
L'articolo presenta la via francigena e il cammino di San Francesco come itinerari storici e spirituali verso Roma, offrendo un’esperienza di viaggio lenta, immersa in natura, cultura e spiritualità, valorizzando paesaggi e borghi meno conosciuti. - Unita.tv
Tra le tante strade che conducono a Roma, poche sono conosciute per il loro valore storico e spirituale come la via francigena e il cammino di san francesco. Nel 2025, anno giubilare, questi itinerari attirano l’attenzione di chi cerca un viaggio lento, capace di far scoprire angoli meno noti del nostro paese e offrire un’esperienza profonda e personale. Questi percorsi non conducono solo alla basilica di san pietro, ma si snodano tra paesaggi naturali e borghi antichi, regalando a chi li percorre un contatto intenso con la cultura e la storia italiane.
Caratteristiche e sfide dei percorsi: dal turismo esperienziale alla pratica quotidiana
Percorrere la via francigena o il cammino di san francesco non significa solamente spostarsi da un luogo a un altro. Questi itinerari richiedono attrezzatura adeguata, preparazione fisica, e un’attitudine a vivere con semplicità. Lo zaino leggero, le scarpe robuste e un abbigliamento pratico sono l’essenziale per affrontare tappe spesso impegnative. I camminatori si organizzano con tappe in borghi o ostelli, scegliendo di fermarsi per riposare e scoprire comunità locali.
Questi percorsi non sono accessibili a tutti, soprattutto per chi ha problemi motori o non è abituato a lunghe camminate. Tuttavia, la varietà degli itinerari offre alternative con diversi livelli di difficoltà e lunghezza. Si può partire da piccoli centri abitati, pianificare soste in paesi ricchi di storia e arte, o affrontare tappe più lunghe immerse in natura. Il viaggio diventa così un’esperienza su misura, capace di adattarsi alle esigenze di chi lo sceglie.
Il turismo esperienziale si manifesta nella capacità di vivere il territorio senza forzare tempi o mete. L’attenzione si sposta sulle sensazioni, l’incontro con le persone e la totale immersione negli ambienti attraversati. Non è un elenco di luoghi da visitare velocemente, ma uno scambio continuo con ciò che si ha intorno. Gli aspetti culturali si legano a quelli naturalistici e spirituali, mettendo in risalto bellezze meno note e spesso dimenticate dal turismo di massa.
Connessioni culturali e itinerari europei verso roma
L’ultimo tratto del cammino verso Roma si incrocia con altri percorsi storici e culturali europei, come la romea strata, l’itinerario di Cirillo e Metodio, la romea germanica e la via amerina. Questi itinerari sono riconosciuti dal Consiglio d’Europa e rappresentano vie di pellegrinaggio e di scambio culturale che si sviluppano su diversi paesi del continente.
La convergenza di questi percorsi a Roma sottolinea il ruolo centrale della città come meta storica e religiosa, punto d’arrivo di pellegrinaggi millenari. La presenza di itinerari provenienti da diverse aree geografiche evidenzia anche l’importanza della mobilità a piedi come forma di viaggio e conoscenza.
Questi tracciati europei hanno origini antiche e si sono mantenuti vivi grazie a interventi di valorizzazione e manutenzione. Oggi vengono percorsi da chi cerca una vacanza diversa, fatta di cultura profonda e contatto con il territorio. Il ritorno a queste vie antiche rappresenta anche un modo per riscoprire modi di viaggiare sostenibili e rispettosi dell’ambiente.
Il cammino a piedi continua a raccontare storie di viaggiatori di ieri e di oggi, mettendo in luce il valore di esperienze che non si limitano al turismo convenzionale ma aprono finestre su altri tempi, altre sensibilità, altri ritmi di vita. Roma, con la sua attrazione senza tempo e la sua ricchezza culturale, resta la meta che unisce tutto questo in un’unica, sorprendente realtà.
La via francigena e il cammino di san francesco: un patrimonio di fede e natura
La via francigena è un’antica direttrice che partendo dalla Francia attraversa l’Italia fino a Roma, rappresentando un passaggio fondamentale per pellegrini e viaggiatori fin dal Medioevo. Parallelamente, il cammino di san francesco unisce luoghi legati alla figura di san francesco d’assisi, anche questo con un forte richiamo spirituale e culturale. Questi sentieri si intrecciano in un punto decisivo: la capitale del cattolicesimo, Roma, dove la meta finale è la basilica di san pietro.
Questo tipo di percorso suscita interesse anche fuori dal contesto religioso, perché piace a chi vuole abbandonare il turismo frenetico per immergersi in un’esperienza lenta, fatta di incontri, natura e cultura. Camminare giorno dopo giorno permette di apprezzare monumenti meno famosi, piccoli borghi e paesaggi che raccontano storie antiche, tutte lungo strade che per secoli hanno visto passare numerosi viaggiatori. Il silenzio dei boschi, l’aria fresca, il cambio di paesaggi tra colline e vallate, sono parte integrante di questa avventura.
Il cammino rappresenta inoltre una sfida personale, un modo per rallentare il ritmo e riconnettersi con aspetti spesso nascosti della propria vita. Tutto ciò senza fretta, elementi che trasformano il tragitto in qualcosa di più grande del semplice spostamento, e che spiega la crescente popolarità di queste vie tra chi cerca una dimensione più autentica di viaggio.
Dalla penultima tappa della via francigena al cuore di roma: il tratto campagnano-la storta
Un esempio concreto si trova nella penultima tappa della via francigena, che collega Campagnano di Roma a La Storta. Campagnano è un borgo medievale situato in provincia di Roma, noto per il suo aspetto caratteristico e la posizione su una roccia tufacea che domina la valle del Baccano. Il paesino si presenta come un quadro d’altri tempi, soprattutto al tramonto, quando la luce sottolinea gli angoli della struttura e conferisce un’aura particolare.
Da qui parte un sentiero che conduce a Roma, attraversando zone di interesse storico e naturalistico. La valle del Sorbo offre spazi verdi e rilassanti, mentre il passaggio per Formello dà la possibilità di visitare un piccolo centro con origini etrusche. Qui si trova anche il Palazzo Chigi, all’interno del quale c’è un ostello chiamato Maripara, punto di ristoro e riposo per i camminatori.
Il percorso prosegue verso l’Isola Farnese, un piccolo borgo immerso nel parco di Veio, un’area protetta dove natura e storia convivono tra boschi e testimonianze medievali. Questo tratto tra Campagnano e La Storta regala paesaggi che evocano epoche passate, così come atmosfere rare da trovare altrove.
A La Storta, situata ormai all’interno del grande raccordo anulare, si arriva ai confini della capitale. Da qui partono gli ultimi chilometri verso San Pietro, attraversando zone verdi come il parco dell’Insugherata e il parco di Monte Mario. Il percorso offre una vista sulle mura vaticane, segnando il passaggio dal viaggio rural-spirituale alla vita urbana e turistica di Roma.