L’inchiesta sull’omicidio di Ilaria Sula si arricchisce di nuovi elementi che complicano la posizione dell’unico indagato, Mark Antony Samson. Il delitto è avvenuto lo scorso marzo in un appartamento nel quartiere Africano a Roma. Le autorità hanno concentrato l’attenzione su un messaggio rinvenuto nel telefono del sospettato, che sembra delineare con chiarezza le intenzioni dietro al femminicidio.
Il contenuto del messaggio trovato sul cellulare di mark antony samson
Durante l’interrogatorio durato circa due ore, i pm hanno approfondito il significato e le implicazioni del messaggio rinvenuto sul telefono di Samson: “O torna con me o la uccido”. Questa frase ha fornito agli inquirenti una chiave importante per ricostruire la dinamica psicologica alla base dell’omicidio. Non si tratta infatti solo di un gesto impulsivo ma pare emergere una volontà precisa e programmata.
Conversazioni tra samson e gli amici
Le conversazioni scambiate tra Samson e alcuni suoi amici confermano questo quadro: nei messaggi si parla apertamente della possibilità – quasi come se fosse un progetto – di mettere fine alla vita della ex fidanzata qualora non fosse tornata insieme a lui. Questi scambi sono stati acquisiti dagli investigatori come prova significativa per sostenere l’accusa.
Gli elementi che aggravano la posizione dell’indagato
Alla luce delle nuove evidenze raccolte, i pm romani hanno deciso di procedere con una contestazione più grave nei confronti dell’indagato. Oltre all’accusa principale di omicidio volontario, è stata aggiunta l’aggravante della premeditazione. Questo significa che secondo gli inquirenti Mark Antony Samson avrebbe pianificato il crimine anziché agire d’impulso.
Altre aggravanti riguardano i motivi futili alla base del gesto e la relazione affettiva esistente tra vittima e assassino. La combinazione degli elementi rende ancora più pesante la posizione legale dello stesso giovane accusato.
Le aggravanti contestate
- premeditazione
- motivi futili
- relazione affettiva tra vittima e assassino
Ricostruzione dei fatti: dall’appartamento al ritrovamento della vittima
Il luogo dove è avvenuta la tragedia è stato identificato nell’appartamento situato in via Homs, nella zona Africano a Roma. Qui Ilaria Sula sarebbe stata colpita da tre fendenti al collo inferti da Mark Antony Samson durante una discussione degenerata rapidamente in violenza estrema.
Dopo averla ferita mortalmente, il presunto assassino avrebbe nascosto il corpo dentro una valigia abbandonandola poi sul fondo di un dirupo fuori città. Questa modalità dimostra anche l’intento deliberatamente crudele nel voler cancellare ogni traccia immediata del crimine commesso.
L’indagine continua
Le indagini proseguono senza sosta per chiarire ogni dettaglio sulla vicenda mentre continuano ad emergere particolari inquietanti dai dispositivi elettronici sequestrati all’indagato nelle prime fasi dell’inchiesta.