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Piano urbanistico per roma: boeri presenta idee su microquartieri, acqua e archeologia diffusa

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L’architetto Stefano Boeri ha sviluppato un progetto urbanistico per Roma su incarico del sindaco Roberto Gualtieri. Dopo 18 mesi di lavoro con il suo team, ha presentato Laboratorio Roma 050, un piano che guarda al futuro della Capitale nei prossimi decenni. L’obiettivo è valorizzare l’identità dei quartieri, sfruttare elementi naturali come fiumi e parchi, e integrare l’archeologia in una rete diffusa che coinvolga tutta la città.

Microquartieri e nuova identità urbana

Roma viene vista da Boeri come una città-arcipelago composta da 252 microquartieri ognuno con una forte identità locale. L’architetto sottolinea come molti abitanti si sentano prima parte del proprio rione o quartiere piuttosto che cittadini romani in senso ampio. Questa consapevolezza ha spinto il gruppo di lavoro a pensare a soluzioni per riconnettere queste realtà frammentate tra loro.

Il modello prevede dunque uno sviluppo urbano basato sul rafforzamento delle comunità locali mantenendo però un collegamento efficace tra i diversi quartieri della città estesa. La proposta punta a superare la disgregazione urbana attraverso progetti mirati che tengano conto dell’identità storica ma anche delle esigenze contemporanee degli abitanti più giovani.

Aree funzionali più piccole

Questa visione si traduce nella definizione di aree funzionali più piccole rispetto ai grandi distretti usuali nelle metropoli moderne; ogni microquartiere dovrebbe offrire servizi dedicati e spazi comuni vivibili capaci di stimolare rapporti sociali forti senza perdere connessioni con il centro storico o le altre zone periferiche.

Valorizzare l’acqua e spazi verdi nascosti

Un punto centrale nel piano riguarda l’acqua presente nel territorio romano spesso trascurata o invisibile alla maggior parte dei cittadini. Boeri evidenzia corsi d’acqua come l’Aniene o lo stesso Tevere incassati sotto muraglioni difficili da apprezzare appieno nell’esperienza quotidiana.

Secondo lui sarebbe possibile recuperare questi elementi naturali rendendoli accessibili anche attraverso tratti navigabili fino al mare, collegando così zone centrali con Ostia lungo vie d’acqua fruibili sia dal punto di vista ricreativo sia turistico.

Rete ferroviaria e gra

Il progetto include anche un approfondimento sulla rete ferroviaria cittadina: miglioramenti alle linee esistenti ma soprattutto riattivazione di percorsi secondari abbandonati potrebbero ridisegnare i flussi urbani offrendo alternative sostenibili alla mobilità tradizionale su gomma.

Particolare attenzione è dedicata al Grande raccordo anulare , infrastruttura chiave lunga 68 km che oggi separa centro storico e periferie senza integrarsi pienamente nella vita urbana. Si ipotizza una trasformazione del Gra da barriera stradale a “magnete urbano” capace cioè di attrarre funzioni miste dove natura, tempo libero ed edilizia convivono creando nuove centralità diffuse lungo tutto il percorso circolare attorno alla città principale.

Cantieri aperti, piazze restaurate ed esempi concreti

Roma è attraversata in questo momento da numerosi cantieri sparsi soprattutto nelle aree centrali; molti interventi riguardano piazze storiche già riportate all’uso pubblico dopo anni di degrado o chiusure temporanee dovute ai lavori stessi.

Boeri commenta positivamente iniziative come quella recente su piazza Pia definendola “finalmente restituita ai cittadini in modo importante dopo lunghi anni passati sotto scavi o limitazioni varie.” Un esempio emblematico sarà poi quello dell’intervento sul Mausoleo di Augusto; quando verrà completamente riaperto potrà diventare uno spazio culturale centrale non solo per turisti ma anche residenti interessati alla storia romana direttamente fruibile nell’ambiente urbano quotidiano.

