Papa Leone XIV saluta il giro d’Italia durante il passaggio nella città del Vaticano il 1 giugno 2025
Il Giro d’Italia entra per la prima volta nella città del Vaticano, unendo sport, cultura e spiritualità in un percorso che attraversa luoghi storici e significativi il 1 giugno.

Il Giro d’Italia attraverserà per la prima volta la città del Vaticano, unendo sport, arte e spiritualità in un evento storico che celebra il valore culturale e educativo dello sport. - Unita.tv
Il Giro d’Italia, uno degli eventi ciclistici più importanti nel calendario sportivo italiano, si appresta a entrare per la prima volta nella storia in un luogo unico, la città del Vaticano. Domenica 1 giugno alle 15.30, papa leone XIV saluterà i ciclisti durante il loro passaggio, un momento che unisce sport, cultura e spiritualità in modo inedito. Il percorso attraverserà una parte del territorio vaticano, offrendo ai corridori un’esperienza che va oltre la semplice gara, legando la corsa a luoghi di grande valore artistico e religioso.
La genesi del passaggio del giro d’italia nel vaticano
L’idea di far entrare il Giro d’Italia nel cuore del cattolicesimo è nata il 28 ottobre 2021. In quella data, durante una cerimonia dedicata ad Athletica Vaticana che ha ricevuto il riconoscimento ufficiale dall’Unione Ciclistica Internazionale, è stata lanciata la proposta di questo evento unico. Il progetto è stato pensato come la “prima tappa” in vista del Giubileo dello Sport, programmato per metà giugno 2025. Il valore simbolico dell’iniziativa è stato sottolineato il 29 aprile durante una conferenza al Campidoglio, alla presenza del vescovo Paul Tighe, responsabile del Dicastero per la Cultura e l’educazione, che ne ha presentato i dettagli.
Questo passaggio rappresenta un gesto che va oltre il semplice percorso ciclistico. È un invito a riconoscere l’importanza dello sport come leva educativa e culturale, integrando attività sportive in un contesto come quello vaticano, dove arte e fede si incontrano da secoli.
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Il percorso dentro la città del vaticano: luoghi, storia e spiritualità
La tappa decisiva partirà dalle Terme di Caracalla, uno dei siti storici più significativi di Roma. Da qui, i ciclisti si muoveranno in modalità non competitiva verso l’ingresso del Vaticano da via Paolo VI, passando per l’ingresso del Petriano. Il tracciato interno attraversa quasi 3 chilometri di storia e natura, tracciando un percorso che unisce la ricchezza artistica con la spiritualità del luogo.
Durante il passaggio, i corridori pedaleranno accanto alla basilica di San Pietro e alla sua sagrestia, saranno vicini ai Giardini Vaticani e alla chiesa di Santo Stefano degli Abissini, un sito poco conosciuto ma di grande valenza storica. Inoltre, il percorso sfiorerà la stazione ferroviaria e il Palazzo del Governatorato, punti nodali della struttura vaticana.
Non mancheranno luoghi carichi di significato come il monastero Mater Ecclesiae e la Grotta della Madonna di Lourdes. L’itinerario salirà fino alla Torre di San Giovanni e all’eliporto, per poi fiancheggiare le mura del Vaticano lungo quello che viene chiamato il “percorso mariano”. Questa parte si snoda tra arte e simboli religiosi, offrendo ai ciclisti uno spettacolo raro.
La tradizione sportiva nel contesto vaticano e la conclusione della tappa
Un elemento interessante del tracciato riguarda via delle Fondamenta, una strada che si snoda sotto la Cappella Sistina e accanto all’abside della basilica di San Pietro. Qui, i ciclisti attraverseranno un luogo in cui la storia dell’arte e della fede si intrecciano da secoli, offrendo uno scenario insolito per una corsa. La toponomastica stessa ricorda eventi sportivi organizzati all’inizio del Novecento da papa Pio X, richiamando una memoria di gare nate per promuovere lo sport anche in ambito religioso.
Il tracciato si conclude nel piazzale di Santa Marta, punto d’uscita dalla città del Vaticano tramite la Porta sul vicolo del Perugino. Fuori dalle mura vaticane, in territorio italiano, verrà dato il via ufficiale all’ultima tappa del Giro d’Italia numero 108, che riprende l’aspetto agonistico della competizione.
Questo passaggio del Giro d’Italia nel piccolo stato rappresenta un appuntamento senza precedenti nel mondo del ciclismo. Il collegamento tra sport e spiritualità si esplicita attraverso un itinerario che mette in risalto arte, natura e luoghi di culto, in un evento che rinforza il legame tra cultura e fatica fisica degli atleti.