemblea legislativa. Ha sottolineato come il Colle dell’Assietta sia non solo uno scenario naturale di grande bellezza ma anche un “luogo che parla di coraggio, identità, radici”. Nicco ha ricordato il celebre grido di battaglia “Nojàutri i bogioma nen”, usato come simbolo di resistenza e attaccamento alla terra.
Nel suo discorso ha ringraziato diversi soggetti impegnati nell’organizzazione e nella tutela del territorio, tra cui l’Associazione Festa dël Piemont al Còl ëd l’Assieta, la Protezione Civile, il personale del Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand, e Sua Eccellenza Monsignor Derio Olivero. Il vescovo di Pinerolo ha rappresentato nella cerimonia un richiamo alla continuità dei valori cristiani che, da secoli, orientano la vita della popolazione locale. Nicco ha evidenziato come la fede e le tradizioni contribuiscano a mantenere saldo il legame con le proprie origini.
La festa come momento di coesione sociale e riflessione sui valori piemontesi
La Festa del Piemonte, istituita ufficialmente due anni fa grazie all’impegno dell’ex presidente Stefano Allasia, si conferma occasione per ritrovarsi come comunità. Durante la celebrazione, amministratori e cittadini si confrontano sul passaggio di eredità culturali e morali. L’evento spinge a guardare al passato con riconoscenza e al futuro con uno spirito di impegno.
Il presidente Nicco ha ribadito come i valori di libertà, dignità e senso del dovere rappresentino un patrimonio che non va dato per scontato. Ha ricordato che tali valori sono stati trasmessi da generazioni passate e ora tocca a chi vive oggi mantenerli vivi attraverso azioni quotidiane. La formula “nojàutri i bogioma nen” incarna questo invito a non dimenticare le proprie radici e a conservare lo spirito di resistenza e appartenenza, fondamentali per l’identità piemontese.
Grazie a questa celebrazione, la pagina storica della battaglia sull’Assietta resta presente nella memoria collettiva e si rinnova il legame tra la popolazione e il proprio territorio. Il tradizionale incontro conferma l’importanza di mantenere vive le storie che hanno segnato il volto del Piemonte.
Ultimo aggiornamento il 20 Luglio 2025 da Andrea Ricci