Giovane evaso dalla Rems fermato dalla polizia di frontiera su un treno a Limone Piemonte

Evaso dalla Rems bloccato su un treno a Limone Piemonte - Unita.tv

Giulia Rinaldi

2 Settembre 2025

Un ragazzo di 22 anni, evaso da una Rems, è stato bloccato dalla polizia di frontiera su un treno fermo a Limone Piemonte, vicino al confine con la Francia, il 28 agosto scorso. L’episodio mette in luce le difficoltà nella gestione di persone con gravi reati e disturbi psichiatrici sottoposte a misure di sicurezza, oltre al ruolo della polizia di frontiera nel controllo delle aree di confine.

La fuga dalla Rems e le caratteristiche delle residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza

La Rems è una struttura sanitaria italiana destinata a persone che hanno commesso reati gravi e presentano disturbi psichiatrici. Queste strutture hanno sostituito gli ospedali psichiatrici giudiziari chiusi nel 2015 e accolgono soggetti con misure di sicurezza disposte dall’autorità giudiziaria. Spesso si riscontrano difficoltà legate alla capacità limitata di accoglienza e a problemi di sicurezza sia per gli ospiti sia per il personale.

L’evasione del giovane tunisino da una di queste strutture riflette le criticità operative nel contenimento di pazienti considerati pericolosi. Questi episodi mettono alla prova le condizioni di controllo e gestione sanitaria, che talvolta non riescono a prevenire fughe o comportamenti violenti durante la permanenza o i trasferimenti, come nel caso in questione. La chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari ha introdotto un modello diverso, ma le difficoltà nel contenimento restano un problema aperto.

L’intervento della polizia di frontiera e il controllo sul confine italo-francese

La polizia di frontiera ha individuato il giovane durante l’ultima fermata del treno prima del confine con la Francia. Limone Piemonte, in provincia di Cuneo, rappresenta un punto di passaggio strategico e delicato per il controllo di persone ricercate o evase. Gli agenti, insospettiti dall’atteggiamento del 22enne privo di documenti, hanno effettuato il controllo scoprendo la sua condizione di evaso dalla Rems.

Il lavoro della polizia di frontiera è fondamentale per impedire il passaggio oltre confine di persone sottoposte a provvedimenti restrittivi. In questo caso si è dimostrata importante l’attività di monitoraggio dei treni e l’identificazione rapida, anche tramite rilievi foto-dattiloscopici, per riportare tempestivamente le persone alle strutture di riferimento. L’arresto in stazione ha evitato un possibile ingresso irregolare in Francia e una nuova fuga.

Gestione dell’arresto e difficoltà durante il trasferimento in struttura sanitaria

Il giovane ha opposto resistenza durante il tentativo di riportarlo nella struttura sanitaria. Il suo comportamento aggressivo ha richiesto l’intervento coordinato di quattro agenti e l’uso di due autovetture, una delle quali attrezzata per il trasporto di persone sottoposte a misure contenitive.

Durante il trasferimento è stato necessario portare il ragazzo all’ospedale di Cuneo per accertamenti medici. Il viaggio verso il reparto psichiatrico è durato circa cinque ore ed è stato particolarmente complesso a causa delle difficoltà comportamentali manifestate. Questo episodio mette in evidenza le problematiche operative nel movimentare soggetti con misure di sicurezza psichiatriche, soprattutto in presenza di aggressività e resistenza.

Gli accertamenti sanitari preventivi sono indispensabili per valutare lo stato di salute del paziente, ma il trasporto rappresenta un momento delicato per la sicurezza di tutti gli operatori coinvolti. La presenza di personale specializzato e mezzi adeguati conferma la complessità delle operazioni che riguardano persone con disturbi psichiatrici in stato di restrizione.

Ultimo aggiornamento il 2 Settembre 2025 da Giulia Rinaldi