Un messaggio chiaro contro i conflitti ha animato Alessandria nella serata del 9 luglio 2025, quando Emergency e Fiab hanno organizzato una tappa locale di “Pedaliamo per la Pace“. L’iniziativa consiste in una serie di pedalate simboliche che attraversano diverse città italiane, sostenute da un obiettivo concreto: comunicare il rifiuto totale di ogni guerra, in un momento in cui il mondo continua a fare i conti con tensioni e crisi internazionali.
L’evento punta a unire due realtà attraverso la bicicletta. Da un lato Emergency, che in Ucraina utilizza questo mezzo per portare assistenza medica nelle zone più isolate del conflitto. Dall’altro Fiab, la Federazione Italiana Amici della Bicicletta, che in Italia organizza queste pedalate per trasmettere un messaggio di pace e solidarietà. L’iniziativa mira a coprire idealmente il tragitto da Roma a Kiev, simbolo di un legame concreto fra territori segnati da guerra e territori che promuovono pace.
Pedalata e simboli di memoria antifascista ad Alessandria
La partenza si è svolta in piazza Garibaldi, cuore della città, dove ai partecipanti è stato consegnato uno “straccio di pace”. Questo piccolo pezzo di stoffa rappresenta la volontà di rifiutare ogni forma di conflitto e violenza. Il gesto vuole accompagnare i ciclisti lungo il percorso, sottolineando un impegno non solo sportivo ma anche civile.
Nel tragitto di questa tappa si sono visitati luoghi con forte legame alla memoria storica antifascista. La prima tappa è stata davanti alla Casa Circondariale di piazza Don Soria, struttura che fra il 1922 e il 1945 è stata sede di detenzione preventiva per antifascisti piemontesi. Questo richiamo serve a mantenere viva la memoria di chi ha lottato contro regimi oppressivi e che ha pagato con la libertà.
La seconda sosta è avvenuta all’Istituto Maria Ausiliatrice, teatro di una tragica strage avvenuta il 5 aprile 1945 durante un bombardamento. In quell’attacco persero la vita alcune allieve e suore, un episodio che testimonia il prezzo umano delle guerre, anche su civili innocenti. Infine, la terza tappa è stata sotto il palazzo comunale di Alessandria, davanti alla lapide che ricorda i caduti dell’11 ottobre 1944, altro momento drammatico della storia locale.
L’utilizzo della bicicletta come strumento di pace e solidarietà
Emergency ha spiegato come, in Ucraina, la bicicletta rappresenti uno strumento concreto per raggiungere le comunità che restano isolate a causa del conflitto. Le ambulanze non riescono a passare ovunque, così il mezzo a due ruote diventa essenziale per fornire cure mediche a chi si trova in zone difficili da raggiungere. Questa realtà ha assunto un valore simbolico anche nel progetto italiano.
Fiab, nel contesto delle pedalate di luglio, fissa per ogni chilometro percorso un appello semplice e netto: dire no alla guerra. L’evento ha quindi un duplice significato: una mobilitazione fisica, fatta di fatica e movimento, e un messaggio educativo rivolto alla società civile. Raggiungere idealmente Kiev da Roma serve a collegare un punto scorso dalla distruzione con una città simbolo di speranza, attraversando territori diversi in dialogo simbolico.
Questo tipo di evento si inserisce nella tradizione delle iniziative pacifiste che cercano di unire gesti quotidiani a speranze collettive. La pedalata diventa segno visibile e condiviso di dissenso verso una condizione di conflitto che ancora pesa sulla storia contemporanea. Il richiamo all’accoglienza e alla cura, rappresentato dall’attività di Emergency, valorizza inoltre il legame fra pace e assistenza sanitaria.
Memoria storica e presente: un percorso tra luoghi simbolo di Alessandria
I luoghi scelti lungo il percorso mostrano come memoria e attualità si intreccino in questa pedalata. La Casa Circondariale di piazza Don Soria rimanda a un capitolo buio della storia italiana, durante il quale molti oppositori del fascismo furono imprigionati per le loro idee. Ricordare quei fatti serve a evocare il valore della libertà e le conseguenze della repressione politica.
L’Istituto Maria Ausiliatrice, teatro della morte di giovani vite innocenti in un bombardamento, rappresenta l’impatto diretto della guerra sulla società civile. Qui la memoria si fa testimonianza della fragilità umana e della distruzione che i conflitti portano nelle vite quotidiane delle persone comuni. L’omaggio a queste vittime rafforza il senso di quello che oggi si definisce “pedalare per la pace”.
La lapide sotto il palazzo comunale, dedicata ai caduti dell’11 ottobre 1944, chiude idealmente il giro di tappe legate alle tragiche perdite durante la Seconda guerra mondiale. Questi riferimenti storici aiutano non solo a onorare chi è stato sacrificato negli scontri, ma anche a fare da contrappeso alle attuali tensioni mondiali, con un monito valso ieri come oggi.
Un evento che unisce sport, solidarietà e impegno civile
L’iniziativa di Alessandria è una delle tante tappe di un percorso estivo che muove centinaia di ciclisti in tutto il paese. Lo spirito della manifestazione è racchiuso nella mobilità lenta e “dolce” della bicicletta, che si presta a simboli pacifici e forme di lotta per valori universali. L’azione collettiva sulle due ruote diventa così un modo concreto per far sentire una voce contro la guerra.
L’esperienza di Emergency in zone di conflitto, accompagnata dall’attività sociale della Fiab in Italia, mostra come si possa mettere in relazione territori molto diversi attraverso strumenti semplici. La pedalata non è solo sport o gesto simbolico ma anche veicolo per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di cooperare per il bene delle comunità.
La presenza di momenti dedicati alla memoria storico-politica, inoltre, inserisce una dimensione educativa che supera il momento dell’evento. Il messaggio di pace si manifesta attraverso il richiamo a fatti che hanno segnato la storia locale e globale, con l’intento di non dimenticare gli errori del passato e mantenere viva la speranza di un futuro senza guerre.
Ultimo aggiornamento il 23 Luglio 2025 da Giulia Rinaldi