Verde urbano e raccomandazioni

Non mancano però critiche sulla scarsità attuale del verde inserito nelle nuove piazze: ad oggi manca quasi completamente sia quello orizzontale rappresentato dagli alberi quanto quello verticale tipico invece delle creazioni iconiche dello stesso Boeri altrove nel mondo .

La raccomandazione ribadita dall’architetto riguarda quindi la necessità costante almeno durante ogni riqualificazione pubblica non solo tutelarne gli alberi esistenti ma provvedere sempre ad aumentarne la presenza laddove possibile restituendo così qualità ambientale oltreché estetica agli spazi urbani rifunzionalizzati.

Archeologia diffusa motore culturale ed economico della roma

Uno degli aspetti più innovativi emersi dal laboratorio riguarda proprio il rapporto stretto tra urbanistica e patrimonio archeologico romano inteso non solo nel centro storico classico ma esteso fino alle periferie attraverso percorsi interconnessi capaci creare nuove rotte turistiche meno congestionate rispetto all’attuale sistema concentrato sulle aree monumentali principali.

Boeri racconta dell’emozione vissuta insieme all’amico architetto Rem Koolhaas durante una visita prolungata alla Domus Aurea; questa esperienza sottolinea quanto ancora ci siano luoghi nascosti dalla grandezza straordinaria pronti ad essere riscoperti grazie alle tecnologie moderne, nuovi studi scientificici, intervento conservativo intelligente.

Museo diffuso e rotte tematiche

L’approccio suggerito punta quindi a liberarsi dal modello esclusivo focalizzato sul centro antico troppo spesso sovraffollato dai visitatori trasformando Roma in qualcosa simile a un museo diffuso dove ogni zona possiede testimonianze importanti collegate fra loro tramite itinerari tematiche facilmente accessibili. Questo potrebbe portare benefici significativi sia economici legati al turismo decentralizzato, sia socialmente favorendo maggiore conoscenza locale oltreché partecipazione diretta degli abitanti ai processi decisionali relativi allo sviluppo territoriale.

Nuove prospettive per roma: eur e centro storico

Nel dibattito sulle funzioni urbane emerge anche la proposta relativa allo spostamento progressivo verso l’Eur – area già sede ministeriale – dei centri direttivi statali lasciando libera buona parte dell’interno mura aureliane. Lo scopo sarebbe duplice: recuperarlo dalla sua attuale condizione prevalentemente turistica o amministrativa svuotandolo progressivamente dalle sedi istituzionali; favorire invece residenzialità stabile fatta da famiglie giovani, studenti lavoratori pendolari.

Questo cambio avrebbe impatto significativo sull’equilibrio sociale ed economico della Capitale riuscendo forse finalmente a far vivere quel cuore antico non solo come meta temporanea bensì luogo dove si costruiscono relazioni quotidiane durature. Una strategia volta dunque a rilanciare alcune parti marginalizzate ridando loro valore pratico ed emotivo agli occhi dei romani stessi.

Queste indicazioni elaborate insieme dal gruppo guidato da Stefano Boeri rappresentano tappe importanti verso un nuovo modo immaginarsi Roma nei prossimi decenni partendo dai suoi punti fortissimi: storia antica, natura nascosta dentro le pieghe urbane, volontà civica radicata nei territori locali. Il progetto Laboratorio Roma 050 apre scenari concreti destinati ad alimentarsi grazie all’interesse pubblico crescente sui temi ambientali – sociali e culturali legati al futuro della capitale italiana.

Written by
Luca Moretti

Luca Moretti è un blogger e analista indipendente con un forte focus su politica e cronaca. Con uno stile incisivo e documentato, approfondisce temi di attualità nazionale e internazionale, offrendo ai lettori chiavi di lettura chiare e puntuali. Il suo lavoro è guidato da una costante ricerca della verità e da un impegno verso l’informazione libera e consapevole.

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