Opera al voto dopo le dimissioni della sindaca Barbieri: tre candidati in lizza per il comune
A Opera, si vota per il nuovo sindaco dopo le dimissioni di Barbara Barbieri. Tre candidati in competizione: Ettore Fusco per il centrodestra, Giuseppe Calcagno per il centrosinistra e Fabiana Di Pino con “Opera Prima”.

A Opera, Comune in provincia di Milano, si vota per un nuovo sindaco dopo le dimissioni di Barbara Barbieri. Tre candidati si sfidano: l’ex sindaco Ettore Fusco (centrodestra), Giuseppe Calcagno (centrosinistra) e Fabiana Di Pino con la lista civica "Opera Prima". - Unita.tv
A Opera, comune con poco meno di 15 mila abitanti in provincia di Milano, si torna a votare per eleggere il nuovo sindaco dopo le dimissioni di Barbara Barbieri, avvenute a metà mandato. La tornata elettorale risulta decisiva e senza ballottaggio, visto il numero di abitanti che esclude la seconda fase. Già da lunedì 2025 si conoscerà chi guiderà la città per i prossimi anni, in un clima politico caratterizzato da tre candidati con proposte e storie diverse.
Il centrodestra punta sull’esperienza di ettore fusco
Il centrodestra ha scelto Ettore Fusco come candidato sindaco per questa tornata elettorale. Fusco, già sindaco di Opera per dieci anni, ricopre un ruolo di rilievo nel territorio avendo anche fatto parte del consiglio della città metropolitana. La coalizione che lo sostiene è composta da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Noi Moderati, un fronte unito che punta sulla sua esperienza amministrativa.
Un passato solido
Il suo passato da primo cittadino rappresenta un elemento chiave per la campagna elettorale, soprattutto per chi cerca stabilità e continuità. Fusco gode di una buona conoscenza del territorio e delle dinamiche locali, dopo anni passati nel governo di Opera. Il suo impegno precedente ha lasciato segni evidenti nella città, influenzando la gestione dei servizi e delle infrastrutture. Questa candidatura segna un tentativo del centrodestra di tornare alla guida del comune dopo le recenti difficoltà politiche.
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La nuova proposta del centrosinistra con giuseppe calcagno
Il centrosinistra sceglie un volto nuovo per affrontare le elezioni di Opera: Giuseppe Calcagno, sostenuto dal Partito Democratico, Italia Viva e indipendenti del centrosinistra del fare. Calcagno, 52 anni, vive a Opera dal 2010 con la famiglia e si presenta come un candidato con competenze tecniche solide e una forte motivazione personale per rilanciare il comune.
Una sfida per il centrosinistra
La sua candidatura arriva in un momento di necessità per il centrosinistra che, dopo le dimissioni targate Barbieri e la spaccatura della maggioranza, punta su un profilo fresco e non ancora noto alla politica locale. Calcagno porta con sé l’intento di superare le divisioni e costruire un progetto che possa rispondere alle esigenze dei cittadini, basandosi su un approccio pratico e mirato. “Questo rappresenta una sfida per il centrosinistra che cerca di risollevarsi da un periodo complicato, presentando una figura che appare decisa a farsi ascoltare e a cambiare passo.”
La lista civica “opera prima” con fabiana di pino nel mezzo del confronto politico
La competizione elettorale di Opera è arricchita da una terza forza: la lista civica apartitica “Opera Prima”, guidata da Fabiana Di Pino. Di Pino, 47 anni, ha un profilo legato al lavoro amministrativo nel comune, dove ha operato per oltre 23 anni in diversi settori. Attualmente lavora in un altro ente, ma resta una figura conosciuta e radicata nel territorio.
Un’opzione alternativa
Questa lista civica si pone come alternativa ai due principali schieramenti, offrendo un’opzione diversa, non condizionata dai partiti tradizionali. L’esperienza amministrativa di Di Pino mette sul tavolo una visione pratico-operativa della gestione cittadina, basata sulla conoscenza diretta delle procedure e delle esigenze dei cittadini. “Opera Prima potrebbe intercettare il voto di chi cerca continuità ma vuole allo stesso tempo una discontinuità con i partiti politici più radicati.” La sua posizione potrebbe influenzare l’esito, soprattutto in una contesa senza ballottaggio, dove ogni voto conta.
La storia politica recente di opera e le dimissioni di barbara barbieri
Dopo il decennio di Ettore Fusco, Opera ha vissuto una fase politica turbolenta che ha visto due sindaci succedersi nella guida della città. Antonino Nucera, espressione di Forza Italia e Lega, è stato commissariato per vicende giudiziarie che ne hanno interrotto il mandato. La sua amministrazione ha lasciato uno strascico di tensioni all’interno della maggioranza.
Passaggi difficili nella guida di opera
Dopo Nucera, il ruolo di sindaca è passato a Barbara Barbieri, esponente del centrosinistra. Anche lei è stata commissariata, ma in un contesto diverso, dovuto principalmente a una spaccatura interna alla sua coalizione. Le dimissioni di Barbieri a metà mandato hanno aperto la strada a questa tornata elettorale anticipata, con l’obiettivo di riportare stabilità all’interno degli uffici comunali e tra i cittadini.
Il clima politico di Opera riflette una storia recente segnata da difficoltà amministrative e da un equilibrio instabile tra schieramenti. Questi fattori hanno reso particolarmente sentito il voto del 2025, chiamato a scrivere una nuova pagina per la città e a scegliere un sindaco capace di affrontare le sfide immediate e future.
L’appuntamento al voto di Opera si presenta come un momento decisivo per la città, con tre candidati che rappresentano opzioni ben definite e radicate in esperienze diverse. La ridotta popolazione e l’assenza di ballottaggio spingono a un verdetto secco, già entro la settimana. Il risultato avrà ripercussioni sulla governance, la gestione dei servizi e la direzione politica del comune per i prossimi anni.