Operazione cubisia connection: sgominato a Catania gruppo mafioso attivo nel traffico di droga tra aci catena e acireale
Operazione “Cubisia Connection” dei carabinieri a Catania porta all’arresto di 14 indagati legati alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano, coinvolti nel traffico di droga e violenze sul territorio.

I carabinieri di Catania hanno arrestato 14 persone legate alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano, coinvolte in un traffico di droga e armi tra Catania e Reggio Calabria, nell’ambito dell’operazione “Cubisia connection”. - Unita.tv
Un’articolata azione dei carabinieri a Catania ha portato davanti a un giudice 14 indagati, riconosciuti come parte di un gruppo criminale legato alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano. Si tratta di un’organizzazione che controllava il traffico di cocaina, crack, marijuana e skunk nelle zone di Aci Catena e Acireale. L’azione ha coinvolto forze speciali e reparti con competenze specifiche, allo scopo di bloccare questo giro di droga e intimidazioni collegato a Cosa nostra.
Dettagli dell’operazione e arresti nelle province di catania e reggio calabria
Il 2025 ha visto un intervento massiccio dei carabinieri del comando provinciale di Catania, che in collaborazione con unità specializzate come lo squadrone eliportato “Cacciatori Sicilia”, unità cinofile, elicotteri e la prima risposta dei reparti d’intervento, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Catania. La misura è stata richiesta dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura etnea.
I destinatari della custodia sono 14 persone, dislocate tra le province di Catania e Reggio Calabria, alcune delle quali già note per coinvolgimenti criminali. Di queste, dieci, tra cui una donna, sono finite in carcere, mentre due sono agli arresti domiciliari e altre due hanno l’obbligo di dimora in determinate località. Questo dispositivo giudiziario punta a fermare un’attività criminale radicata, che ha lasciato traccia di violenze, armi illegali e gestione di stupefacenti su larga scala.
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Il collegamento con la famiglia mafiosa santapaola-ercolano e le attività illecite
Secondo gli accertamenti dei carabinieri della compagnia di Acireale, gli indagati fanno parte di una cellula strettamente connessa alla famiglia Santapaola-Ercolano. Questo gruppo mafioso di Cosa nostra detiene una notevole influenza sul territorio etneo, controllando la distribuzione di diverse droghe tra cui cocaina e crack, ma anche marijuana e una variante più potente chiamata skunk.
La Procura di Catania ha potuto chiarire che il gruppo criminale non si limitava a importare e vendere stupefacenti, ma si serviva anche di armi detenute illegalmente per affermare la propria supremazia. La presenza mafiosa si traduce in violenze e intimidazioni verso chiunque cercasse di ostacolare il traffico, o che si trovasse a interventi giudiziari o di polizia. Non si tratta solo di un business illegale ma di un sistema violento, in cui il vincolo associativo garantisce il potere del gruppo su vaste aree urbane.
Le indagini e il ruolo degli investigatori nella ricostruzione dell’organizzazione
La compagnia carabinieri di Acireale, incaricata delle indagini, ha svolto un lavoro approfondito sul campo per mesi, monitorando movimenti, transazioni e segnalazioni di violenze legate a un controllo sistematico delle piazze di spaccio. Attraverso intercettazioni e appostamenti, gli inquirenti hanno potuto delineare la struttura del gruppo e le sue attività, che coinvolgevano non solo distribuzione di sostanze ma anche detenzione illegale di armi e casi di lesioni aggravate.
Un aspetto centrale emerge dal ruolo intimidatorio legato al possibile uso della violenza per mantenere il controllo del territorio. Questa organizzazione si appoggiava alla sua appartenenza mafiosa per frenare rivalità ed eliminare ogni forma di opposizione, un meccanismo tipico di Cosa nostra ma che qui assume la forma concreta di un traffico di droga interconnesso con la criminalità calabrese.
Lo svolgimento dell’operazione cubisia connection e le prospettive future
L’operazione che ha portato agli arresti è stata chiamata “Cubisia connection”. Non si tratta di un blitz isolato, ma di un intervento corposo, ancora in corso in varie zone del Catanese e della Calabria, finalizzato a sciogliere le maglie di un traffico che trova terreno fertile nel tessuto urbano di piccole e medie città.
Oltre ai 14 arresti, si susseguono controlli e approfondimenti che potrebbero portare a ulteriori sviluppi per accertare altri collegamenti e reti di spaccio organizzate. Non è raro che queste azioni comportino una risposta anche in termini di sicurezza per le comunità coinvolte. La finalità rimane quella di frenare un’escalation di illeciti che undermina la convivenza civile e la legalità nelle aree periferiche di Catania e Reggio Calabria.