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Pessano e vimodrone: tra difficoltà con le famiglie e incertezze dei giovani nasce zero tabù

Le amministrazioni di Pessano e Vimodrone avviano un dialogo diretto con i giovani per affrontare le loro preoccupazioni, promuovendo iniziative come “zero tabù” e il coinvolgimento nei servizi comunali.

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Le amministrazioni di Pessano e Vimodrone avviano un dialogo diretto con i giovani per ascoltarne bisogni e paure, promuovendo progetti di partecipazione e collaborazione per supportarne crescita e benessere. - Unita.tv

Nel contesto delle politiche giovanili del milanese, emergono segnali concreti su come i ragazzi vivono il presente e guardano al futuro. Le amministrazioni comunali, in particolare quelle di pessano e vimodrone, hanno deciso di confrontarsi direttamente con i giovani, raccogliendo testimonianze e dubbi reali. Un percorso iniziato durante l’inverno scorso con un contatto diretto in luoghi di aggregazione spontanei. L’obiettivo è sciogliere dubbi, superare difficoltà e elaborare strategie efficaci per supportare i ragazzi nella crescita.

Il dialogo diretto con i ragazzi: la scatola delle domande che rompe il silenzio

A pessano, gli educatori hanno incontrato i ragazzi nei parchi e ai punti di ritrovo più frequentati durante i mesi freddi. Il punto di partenza è stata una cassetta, chiamata “scatola delle domande”. Questa cassetta accoglieva per iscritto qualsiasi domanda o dubbio che i giovani volessero esprimere. Una modalità pensata per mettere da parte pregiudizi e facilitare una comunicazione spontanea. Questa iniziativa, denominata zero tabù, ha permesso di raccogliere una vasta gamma di questioni, alcune legate a difficoltà familiari e altre, più ampie, relative alla paura per il proprio futuro.

Parole di giuliana di rito sulla nascita di zero tabù

Giuliana di rito, vicesindaco e responsabile del progetto, ha spiegato che il nome zero tabù partiva proprio dalla volontà di creare uno spazio libero da giudizi e dallo scetticismo che spesso blocca la comunicazione tra adulti e giovani. Le risposte raccolte hanno messo in luce due temi centrali: la difficoltà nel dialogo con la famiglia e l’apprensione verso ciò che verrà, in particolare rispetto alle proprie prospettive e al senso di stabilità.

Questa esperienza, che ha coinvolto giovani con diverse esperienze di vita, ha permesso di farsi un’idea più chiara delle esigenze reali del territorio. I ragazzi, in effetti, hanno espresso con sincerità i loro problemi, dimostrando che molti nodi ancora non sciolti hanno origine in una mancanza di confronto autentico con gli adulti e con chi dovrebbe accompagnarli nel percorso di crescita.

Gli stati generali delle politiche giovanili a vimodrone: occasione di condivisione e collaborazione

L’appuntamento degli stati generali delle politiche giovanili, che si è tenuto questa mattina a vimodrone, ha rappresentato un momento per mettere a fuoco strategie condivise tra istituzioni, scuola e operatori sociali. Le amministrazioni locali hanno scelto di lavorare su due concetti chiave: condivisione e collaborazione. Si tratta di creare un fronte unito in grado di rispondere efficacemente ai bisogni dei ragazzi.

Una delle iniziative portate avanti con continuità riguarda il coinvolgimento precoce dei giovani nei servizi comunali. A vimodrone infatti, è in atto un progetto strutturato per accompagnare i ragazzi di quinta elementare al centro di aggregazione giovanile bar.cal. Questo percorso serve a far conoscere direttamente a un pubblico giovane le attività pensate per loro, abituandoli a spazi di ascolto e partecipazione reali.

Il valore dell’ingresso graduale nei centri di aggregazione

L’esperienza ha fatto emergere che l’ingresso graduale in uno spazio dedicato, dove i ragazzi possano sentirsi accolti e liberi di esprimersi, apre possibilità di confronto nuovo e può contribuire a prevenire situazioni di disagio. Il lavoro condiviso tra Comune, scuola e operatori sociali si dimostra quindi un passaggio cruciale per costruire un dialogo efficace e duraturo.

L’importanza del confronto sul campo per capire i bisogni reali dei giovani

Questa stagione di ascolto parte da una consapevolezza: i giovani spesso vivono un rapporto complicato con le famiglie e con chi dovrebbe guidarli, che spesso non riesce ad ascoltare con attenzione. Per questo, la scelta di uscire dagli uffici e recarsi direttamente nei luoghi frequentati dai ragazzi si rivela determinante. Ai parchetti e nelle piazze, il confronto diventa immediato, permette di cogliere il senso delle preoccupazioni e di intercettare i problemi prima che si radichino.

In pratica, il dialogo basato sulla fiducia e il rispetto è fondamentale per agganciare i giovani su temi di forte interesse, come le difficoltà emotive, le tensioni familiari e le domande sul domani. Le amministrazioni locali, quindi, lavorano per costruire un ambiente aperto dove le nuove generazioni possano trovare punti di riferimento non formali ma concreti.

Ascolto attivo e coinvolgimento della comunità

L’esempio della scatola delle domande e del centro bar.cal dimostra che l’ascolto attivo suscita risposte e apre la porta a iniziative mirate. Questi tentativi di costruire relazioni di fiducia cercano di agire su più fronti, sollecitando in parallelo la partecipazione delle famiglie, degli educatori e degli enti scolastici. Solo collaborando si possono immaginare percorsi sostenibili e risposte credibili al disagio giovanile.

Le sfide da affrontare per le amministrazioni comunali nel 2025

Il lavoro di ascolto volto a definire strategie di intervento evidenzia sfide importanti per i prossimi mesi. Le paure dei giovani sul loro futuro economico e sociale, i problemi nel dialogo con le famiglie, la necessità di spazi dove esprimersi restano questioni aperte. Un altro aspetto che si delinea è la necessità di mettere in rete i vari attori istituzionali e sociali, rafforzando il coordinamento tra scuole, enti locali e servizi per la gioventù.

La speranza è che momenti come gli stati generali di vimodrone non restino episodici ma diventino occasioni periodiche di confronto aperto. Le amministrazioni vogliono consolidare un metodo che parta dall’ascolto reale e concreto, capace di trasformare le esigenze espresse in azioni pubbliche e terreno per valutare soluzioni concrete.

Un impegno condiviso per un futuro migliore

Si capisce che intervenire sul disagio dei giovani richiede tempi lunghi e tante energie. Serve che istituzioni, operatori e famiglie si mobilitino insieme, per costruire risposte che vadano oltre il semplice soccorso, puntando a una presenza costante in grado di affrontare anche le piccole difficoltà quotidiane. In questo senso, il 2025 si apre con una nuova sensibilità verso le giovani generazioni nelle aree di pessano e vimodrone, un passo avanti verso un impegno più attento e organizzato.