Un gruppo di attivisti del movimento ambientalista Extinction Rebellion ha organizzato un’azione nel pomeriggio a Torino, calandosi dal ponte Vittorio Emanuele I per esporre uno striscione che richiama l’attenzione sui cambiamenti climatici. L’iniziativa si è svolta senza causare disagi al traffico o incidenti, mentre le forze dell’ordine hanno seguito l’evolversi della situazione.
Secondo la fonte: ansa.it.
Azione diretta sul ponte Vittorio Emanuele i a Torino per la sicurezza sul Po
Gli attivisti di Extinction Rebellion hanno scelto il ponte Vittorio Emanuele I come punto strategico per la loro protesta. Questo ponte collega piazza Vittorio Veneto, una delle piazze più frequentate e centrali della città, alla collina che domina Torino. Utilizzando funi e imbracature, due membri del gruppo si sono calati sulla struttura sovrastante il fiume Po. Da lì hanno srotolato un grande striscione con la scritta “38 gradi a giugno non è caldo, è crisi climatica”, un messaggio diretto che punta a sensibilizzare i cittadini sull’aumento delle temperature estive e sulle conseguenze legate al riscaldamento globale.
La scelta simbolica del fiume Po a Torino e il legame con Vittorio Emanuele i
La scelta del luogo non è casuale: il fiume Po rappresenta infatti uno degli elementi naturali più importanti per la città e simbolo dei cambiamenti ambientali in corso nella regione Piemonte. La presenza degli attivisti in questo contesto urbano molto visibile ha voluto stimolare una riflessione pubblica immediata su temi urgenti come l’emergenza climatica.
Intervento delle forze dell’ ordine sul fiume Po a Torino durante la protesta ambientalista di Vittorio Emanuele i
Durante lo svolgimento della manifestazione gli agenti delle forze dell’ordine sono intervenuti prontamente per monitorare la situazione ed evitare qualsiasi rischio alla sicurezza pubblica o personale. Nonostante l’azione abbia comportato una certa attenzione da parte dei passanti e degli automobilisti nelle vicinanze del ponte, non si sono registrati rallentamenti nel traffico né episodi di tensione.
Il presidio delle autorità ha permesso agli attivisti di portare avanti il loro messaggio senza provocare disagi maggiori alla circolazione cittadina o mettere in pericolo se stessi o altri utenti della strada. La gestione equilibrata dell’intervento testimonia come sia possibile realizzare forme di protesta pacifica anche in spazi urbani molto frequentati.
Il messaggio dello striscione di extinction rebellion a Torino per la salvaguardia del Po
Lo slogan “38 gradi a giugno non è caldo, è crisi climatica” sintetizza una preoccupazione diffusa tra gli esperti ambientali: le temperature elevate registrate fuori stagione indicano uno squilibrio nel clima terrestre causato dall’attività umana. Questi picchi termici anticipano fenomeni meteorologici estremi sempre più frequenti che mettono sotto pressione ecosistemi naturali ma anche le comunità urbane.
L’iniziativa vuole quindi richiamare l’opinione pubblica torinese sulla necessità urgente di adottare misure concrete contro il riscaldamento globale prima che gli effetti diventino irreversibili su larga scala. Il fatto che lo striscione sia stato mostrato proprio sopra il Po aggiunge valore simbolico all’appello: quel fiume rappresenta un patrimonio naturale fragile ma fondamentale per tutta la regione Piemonte e oltre.
Questa azione rientra nelle tante mobilitazioni globali promosse da Extinction Rebellion volte ad attirare attenzione mediatica sui problemi ambientali attraverso proteste creative ma pacifiche nei centri urbani principali d’Italia e del mondo intero.
Ultimo aggiornamento il 15 Luglio 2025 da Giulia Rinaldi