Home Omicidio di Garlasco, nuove tracce di ignoti complicano la pista su Alberto Stasi e spostano l’attenzione su altri indagati

Omicidio di Garlasco, nuove tracce di ignoti complicano la pista su Alberto Stasi e spostano l’attenzione su altri indagati

Nuove tracce biologiche riaprono l’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, mettendo in discussione la condanna di Alberto Stasi e portando a nuovi sospetti, tra cui Andrea Sempio.

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Nuove tracce biologiche riaprono il caso dell'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, mettendo in dubbio la colpevolezza di Alberto Stasi e indirizzando le indagini verso nuovi sospetti, tra cui Andrea Sempio e membri della famiglia Poggi. - Unita.tv

L’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco assume nuove pieghe con l’emergere di tracce biologiche mai analizzate prima. La conferma del verdetto contro Alberto Stasi rischia di vacillare, visto che nuove prove riaprono il caso e puntano gli investigatori verso altri sospetti. In questa fase gli accertamenti si concentrano attorno ad Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, ma il mistero si allarga anche ad altre figure legate alla famiglia Poggi.

Emergono nuove tracce biologiche e la pista su alberto stasi si sfalda

L’omicidio di Chiara Poggi si arricchisce di nuovi elementi che mettono in dubbio la colpevolezza di Alberto Stasi, condannato in via definitiva. Dopo anni di inchiesta e processo, gli investigatori hanno rinvenuto nuove impronte digitali su pareti e porte della casa del delitto, che non sono ancora associate a nessun componente conosciuto della famiglia o tra i sospettati classici. Una traccia particolarmente inquietante si trova sulla porta d’ingresso della villa, mai rilevata nelle precedenti perizie.

La famosa impronta 33 e il ruolo di andrea sempio

La scoperta di queste tracce ha riacceso il caso, ponendo interrogativi sulla posizione di Stasi e suggerendo che qualcuno, finora ignoto, potrebbe aver avuto un ruolo diretto nella vicenda. La famosa impronta 33, rinvenuta vicino al luogo dove è stato trovato il cadavere, è ora riconducibile ad Andrea Sempio. Anche Sempio ha respinto ogni accusa, sottolineando di aver frequentato l’abitazione in più occasioni e che pertanto è normale che le sue impronte siano presenti. Questo nuovo quadro costringe a rimettere mano agli atti e a rivedere le evidenze alla luce di queste scoperte.

Intercettazioni e nuovi sospetti all’interno della famiglia poggi

A complicare ulteriormente la vicenda ci sono alcune intercettazioni emerse nel corso delle indagini, riguardanti membri stretti della famiglia Poggi. Secondo la ricostruzione pubblicata dal settimanale “Giallo” e ripresa da Il Giornale, sotto controllo telefonico nel 2007 sono stati ascoltati dialoghi tra l’avvocato Ermanno Cappa, zio della vittima, e le sue figlie, le gemelle Cappa, cugine di Chiara. L’avvocato ha invitato la famiglia ad evitare apparizioni pubbliche per non “fare ridere i polli”, mettendo in evidenza la volontà di gestire le discussioni lontano dai riflettori.

Conversazioni con parlamentari e strategie mediatiche

In un passaggio delle intercettazioni, Cappa parla anche di un incontro a Roma con alcuni parlamentari per contrastare Vittorio Feltri, noto giornalista che da sempre difende la posizione di Stasi, e vuole scoprire chi gli fornisce documenti a favore dell’imputato. Questi elementi confermano tensioni interne intense e strategie di comunicazione volte a controllare l’opinione pubblica e le delicate fasi del processo, con possibili contrasti tra diverse fazioni coinvolte nella vicenda.

Le tracce mai identificate sulle pareti della casa e i nuovi elementi da indagare

L’attenzione investigativa si sposta anche sull’analisi di altre tracce trovate sul luogo del delitto, in particolare lungo le pareti che costeggiano la scala per la cantina-sotterraneo della casa Poggi, dove è stato rinvenuto il corpo di Chiara. Cinque o sei impronte digitali non corrispondono a nessuno dei soggetti sotto accusa o della famiglia. Le autorità stanno cercando di risalire all’identità delle persone a cui appartengano quegli “ignoti”, un passaggio cruciale per disvelare nuove piste e ricostruire i movimenti nella villetta.

Nuova traccia sulla porta d’ingresso e analisi in corso

Anche la novità sulla porta d’ingresso, una traccia mai prima d’ora registrata, potrebbe fare la differenza in questa fase. La rilevazione di segni finora non analizzati apre la strada a ipotesi alternative rispetto all’ipotesi originaria basata su Stasi, spingendo verso una revisione degli atti. Da parte loro, gli inquirenti stanno concentrando risorse sulle analisi scientifiche per mettere a fuoco le identità di chi è passato dalla scena del crimine.

Questi sviluppi rendono il caso di Garlasco ancora uno dei nodi più intricati della cronaca giudiziaria italiana, con nuovi elementi che potrebbero ribaltare le certezze raggiunte fino ad oggi. Il lavoro di raccolta e confronto delle prove prosegue senza sosta, con l’obiettivo di offrire risposte dopo quasi due decenni di indagini.