Paderno dugnano e autostrada a52, le mitigazioni ambientali ancora rallentate dopo più di dieci anni
Ritardi nelle mitigazioni ambientali dell’autostrada A52 a Paderno Dugnano, con Legambiente che denuncia responsabilità divise tra enti e mancanza di un osservatorio per garantire trasparenza e controllo.

Il progetto di mitigazioni ambientali sull’autostrada A52 a Paderno Dugnano accumula ritardi a causa di complicazioni burocratiche e mancanza di coordinamento, lasciando la comunità in attesa di interventi concreti per ridurre l’impatto ambientale. - Unita.tv
La realizzazione delle mitigazioni ambientali legate all’autostrada A52, già nota come Rho-Monza, continua a subire ritardi a Paderno dugnano, cittadina alle porte di Milano. Il progetto, avviato oltre un decennio fa, avrebbe dovuto introdurre barriere antirumore, piantumazioni e altre misure per ridurre l’impatto ambientale della viabilità. Dopo anni di attese, le opere tardano a partire e i cittadini rimangono in attesa di segnali concreti. Legambiente, uno degli attori più attivi nel monitoraggio della vicenda, denuncia pesanti ritardi e criticità legate a responsabilità e gestione burocratica dell’intervento.
Stato attuale delle mitigazioni e ritardi accumulati
Il piano di mitigazione legato all’autostrada A52 ha attraversato diverse fasi progettuali e amministrative senza però ottenere risultati concreti sul campo. Nel luglio 2022, sembrava che tutto stesse per concludersi con l’avvio delle piantumazioni previste per l’autunno del 2024. Legambiente di Paderno dugnano aveva riferito che l’azienda Serravalle, gestore della rete autostradale, aveva già acquistato gli alberi necessari a garantire copertura verde a “pronto effetto”. Eppure, oggi, nel 2025, non si registrano ancora segni di tali attività.
Il ritardo prolungato genera una forte frustrazione nelle comunità locali, che si aspettavano interventi concreti per mitigare l’inquinamento acustico e atmosferico derivante dal traffico sull’A52. Il progetto rimane congelato, nonostante i fondi stanziati e le soluzioni avanzate messe nero su bianco anni fa. Persiste così l’attesa di un calendario operativo chiaro, con tempi definiti per l’avvio delle opere. Dal punto di vista ambientale, questa situazione compromette la possibilità di migliorare la qualità di vita degli abitanti del territorio.
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Complicazioni burocratiche e responsabilità divise tra enti
Dietro a questo stallo si nasconde una fitta rete di responsabilità distribuite tra più enti. Serravalle, la Città metropolitana di Milano, i ministeri dell’Ambiente, delle Infrastrutture e delle Finanze, nonché il comune di Paderno dugnano si trovano coinvolti ma senza un gioco di squadra efficace. A complicare la situazione è la mancanza dell’osservatorio ambientale, organismo istituito nel 2014 per monitorare che i lavori rispettassero gli impegni ambientalistici.
L’osservatorio, voluto dal ministero, ha cessato la sua attività nel 2018, lasciando vacante la fascia di controllo indipendente e di garanzia. Da quel momento, la supervisione dell’intero intervento è passata di fatto nelle mani di Serravalle, senza un organismo terzo che potesse vigilare in modo trasparente. Legambiente sottolinea che questa dinamica ha bloccato ogni svolta, indebolendo la fiducia nella gestione del progetto. L’assenza di un coordinamento certo e trasparente contribuisce a mantenere la situazione nel limbo, senza risposte definitive.
Dettagli del piano di mitigazione e aspetti finanziari
Il piano approvato prevede una serie di misure per ridurre l’impatto ambientale dell’autostrada nel tratto interessato. Tra queste ci sono dune e piantumazioni rapide, gallerie foniche per limitare i rumori del traffico, aree filtro con piante e barriere antirumore tradizionali. Le soluzioni erano state presentate come un modello replicabile e premiato a eventi internazionali come il World Forum on Urban Forests del 2018 e la Triennale di Milano del 2019.
Dal punto di vista finanziario, le risorse necessarie provengono dai pedaggi autostradali, che Serravalle trattiene per realizzare le opere invece di versarli direttamente al ministero delle infrastrutture. Questa modalità di gestione economica deve ricevere la certificazione da parte della Corte dei conti, che svolge un controllo sulla corretta amministrazione dei fondi pubblici. La cosiddetta “bollinatura” è prevista per la primavera-estate del 2025. Solo dopo questa approvazione scatteranno le gare per l’assegnazione dei lavori e i cantieri potranno aprire.
Per ora, la comunità di Paderno dugnano attende che la nuova fase della procedura si concluda. La lenta attesa è alimentata dalla complessità degli iter burocratici che fissano scadenze imprevedibili e lunghe.
Il ruolo di serravalle e i prossimi passi previsti
Serravalle gestisce sia l’autostrada sia le risorse destinate alle mitigazioni, un ruolo delicato che genera qualche perplessità su tempi e trasparenza. L’azienda ha già dimostrato di avere in possesso il materiale necessario, ma attendere la bollinatura della Corte dei conti rimane indispensabile per dare avvio alle operazioni.
Dopo l’ok della magistratura contabile, il processo prevede la pubblicazione dei bandi per affidare i lavori di direzione e realizzazione. Solo allora potremo assistere al vero e proprio avvio delle opere. Questo passaggio burocratico, che sembrava vicino nel 2022, si è allungato fino a oggi, diventando un nodo cruciale.
Non mancano le aspettative in città, ma anche un certo scoramento per un progetto che, per varie ragioni, ha accumulato troppi anni senza progressi tangibili. La volontà di vedere le misure anti-inquinamento realizzate rimane viva, soprattutto in vista delle pressioni ambientali crescenti in molte aree urbane italiane, Paderno dugnano compresa.