Home Padre michel scomparso a fiumicino ritrovato dopo ore di smarrimento e paura

Padre michel scomparso a fiumicino ritrovato dopo ore di smarrimento e paura

Un sacerdote belga di 90 anni, affetto da demenza senile, si è perso all’aeroporto di Fiumicino dopo l’arrivo da Vienna, ma è stato ritrovato grazie alla pronta risposta della polizia.

Padre_michel_scomparso_a_fiumi

Un sacerdote belga di 90 anni affetto da demenza si è perso all’aeroporto di Fiumicino dopo l’arrivo da Vienna; grazie all’intervento della polizia aeroportuale è stato ritrovato sano e salvo. - Unita.tv

Il 90enne sacerdote belga affetto da demenza senile è arrivato dall’aeroporto di Vienna a fiumicino, ma si è perso nel grande scalo romano scatenando una ricerca serrata. Dietro le quinte la macchina della sicurezza ha seguito passo passo le tracce fino al ritrovamento.

La partenza e l’arrivo a fiumicino: una giornata che doveva essere tranquilla

Padre michel, un sacerdote con 90 anni sulle spalle, era partito da Vienna diretto a Roma. La sorella, che vive da tempo a Ladispoli, lo aspettava all’aeroporto di fiumicino per trascorrere insieme qualche giorno. Tutto era pianificato nei minimi dettagli: dall’assistenza in aeroporto alle istruzioni ripetute più volte sul viaggio e i contatti da utilizzare in caso di bisogno.

Nonostante questo, poco dopo l’atterraggio qualcosa ha preso una piega diversa. Appena uscito dal volo, padre michel ha avuto un episodio di disorientamento improvviso. Si è perso tra i corridoi e le sale del terminal T1, senza capire dove fosse né cosa lo stesse aspettando. La sua demenza senile ha reso difficile che potesse chiedere aiuto in modo chiaro.

L’allarme e la ricerca: la polaria scatta all’azione

La sorella, fermandosi al punto d’incontro, non ha visto il fratello. Dopo ore di attesa, spaventata ha presentato denuncia al commissariato di ladispoli, segnalando la scomparsa del sacerdote. L’allarme è stato subito raccolto dalla polizia aeroportuale, detta polaria, che ha messo in moto tutte le risorse a disposizione.

Decine di agenti si sono messi a scandagliare gli spazi di fiumicino, seguendo le telecamere di sorveglianza e interrogando eventuali testimoni. Ogni angolo del terminal è stato passato al setaccio. La tensione cresceva man mano che le ore trascorrevano senza notizie, ma nessuno si è arreso. La prontezza e la costanza nel coordinare i controlli hanno confermato quanto sia cruciale la rete di sicurezza dell’aeroporto.

Il ritrovamento e il ritorno alla calma

Nel tardo pomeriggio, padre michel è stato individuato nei pressi della porta 1 del terminal partenze internazionali. Il suo volto, segnato dalla stanchezza e dallo smarrimento, ha fatto scattare l’intervento immediato. È stato accompagnato negli uffici della polaria, dove ha ricevuto assistenza medica e conforto.

Grazie al lavoro coordinato e alla rapida risposta, il sacerdote è tornato finalmente tra le braccia della sorella. L’allarme si è spento, lasciando spazio alla gioia di un ritrovamento senza danni fisici. L’episodio ha messo in evidenza la complessità di gestire situazioni delicate all’interno di grandi strutture e l’importanza di un supporto costante per chi soffre di patologie come la demenza.

Un esempio di collaborazione efficace

Questo caso resta un esempio di come la collaborazione tra familiari e forze dell’ordine si riveli decisiva in momenti di difficoltà. A fiumicino il lavoro paziente e silenzioso degli agenti ha portato a una conclusione rassicurante dopo ore di angoscia e confusione.