Il Piemonte ha deciso di ampliare la portata della sua ordinanza contro il caldo intenso includendo i rider, quei lavoratori che effettuano consegne in bici o scooter nelle aree urbane. Questa scelta nasce dalla necessità di tutelare chi trascorre molte ore sotto il sole, spesso durante le ore più calde della giornata, come nel momento del pranzo. La Regione si conferma così tra le prime in Italia a intervenire con misure specifiche per salvaguardare la salute di queste categorie.
L’ordinanza anti caldo: un anno di applicazione e nuove estensioni
L’ordinanza anti caldo del Piemonte è stata introdotta un anno fa ed è stata la prima sul territorio nazionale a regolamentare il lavoro esposto direttamente al sole e alle alte temperature. Inizialmente riguardava settori come quello delle cave e della logistica, dove l’esposizione prolungata agli agenti atmosferici rappresenta un rischio concreto per i lavoratori. Oggi questa normativa si estende anche ai rider che operano nelle città, una categoria che fino a poco tempo fa non era coperta da tutele specifiche contro gli effetti del caldo.
Il ruolo di alberto cirio
Il presidente Alberto Cirio ha sottolineato l’importanza di questo ampliamento: ha evidenziato come il lavoro dei rider si svolga prevalentemente durante le ore centrali della giornata, quando le temperature raggiungono picchi elevati. L’estensione dell’ordinanza mira quindi a garantire condizioni più sicure per questi lavoratori vulnerabili.
Le indicazioni operative per ridurre i rischi da esposizione al sole
Accanto all’ordinanza sono state predisposte linee guida pratiche dall’Ufficio prevenzione della Regione Piemonte pensate proprio per limitare i danni provocati dal caldo intenso durante lo svolgimento delle attività all’aperto. Tra queste misure ci sono la distribuzione da parte dei datori di lavoro di bottigliette d’acqua e sali minerali utili a mantenere idratazione e livelli energetici adeguati.
Viene inoltre raccomandato l’impiego di abbigliamento adatto alla stagione calda che protegga dal sole senza ostacolare i movimenti o aumentare la sudorazione in modo dannoso. Importanti risultano anche la programmazione dei turni con pause frequenti all’ombra o in luoghi freschi per permettere ai lavoratori una pausa rigenerante lontano dall’esposizione diretta.
Un gesto civile verso i lavoratori delle piattaforme multinazionali
Questa decisione assume valore soprattutto se consideriamo che molti rider operano su piattaforme multinazionali molto grandi, capaci di generare profitti significativi ma non sempre attente alle condizioni reali dei loro collaboratori sul campo. Fornire strumenti concreti contro gli effetti nocivi del clima è dunque una forma minima ma necessaria di rispetto verso queste persone.
La Regione Piemonte spinge affinché vengano adottate pratiche responsabili nei confronti degli operatori coinvolti nella consegna urbana perché si tratta spesso di lavori precari ed esposti a rischi fisici importanti senza adeguate protezioni preventive o compensazioni economiche specifiche legate alla difficoltà ambientale affrontata quotidianamente dai lavoratori stessi.