Il nuovo pontificato di papa Leone XIV si apre senza nomine immediate nella Curia romana. La Santa Sede ha annunciato che i dirigenti attuali continueranno a svolgere temporaneamente i loro incarichi, mentre il papa prende tempo per scegliere i suoi collaboratori. Le aspettative si concentrano su una gestione attenta e condivisa, anche su temi come il ruolo delle donne e la continuità con l’eredità di papa Francesco.
L’inizio del pontificato tra prudenza e continuitÃ
Papa Leone XIV, eletto di recente, non ha ancora svelato le figure che formeranno il suo governo all’interno della Curia romana. Finora non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma in colloqui privati con i cardinali ha espresso il desiderio di procedere con scelte collettive, segnando un cambiamento rispetto a nomine immediate e individuali. Questo atteggiamento richiama la sua lunga esperienza nel governo della Chiesa, maturata come prefetto del Dicastero dei vescovi, incarico che porta a conoscere bene dinamiche e responsabilità nell’amministrazione ecclesiastica.
Gestione provvisoria e riflessione
La Santa Sede ha reso noto che le attuali autorità e i dirigenti delle istituzioni della Curia continueranno a esercitare i loro compiti in via provvisoria, con espressioni come «donec aliter provideatur», cioè fino a quando non si disporrà diversamente. Questo segnale indica una pausa nel rinnovamento della squadra, sottolineando l’importanza di un periodo di riflessione, dialogo e preghiera prima di nominare o confermare ruoli chiave.
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Le stime oscillano da tre mesi a sei per completare questa fase di valutazione. Alcune posizioni necessitano di una copertura rapida, a cominciare da quella lasciata vacante dallo stesso papa Leone XIV. Non si tratta solo di scegliere persone a caso, ma di definire le linee guida del pontificato, soprattutto riguardo a questioni sensibili come il posto delle donne negli incarichi più rilevanti, già oggetto di una svolta con papa Francesco.
Suor Nathalie Becquart e il peso della sinodalitÃ
Tra le personalità emerse negli ultimi giorni figura suor Nathalie Becquart, sottosegretaria del Sinodo dei vescovi, da anni vicina al nuovo papa anche sul piano personale e spirituale. La sua presenza è emersa prepotentemente dopo l’immagine pubblica del primo selfie pontificio in cui appare insieme a papa Leone XIV, scattato il giovedì sera successivo al conclave nel cortile vaticano. Con lei c’erano anche suor Laurence Loubières, superiora dell’Ordine delle Missionarie di Cristo Gesù, e la teologa Anna Rowlands.
Un profilo unico tra fede e competenze
Suor Nathalie non è una semplice religiose con esperienza istituzionale. Prima di entrare nel monastero nel 1995, si era formata nel campo del marketing e della comunicazione e possiede una laurea in imprenditoria. Il suo ruolo è cruciale nel promuovere la sinodalità , il modello partecipativo che papa Francesco ha spinto con decisione. Non a caso è tra i pochi nomi dati tra quelli che potrebbero ricevere incarichi di rilievo nel nuovo assetto della Curia. Il suo profilo unisce competenze pratiche e apertura al dialogo, elementi essenziali in una fase di cambiamento.
I possibili protagonisti della nuova curia
Gli sguardi sono rivolti a figure che finora hanno avuto un rapporto stretto con papa Leone XIV o che incarnano una linea ecclesiale in sintonia con la sua visione. Tra questi, spicca l’arcivescovo Luis MarÃn de San MartÃn, teologo madrileno e agostiniano come il pontefice. La sua esperienza e spiritualità riflettono un approccio basato sul discernimento, ponendolo come candidato credibile al ruolo di sostituto per gli Affari generali, ovvero una posizione centrale nella Segreteria di Stato.
Altri nomi di rilievo
Altri nomi importanti emergono nell’entourage del papa. Padre Alejandro Moral Antón, Priore Generale degli Agostiniani e spagnolo pure lui, ha già ricevuto una telefonata da papa Leone XIV e gode della sua stima per concretezza e spiritualità . L’arcivescovo romano Fabio Fabene, recentemente nominato Segretario del Dicastero delle Cause dei Santi, figura entro la cerchia degli uomini fidati. A questi si aggiunge Ilson de Jesus Montanari, vice Camerlengo e Segretario della Congregazione per i Vescovi, il quale rappresenta una nuova generazione di dirigenti vaticani.
Nella lista delle figure che il papa potrebbe confermare o valorizzare spicca anche il cardinale polacco Konrad Krajewski, Elemosiniere, noto per la sua dedizione e vicinanza ai valori di papa Giovanni Paolo II. Questa rosa di nomi testimonia una possibile continuità generazionale e spirituale, ma anche una scelta attenta alle capacità di governo e di servizio.
Tempistiche e sfide per definire la governace vaticana
Il pontificato di papa Leone XIV appare come un processo in divenire. I mesi che seguiranno saranno cruciali per definire un gruppo di lavoro capace di affiancarlo nei delicati compiti della Curia romana. La prudenza con cui si procede testimonia una volontà di evitare decisioni affrettate, privilegiando la riflessione e la condivisione.
Lo scenario presenta diverse criticità : la necessità di mantenere l’ordine e il funzionamento nell’immediato, integrare nuove figure in ruoli strategici e rispondere a richieste crescenti, tra cui il coinvolgimento delle donne e il dialogo con le realtà più vive della Chiesa. L’equilibrio tra tradizione e innovazione resterà un nodo da sciogliere, così come la gestione delle aspettative dell’opinione pubblica e del clero.
I prossimi mesi faranno emergere la fisionomia concreta di questo pontificato e la capacità di papa Leone XIV di indirizzare la Chiesa cattolica verso il futuro, mantenendo però saldi i valori fondamentali del suo mandato.