Il trimestre luglio-settembre 2025 ha portato segnali contrastanti per le aziende del Canavese. L’indagine congiunturale di Confindustria Canavese mostra un calo nelle aspettative del comparto industriale, mentre il settore dei servizi mantiene prospettive stabili, con segnali positivi su redditività e posti di lavoro. In un contesto economico segnato da tensioni internazionali e incertezze sui dazi, le imprese locali si trovano a dover affrontare sfide importanti nel breve termine.
Andamento delle imprese industriali nel Canavese: previsioni in flessione
Le imprese del settore industriale nel Canavese si mostrano prudenti riguardo ai prossimi mesi. L’indagine di Confindustria evidenzia un calo delle aspettative per il periodo luglio-settembre 2025, in linea con le difficoltà già registrate nei mesi precedenti. Questo trend riflette le preoccupazioni degli imprenditori rispetto alla domanda interna ed estera, influenzata dalle tensioni geopolitiche e dalle trattative commerciali instabili, soprattutto con gli Stati Uniti.
L’industria fatica a trovare segnali incoraggianti che possano invertire la rotta nel breve periodo. Diverse aziende segnalano difficoltà nel mantenimento dei livelli produttivi e nella gestione dei costi, aggravati dalle incertezze sulle politiche commerciali e l’andamento dei prezzi delle materie prime. Questi fattori rendono complicato pianificare investimenti tecnologici o l’espansione verso mercati esteri, elementi considerati fondamentali per superare la delicata fase di transizione in corso.
Nonostante questo quadro, non mancano segnali di resilienza. Alcune realtà industriali più strutturate stanno cercando di adattarsi a nuovi modelli, concentrandosi sull’innovazione e la diversificazione dei clienti. Tuttavia, il peso delle tensioni internazionali continua a frenare molte aziende, che mantengono un atteggiamento prudente rispetto alla crescita e alla capacità di generare reddito nei prossimi mesi.
Il comparto servizi resiste e mostra segnali incoraggianti su redditività e occupazione
Il settore dei servizi nel Canavese si distingue per una stabilità relativa rispetto al calo percepito nell’industria. Le previsioni per i prossimi mesi rimangono sostanzialmente invariate rispetto ai mesi precedenti. Anzi, emergono segnali di crescita, soprattutto in termini di redditività e occupazione, fattori che contribuiscono a garantire una certa fiducia fra gli operatori del comparto.
Questa dinamica positiva si lega in parte all’aumento della domanda interna in alcuni settori dei servizi, come quelli legati alla logistica, al digitale e alle attività rivolte alle imprese. Molti operatori stanno riuscendo a mantenere livelli occupazionali o addirittura ad incrementare il numero di addetti, contribuendo a un clima più sereno in ambito lavorativo. Gli investimenti in innovazione tecnologica giocano un ruolo significativo in questo trend, con diverse aziende che adottano soluzioni digitali per migliorare l’efficienza e il rapporto con la clientela.
Non mancano però incertezze derivanti dall’andamento generale dell’economia e dalle oscillazioni sui mercati internazionali, che potrebbero influire sull’equilibrio del settore nel medio periodo. Per ora però i servizi appaiono come un pilastro cruciale per l’economia locale, capaci di sostenere una parte della tenuta sociale e produttiva del Canavese.
Confronto con la media piemontese e aspettative per il resto del 2025
Guardando alla situazione complessiva, i dati del Canavese mostrano valori lievemente sotto la media del Piemonte per quanto riguarda il trimestre estivo del 2025. Questa differenza si nota soprattutto nel settore industriale, mentre il comparto servizi risulta più allineato con le previsioni regionali. Tuttavia, le stime per l’ultima parte dell’anno indicano una possibile lieve ripresa rispetto al trimestre luglio-settembre.
Le imprese locali dimostrano una certa fiducia nel miglioramento delle condizioni economiche verso la fine del 2025. Questa attesa dipende fortemente dall’andamento delle crisi internazionali e dallo sblocco delle trattative sui dazi con gli Stati Uniti, passaggi ritenuti cruciali per stabilizzare i rapporti commerciali e ridurre l’incertezza nel commercio estero.
I segnali positivi per il terzo trimestre e soprattutto per la parte finale dell’anno si fondano anche sulla capacità di alcune aziende di esplorare nuovi mercati con strategie di esportazione più articolate. Tra gli elementi di speranza figura la volontà di spingere verso investimenti in tecnologia, elemento percepito come chiave per migliorare produttività e competitività in un contesto globale sempre più complesso.
L’allarme degli imprenditori canavesani tra incertezza internazionale e sfide interne
Paolo Conta, presidente di Confindustria Canavese, sintetizza bene il clima attuale delle imprese locali: “Il 2025 rappresenta un anno segnato da molte difficoltà, in cui le aziende attraversano una fase complessa e delicata.” Conta sottolinea come “l’esito di questa congiuntura dipenderà dall’evoluzione delle tensioni globali e dalla risposta delle aziende in termini di investimenti tecnologici e apertura verso mercati esteri.”
La preoccupazione principale riguarda proprio le turbolenze internazionali, che pesano soprattutto sulle esportazioni e sulle dinamiche di approvvigionamento. La lunga trattativa per i dazi USA, ancora in corso, mantiene alta la tensione e impedisce una programmazione chiara e sicura. Le imprese chiedono “una maggiore stabilità per poter pianificare strategie di sviluppo più robuste e per consolidare i risultati ottenuti.”
Il rilancio economico del Canavese, secondo il presidente di Confindustria, passa attraverso la capacità di innovare e di adattarsi alle condizioni mutevoli del mercato globale. Le imprese più proiettate verso investimenti mirati e l’espansione oltre i confini nazionali potranno affrontare meglio la fase di transizione in corso, mentre altre realtà rischiano di subire gli effetti delle incertezze senza un efficace cambiamento di rotta.
Ultimo aggiornamento il 18 Luglio 2025 da Elisa Romano