Omicidio in via verro a milano, 15enne uccide l’ex vicina 82enne senza un movente chiaro
Una donna di 82 anni, Teresa Meneghetti, è stata uccisa a Milano da un ragazzo di 15 anni. L’omicidio avviene in un contesto preoccupante di violenza giovanile in Lombardia.

A Milano, nel quartiere Vigentino, un ragazzo di 15 anni ha ucciso senza apparente motivo una donna di 82 anni, sua ex vicina. Il caso evidenzia l’aumento di violenze giovanili in Lombardia, con le autorità che intensificano i controlli su minori a rischio. - Unita.tv
Una tragedia scuote il quartiere Vigentino a Milano, dove una donna di 82 anni è stata uccisa nella sua abitazione da un ragazzo di 15 anni. Il minorenne è stato fermato e ha confessato l’omicidio, ma il motivo che ha spinto a un gesto tanto grave resta oscuro. La vicenda si inserisce in un contesto preoccupante di violenze commesse da giovani negli ultimi mesi in Lombardia.
L’omicidio in via Verro, ricostruzione degli eventi
Il 15 maggio 2025, un ragazzo di 15 anni ha aspettato la sua ex vicina di casa, Teresa Meneghetti, una donna di 82 anni conosciuta nel quartiere Vigentino, Milano. Il giovane è uscito di casa con l’intenzione di andare a scuola, ma invece si è recato nell’edificio dove abitava la donna, nel quale lui e la madre avevano vissuto fino a poco oltre un anno fa.
Secondo le testimonianze e i rilievi delle forze dell’ordine, il ragazzo è entrato nel condominio intorno alle 9 del mattino e vi è rimasto circa quattro ore, sostando buona parte del tempo sulle scale, probabilmente in attesa della donna. L’anziana è rientrata in casa dopo mezzogiorno, ha aperto al ragazzo che conosceva bene e con il quale aveva un legame amichevole, visto che lei era molto affezionata alla madre del minorenne.
L’aggressione senza un motivo evidente
Ma quell’incontro si è trasformato in una violenza indicibile. La donna è stata strangolata e colpita con una lampada. L’omicidio non è stato preceduto da alcuna lite o segno di conflitto immediato, e per questo motivo le motivazioni restano confuse e inspiegate, come ha riferito lo stesso ragazzo alle autorità: “Non ricordo un motivo, è stato tutto così… senza senso.”
La confessione e l’intervento delle forze dell’ordine
Dopo aver compiuto il gesto, il 15enne è tornato a casa e ha raccontato quanto accaduto alla madre, che ha immediatamente chiamato la polizia. Gli agenti sono arrivati sul posto intorno alle 14.30: la vittima è stata trovata senza vita nell’appartamento di via Verro, mentre il ragazzo, che ha confessato l’omicidio, era ancora presente in casa.
In Questura il minorenne ha confermato la sua responsabilità davanti agli inquirenti. Nonostante non avesse precedenti né episodi di violenza in passato, emersi sono stati problemi legati a uno stato di depressione, per il quale aveva ricevuto assistenza psicologica.
La mattina dell’omicidio, non è emerso alcuno scambio violento o discussione tra i due, né uno scontro recente. Il ragazzo ha raccontato di un episodio di qualche mese prima in cui chiese aiuto alla vicina per allontanarsi da casa, richiesta che le era stata negata. Non ci sono altri dettagli sul legame tra i due o su eventuali motivi di rancore.
Il ruolo della famiglia e dei servizi psicologici
“Siamo sotto shock, non ci aspettavamo nulla di simile,” ha dichiarato la madre del minorenne, visibilmente distrutta. Gli assistenti sociali e gli psicologi hanno seguito il giovane negli ultimi mesi, senza però riuscire a prevedere l’escalation verso il gesto estremo.
Le misure giudiziarie e il ruolo del tribunale per i minorenni
Il 15enne è stato fermato con l’accusa di omicidio volontario ed è stato portato al carcere minorile Beccaria di Milano. Durante un nuovo interrogatorio davanti al magistrato del Tribunale per i minorenni, è stata richiesta la convalida del fermo, attesa nei prossimi giorni.
Maria Carla Gatto, rappresentante del Tribunale per i minorenni di Milano, ha evidenziato come da settembre 2024 siano seguiti diversi casi di gravi violenze commesse da minori con sette vittime. La situazione, ha spiegato, è trattata con attenzione ma genera un allarme crescente per la presenza di giovani che compiono atti delittuosi di grande gravità.
Episodi recenti di violenza giovanile in lombardia
La vicenda di via Verro si inserisce in una serie di episodi che hanno colpito l’opinione pubblica in Lombardia negli ultimi mesi. L’estate scorsa a Paderno Dugnano, un ragazzo di 17 anni, Riccardo Chiarioni, ha ucciso con coltellate il padre, la madre e il fratello, in una notte di follia.
Un altro fatto grave è avvenuto a Cesano Maderno nel dicembre 2024, quando un 16enne ha aggredito senza motivo un uomo di 60 anni colpendolo alla testa con una mazza di alluminio dentro il box di casa sua.
Un caso simile in provincia di mantova
Nella provincia di Mantova, a Viadana, un 17enne è stato arrestato dallo scorso settembre per aver ucciso una prostituta di 42 anni, Maria Campai, strangolandola dopo una lite su un pagamento. Il giovane, in quel caso, ha negato l’intenzione di uccidere, sostenendo che la violenza è esplosa durante una discussione nata da questioni economiche.
Questi episodi mostrano una serie di casi inquietanti e privi di apparenti motivazioni che coinvolgono minori, portando la magistratura a monitorare con attenzione la situazione e a richiedere interventi specifici per prevenire simili tragedie.