L’Egitto è il primo paese africano per produzione di rifiuti elettronici, con oltre 700.000 tonnellate all’anno. Nel 2025, per affrontare questa mole crescente di materiali, il gruppo italiano Iren ha stretto una collaborazione con l’azienda egiziana Egyptian Electronics Recycling . L’obiettivo è mettere a disposizione tecnologie e impianti per recuperare metalli preziosi e materie prime critiche, contribuendo a una gestione più sostenibile dei rifiuti elettronici nel paese nordafricano.
La sfida della gestione dei rifiuti elettronici nelle grandi città egiziane
Il Cairo e altre grandi città egiziane affrontano un problema complesso: una grande quantità di rifiuti elettronici prodotta ogni anno, con un impatto ambientale e sanitario importante. Questi scarti contengono metalli preziosi come oro, argento, rame e altre materie prime critiche, il cui recupero può ridurre la dipendenza dalle importazioni e l’estrazione mineraria intensiva. Tuttavia, il processo non è semplice per via della natura pericolosa di alcuni componenti e della mancanza di impianti adeguati.
Negli ultimi anni si è evidenziata l’urgenza di sistemi di riciclo più efficaci, capaci di operare su larga scala in contesti urbani complessi come quelli egiziani. In questo senso, la collaborazione tra il gruppo italiano e la società egiziana rappresenta una risposta concreta. Essa mira a portare tecnologie avanzate capaci di trattare i rifiuti in modo a basso impatto ambientale, limitando le emissioni e valorizzando materiali altrimenti destinati a finire in discarica o nel traffico illegale.
Il ruolo di Iren e la tecnologia idrometallurgica nel progetto
Iren, gruppo italiano con esperienza nel trattamento di rifiuti elettronici, ha sviluppato un impianto a Terranuova Bracciolini . Qui si utilizza un processo idrometallurgico che permette di estrarre metalli preziosi in modo efficiente, tramite soluzioni chimiche a basse temperature che riducono fortemente le emissioni in atmosfera. Questo sistema rappresenta un’alternativa rispetto a tecniche tradizionali più inquinanti e più energivore.
L’accordo con Egyptian Electronics Recycling prevede di trasferire parte di questo know-how tecnologico e impiantistico in Egitto. L’obiettivo è costruire o aggiornare impianti industriali capaci di trattare i rifiuti elettronici raccolti localmente, rendendo più robusta e diffusa la filiera del riciclo. Inoltre, questo modello sostiene la creazione di una catena produttiva più circolare, in grado di mantenere nel circuito economico risorse preziose e strategiche.
Il Piano Mattei e le partnership internazionali per le materie prime critiche
L’intesa fra Iren ed Eerc si inserisce nelle iniziative promosse dal Piano Mattei, che mira a rafforzare l’approvvigionamento di materie prime critiche attraverso partnership internazionali. Materie prime come rame, litio, cobalto e terre rare sono fondamentali per le tecnologie moderne, ma la loro estrazione è concentrata in poche aree del mondo con problemi geopolitici o ambientali. Per questo, recuperarle dai rifiuti è diventato un obiettivo strategico.
Il progetto con l’Egitto, secondo quanto dichiarato dal presidente di Iren Luca Dal Fabbro, riflette proprio questa strategia, combinando tecnologie innovative con cooperazione internazionale. Le aree metropolitane, dove la concentrazione di rifiuti elettronici è maggiore, rappresentano il contesto ideale per mettere in pratica sistemi di riciclo con impatti concreti sulla disponibilità di materiali. Questa collaborazione punta anche a favorire una gestione più responsabile dei rifiuti, contrastando il ciclo illegale e informale che spesso caratterizza il trattamento degli scarti elettronici in molte regioni.
Il progetto riflette un momento in cui la sostenibilità e la sicurezza delle risorse diventano priorità globali, con uno sguardo puntato soprattutto alle economie emergenti dove il problema dei rifiuti elettronici cresce rapidamente. Con tecnologie più pulite e processi mirati, si apre una nuova strada per chiudere il ciclo dei materiali e ridurre l’impatto ambientale di una componente sempre più ingente dei nostri rifiuti quotidiani.
Ultimo aggiornamento il 22 Luglio 2025 da Rosanna Ricci