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Peste suina africana in lombardia: monitoraggio costante e misure di contenimento aggiornate nel 2025

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La Lombardia mantiene alta la guardia contro la peste suina africana , malattia che ha colpito duramente gli allevamenti negli anni scorsi. Dopo l’assenza del virus negli allevamenti da ottobre 2024, le autorità regionali proseguono con controlli rigorosi e interventi mirati per evitare nuove infezioni. L’assessore all’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Alessandro Beduschi, ha illustrato lo stato della situazione durante un’audizione in consiglio regionale nel luglio 2025.

Assenza di nuovi focolai negli allevamenti ma rischio ancora presente

Dall’ottobre del 2024 non si registrano casi di PSA negli allevamenti suinicoli lombardi. Questo risultato deriva da una serie di azioni tempestive messe in campo dalla regione nel corso del 2024, seguendo le direttive nazionali ed europee. Gli allevatori hanno rispettato scrupolosamente le misure di biosicurezza imposte, mentre la regione ha avviato campagne specifiche per ridurre il numero dei cinghiali selvatici vettori del virus.

Nonostante l’assenza attuale di focolai domestici il rischio rimane alto soprattutto durante la stagione agricola estiva quando i movimenti nei campi aumentano notevolmente. Le carcasse infette dei cinghiali possono diffondere il virus nelle aree rurali dove si lavora intensamente alla raccolta o alla semina. La sorveglianza resta quindi un elemento cruciale per impedire riprese dell’infezione.

Controlli e interventi mirati sul territorio

Nel solo anno corrente sono stati effettuati più di quattrocentotrenta controlli diretti agli allevamenti suini con oltre ottomila analisi di laboratorio a conferma della vigilanza serrata sulle strutture zootecniche lombarde. Sul fronte faunistico sono stati abbattuti oltre seimila trecento cinghiali nelle zone considerate a maggior rischio.

Per individuare rapidamente eventuali carcasse infette è stata potenziata l’attività con cani molecolari specializzati nella ricerca sul territorio; questa strategia consente interventi rapidi ed efficaci limitando così la diffusione del virus tra gli animali selvatici.

Un’altra misura adottata riguarda il controllo degli accessi autostradali: più di centosessanta varchi sono stati chiusi temporaneamente per limitare spostamenti non necessari che potrebbero favorire trasmissione involontaria della PSA attraverso mezzi o persone.

Secondo studi recentissimi sulla densità dei cinghiali nelle province più vulnerabili come Pavia, Lodi e nell’area protetta del Parco del Ticino si è registrata una significativa diminuzione della popolazione selvatica grazie a queste operazioni coordinate.

Piano nazionale strategico e prossima ordinanza regionale

Il commissario straordinario Giovanni Filippini ha promosso un nuovo piano nazionale dedicato all’eradicazione e controllo della PSA nell’area nord-ovest d’Italia dove rientra anche la Lombardia. Questo documento segna una svolta passando da interventi emergenziali ad una gestione strutturale multilivello che coinvolge enti locali, regioni ed esperti scientifici.

Alessandro Beduschi ha annunciato che presto sarà pubblicata una nuova ordinanza applicativa obbligatoria per tutte le regioni coinvolte dal piano nazionale; questo provvedimento definirà regole precise sulle procedure da seguire in ogni fase delle attività preventive o repressive contro il contagio virale nei diversi contesti territoriali interessati dalla minaccia PSA.

Indennizzi agli allevatori colpiti: cifre e distribuzione territoriale

Nel corso del 2024 Regione Lombardia ha erogato complessivamente venticinque milioni trecentomila euro a titolo d’indennizzo diretto ai produttori danneggiati dai focolai riscontrati precedentemente negli allevamenti domestici; gran parte delle somme è stata destinata alla provincia di Pavia mentre sei milioni novecentomila hanno coperto perdite subite nelle province milanesi e lodigiane.

Queste procedure risarcitorie risultano ora concluse poiché non si sono verificati ulteriori episodi epidemici fra gli animali domestici regionali, segno tangibile dell’efficacia delle strategie adottate finora.

Fondi statali per danni indiretti causati dalle restrizioni sanitarie europee

Le restrizioni imposte dall’Unione Europea alle zone soggette a vincoli sanitari generano effetti economici rilevanti anche fuori dagli ambiti direttamente colpiti dal virus. Per questo motivo vengono stanziati fondi statali dedicati al ristoro dei danni indiretti causati dalle limitazioni: Regione Lombardia destinerà complessivamente ventisette milioni settecentomila euro, otto milioni cinquecentomila già liquidati ai beneficiari mentre il resto sarà versato progressivamente entro fine estate.

A questi importi si aggiungono ulteriori dieci milioni previsti dall’ultimo decreto ministeriale pubblicato l’8 luglio 2025, destinati anch’essi ad attenuare l’impatto economico negativo sui produttori locali legato alle misure sanitarie anti-PSA.

Psa rimane minaccia concreta per settore suinicolo lombardo

L’assessore Beduschi sottolinea come la presenza persistente della peste suina africana costituisca ancora oggi un serio problema sanitario ed economico. Il comparto suinicolo rappresenta infatti uno degli asset fondamentali dell’agricoltura regionale sia sotto profilo produttivo sia occupazionale.

La risposta messa in campo fino ad ora punta sulla collaborazione tra istituzioni pubbliche ed operatori privati impegnati nella prevenzione, monitoraggio continuo, contenimento faunistico. Il mantenimento dello stato attuale richiede però attenzione costante perché ogni negligenza potrebbe riaprire scenari critici già vissuti in passato.

Written by
Giulia Rinaldi

Giulia Rinaldi osserva il mondo con occhio critico e mente curiosa. Blogger fuori dagli schemi, scrive di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile personale e tagliente, mescolando analisi e sensibilità in ogni articolo. Il suo obiettivo? Dare voce a ciò che spesso passa inosservato.

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