Operazione italo-romena porta all’arresto di otto persone per furti di trattori fra lombardia e veneto

Un’indagine congiunta tra polizia italiana e romena ha portato all’arresto di otto persone coinvolte in furti di trattori e macchinari agricoli per un valore superiore a 1,6 milioni di euro.
Un’operazione congiunta tra polizia italiana e romena ha smantellato una banda che rubava trattori e macchinari agricoli in Lombardia e Veneto, arrestando otto persone e recuperando mezzi per oltre 1,6 milioni di euro. - Unita.tv

Un’indagine congiunta tra le forze dell’ordine italiane e romene ha fermato otto persone coinvolte in una serie di furti di trattori e macchinari agricoli nelle province di Milano, Brescia e Venezia. I mezzi rubati, dal valore complessivo stimato in oltre 1,6 milioni di euro, venivano trasferiti rapidamente all’estero grazie a una rete ben organizzata. Questa collaborazione internazionale ha permesso di smantellare una banda che opera con tecniche precise e violente.

La mappa dei furti tra lombardia e veneto e il recupero dei macchinari

Dal luglio 2024 fino a febbraio 2025 i furti di macchinari agricoli nelle campagne delle province italiane hanno attirato l’attenzione delle autorità. I trattori e altri mezzi venivano rubati principalmente in Lombardia, nelle zone di Milano e Brescia, e in Veneto, soprattutto sul territorio veneziano. Questi furti non erano casuali ma mirati, con un valore che supera 1,6 milioni di euro solo per i mezzi recuperati.

Le indagini hanno permesso di rintracciare i macchinari e di bloccare otto individui nella provincia romena di Iasi, vicino alla Moldavia, confermando che i furti non restavano confinati in Italia ma facevano parte di un traffico internazionale. Nel corso dei raid, le forze dell’ordine hanno sequestrato decine di mezzi che erano stati rubati da fattorie e imprese agricole. Questi strumenti multiformi consentevano ai ladri di operare con rapidità e precisione, condizionando pesantemente il lavoro degli agricoltori locali.

Modus operandi paramilitare della banda e logistica del trasporto

Le modalità con cui gli arrestati agivano sono state definite dagli investigatori come “paramilitari”. I furti avvenivano attraverso attacchi rapidissimi, studiati per non lasciar scampo ai proprietari o a chi vigilava sulle proprietà rubate. Dopo il blitz, i macchinari venivano caricati su camion con targhe slovene e portati a circa 100 chilometri dal luogo del furto.

Poi passavano a un secondo trasferimento, dove venivano nascosti su altri mezzi per uscire dall’Italia attraverso documenti falsificati. Questi documenti riportavano codici tecnici diversi rispetto agli originali, così da indebolire eventuali controlli. Tale meccanismo è stato confermato da almeno otto trasporti documentati tra la scorsa estate e l’inverno. Gli investigatori stanno ancora ricostruendo la complessa rete di appoggi sul territorio, che permette a questa banda di muoversi senza difficoltà, e potrebbero emettere altri mandati di arresto nei prossimi giorni.

Questa struttura di azione spiega la velocità e la difficoltà di contrasto ai furti, visto che i mezzi erano subito portati fuori dal territorio italiano e nascosti dietro false identità. Non solo camion ma anche punti di appoggio e magazzini temporanei hanno consentito l’operatività dei ladri senza interruzioni.

Il ruolo delle forze dell’ordine e il commento dall’assessorato all’agricoltura

L’operazione ha visto un lavoro congiunto tra polizia italiana e romena con il supporto delle autorità locali in entrambe le nazioni. Senza questo coordinamento, avrebbero avuto difficoltà a seguire i mezzi e a individuare il punto esatto dove i trattori erano nascosti o trasportati. L’arresto degli otto rappresenta un passo avanti nel contrasto a un fenomeno che danneggia pesantemente il settore agricolo, soprattutto nelle regioni interessate.

Alessandro Beduschi, assessore regionale all’Agricoltura della Lombardia, ha presentato i dettagli dell’operazione e sottolineato la dimensione europea del problema. Ha dichiarato che i furti di mezzi agricoli sono ormai un male che va oltre il semplice atto criminale locale, configurandosi come parte di un’organizzazione internazionale ben strutturata. Ha ringraziato le forze dell’ordine per aver messo a segno un intervento che restituisce speranza a imprese agricole messe a dura prova da queste azioni.

Le indagini proseguiranno con l’obiettivo di identificare ulteriori membri della rete criminale e recuperare altri mezzi spariti. Nel frattempo, gli agricoltori seguono con attenzione i sviluppi di questa operazione che, in un territorio ricco di aziende agricole, fa luce su dinamiche di criminalità che vanno affrontate con strumenti condivisi in Europa.