Un escursionista francese ha perso la vita ieri mattina durante una traversata tra il rifugio Cruello e il rifugio Jervis, nel comune di Bobbio Pellice, in provincia di Torino. L’incidente è avvenuto in un tratto particolarmente ripido e impervio, e ha richiesto l’intervento immediato del soccorso alpino e del servizio di elisoccorso della regione Piemonte.
Dettagli dell’incidente e dinamica della caduta
L’allarme è scattato intorno alla tarda mattinata, quando i compagni di escursione hanno assistito alla caduta dell’uomo dal sentiero. Durante la traversata, il francese ha perso l’appoggio in un punto particolarmente scosceso del percorso, precipitando per circa cento metri in un canalone. Questo tipo di terreno è settimanalmente frequentato da escursionisti esperti e meno esperti, ma presenta tratti dove ogni passo deve essere valutato con attenzione. Qui, purtroppo, il soccorso non è stato possibile a causa della conformazione del luogo.
Al momento della caduta, il gruppo si trovava in zona remota, lontano da vie di accesso immediato. Il luogo si trova tra due rifugi alpini noti per essere meta di sentieri di media difficoltà. Le condizioni meteo al momento risultavano stabili, quindi la causa principale della caduta è legata alla conformazione del terreno e alla possibile perdita dell’equilibrio.
Intervento del soccorso alpino e primo soccorso
Il soccorso alpino e speleologico piemontese ha mobilitato rapidamente una squadra insieme al servizio regionale di elisoccorso di Azienda Zero Piemonte. L’elicottero ha raggiunto il punto indicato e ha svolto le operazioni di sbarco dell’equipe medica mediante verricello, in modo da accedere a una zona altrimenti irraggiungibile in tempi brevi.
Sul posto i soccorritori hanno iniziato le manovre di rianimazione cardiopolmonare, ma dopo tentativi prolungati si è dovuto constatare il decesso dell’escursionista, dovuto al grave politrauma riportato durante la lunga caduta. L’operazione è proseguita con l’imbarco della salma, sempre sotto verricello, dopo aver ricevuto l’autorizzazione necessaria dalle autorità competenti.
Le condizioni di sicurezza del luogo hanno reso necessario un intervento congiunto di più squadre, fra cui quelle specializzate in soccorso montano, dato il terreno impervio e la difficoltà nel raggiungere e recuperare la persona coinvolta.
Gestione del gruppo di escursionisti e operazioni di supporto
I compagni dell’uomo coinvolto nella tragedia sono stati raggiunti poco dopo da una squadra a terra del soccorso alpino. A causa dello choc emotivo e psicologico subito, il gruppo non è stato in grado di proseguire il cammino in autonomia. Per questo motivo sono state organizzate modalità miste di rientro a valle: alcuni hanno camminato a piedi, altri sono stati trasportati attraverso mezzi fuoristrada forniti dal gruppo locale Aib, che ha collaborato con le operazioni di soccorso e assistenza.
Questa gestione integrata ha permesso di portare in sicurezza l’intera comitiva senza ulteriori incidenti o problemi. La risposta coordinata tra elisoccorso, soccorso alpino e altri gruppi locali è stata fondamentale per contenere le difficoltà legate al terreno e alla situazione psicologica dei testimoni.
L’incidente ribadisce la necessità di attenzione massima sui sentieri di montagna, anche per escursionisti esperti, e l’importanza della tempestività degli interventi in condizioni di estremo disagio ambientale.
Ultimo aggiornamento il 31 Luglio 2025 da Serena Fontana